Buongiorno a tutti, sono una ragazza di ben 33 anni in una situazione che è veramente assurda. Purtroppo non sono ancora riuscita ad andare a vivere da sola perché non ho un indeterminato, però lavoro e porto lo stipendio a casa, fino all'ultimo centesimo. Il mio problema è che i miei genitori, soprattutto mia madre, non mi fanno vivere. Non posso andare a fare un viaggio da sola, se esco la sera, lei mi chiama più volte per sapere quando torno, mettendomi in imbarazzo. Se cerco di ribellarmi, è la fine, scenate, litigate, urla, fa leva sui miei traumi infantili e cerca di farmi sentire in colpa, tutto perché magari non ho risposto a una telefonata. Non sono mai andata a fare un viaggio da sola, e ho bisogno di farlo perché potrei morire anche domani e non avrei nessuna esperienza da ricordare. Non so più che cosa fare, ho addirittura pensato di denunciare alla polizia perché a mio avviso questi sono abusi a tutti gli effetti. Ultimamente dei pensieri molti brutti mi affollano la mente, penso che sarebbe meglio morire piuttosto che passare un altro giorno in queste condizioni. Non so più che cosa fare, io voglio solo essere una donna libera di 33 anni, che se decide di partire lo fa senza drammi, se vuole uscire con qualcuno non deve per forza dire con chi è, quando torna e cosa fa. Non ce la faccio più.
Brigitte, ii dispiace davvero tanto che tu stia vivendo una situazione così dolorosa e opprimente. Potrebbe essere molto utile parlare con un professionista della salute mentale (uno psicologo o un terapeuta) che possa aiutarti a elaborare i tuoi sentimenti, a rafforzare la tua autonomia e a trovare strategie per gestire il senso di oppressione e il controllo che vivi. La situazione con i tuoi genitori, soprattutto con tua madre, sembra essere diventata estremamente invadente e dolorosa. È importante, quando ti sentirai pronta e con il supporto adeguato, cercare di stabilire dei confini chiari. Questo processo può essere difficile da affrontare da sola, perciò avere un aiuto professionale. Ti prego di ricordare che i tuoi sentimenti sono importanti e che hai il diritto di cercare una vita in cui tu possa sentirti libera, rispettata e felice. Non esitare a chiedere aiuto: ci sono professionisti e risorse pronte a sostenerti in questo momento difficile.
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Massa-Carrara
La Dott.ssa Antonella Bellanzon offre supporto psicologico anche online
Buongiorno cara Brigitte,
certamente quello che racconti parla di un abuso a tutti gli effetti, quando parli del fatto che tua madre sfrutta i tuoi traumi infantili facendo leva sui sensi di colpa è un chiaro segnale di violenza psicologica o comunque di rapporto disfunzionale, simbiotico direi con un caregiver.
A tal proposito di consiglio un percorso terapeutico per riuscire piano piano a taglia il filo che ti unisce a queste dinamiche disfunzionali che non ti permettono di raggiungere la tua autonomia e dunque il distacco da casa.
Ti consiglio come approccio terapeutico quello analitico-transazionale o sistemico relazionale. Il primo sarebbe l'approccio con cui lavoro io, ma vedo che purtroppo siamo a distanza. Eventualemente sarei disponibile online, oppure sono sicura che anche nella tua zona ci sia un collega con questo indirizzo.
Un caro saluto.
Buongiorno e grazie mille per la condivisione.
Mi dispiace tantissimo per la situazione che stai vivendo. Quello che descrivi sembra un ambiente familiare soffocante, che ti sta privando della libertà e dell’autonomia che meriti a 33 anni. Il controllo e il senso di colpa non sono giustificabili con l’amore genitoriale.
Capisco che il problema principale sia l’impossibilità di andare via di casa per questioni economiche e di stabilità lavorativa. Questo ti fa sentire intrappolata, ma voglio dirti che esiste una via d’uscita. Anche se sembra difficile, puoi pianificare la tua indipendenza passo dopo passo. Magari potresti cercare soluzioni alternative, come condividere un appartamento con qualcuno per ridurre i costi o valutare altre possibilità di lavoro che ti diano maggiore stabilità.
Sei esausta, e questo è comprensibile, ma voglio dirti con forza che la soluzione non è arrenderti, ma trovare il modo di liberarti da questa prigione. Ti incoraggio con tutto il cuore a cercare supporto psicologico, perché affrontare da sola una situazione del genere è estremamente pesante. Parlare con qualcuno di esterno e professionale può aiutarti a trovare strategie concrete per gestire la situazione e, soprattutto, a rafforzare la tua determinazione a cambiare la tua vita.
Tu meriti di essere libera, di viaggiare, di uscire, di vivere senza sentirti in colpa. Non lasciare che il controllo e la paura ti portino via la tua felicità. Un passo alla volta, ma puoi farcela. Se hai bisogno di qualcuno con cui parlare, non esitare a cercare aiuto, ci sono persone che possono sostenerti.
Milano
La Dott.ssa Eleni Karliampa offre supporto psicologico anche online
Ciao, grazie per aver condiviso la tua esperienza. Mi dispiace molto per quello che stai passando, sembra che tu ti trovi in una situazione molto sofferta e opprimente. Sentirsi intrappolati da un contesto familiare così invadente e limitante può portare a un forte senso di frustrazione, tristezza e impotenza. Capisco perfettamente il tuo desiderio di libertà e di indipendenza, e il fatto che ti trovi a 33 anni in una condizione che ti fa sentire bloccata è assolutamente comprensibile. Le emozioni che stai vivendo sono valide e meriti di trovare un modo per sentirti più serena.
Il comportamento di tua madre sembra essere molto invadente e manipolatorio, e la tua reazione, purtroppo, è quella di sentirti in colpa, il che ti impedisce di prendere il controllo della tua vita. È importante sapere che non sei sola e che le emozioni che provi sono un segno che c'è bisogno di un cambiamento.
Riguardo ai pensieri di morte, ti invito davvero a considerare seriamente l'idea di parlare con un professionista della salute mentale, magari con un terapeuta che possa aiutarti a capire meglio la situazione e lavorare sui tuoi sentimenti di oppressione, senso di colpa e frustrazione. È importante non minimizzare questi pensieri, ma affrontarli con il supporto giusto, per proteggere la tua salute mentale e il tuo benessere.
Capisco che stai vivendo una vera lotta tra il desiderio di essere autonoma e il legame emotivo che ti lega ai tuoi genitori. Affrontare una situazione come la tua non è facile, ma è possibile fare dei passi per ritrovare una propria libertà emotiva. Lavorare sulla costruzione della tua indipendenza e sulla gestione dei confini con la tua famiglia potrebbe essere un punto di partenza.
Se vuoi, posso offrirti supporto anche io, per aiutarti ad affrontare meglio questi temi e a sentirti più libera. Il fatto che tu stia cercando aiuto è già un passo importante verso il miglioramento della tua situazione. Non sei sola e meriti di vivere una vita che ti faccia sentire realizzata e libera.
Se ritieni che possa esserti utile, non esitare a contattarmi. Sarò felice di ascoltarti e supportarti in questo percorso.