Arrossisco come un bambino al minimo imbarazzo

alessandro

Salve, il mio problema è che alla veneranda età di 35 anni arrossisco come un bambino al minimo imbarazzo. So che dovrei sottopormi a una psicoterapia ma per motivi di lavoro e di tempo mi risulterebbe alquanto complicato almeno per ora. Vorrei chiedervi qualche consiglio pratico su come pormi davanti a questo disagio e come comportarmi specie quando qualcuno me lo fa notare. Il fatto che arrossisco da quando sono bambino mi convince sempre più che tale problema sia ben radicato in me e che solo l'accettazione potrebbe veramente aiutarmi a sconfiggere questa fobia. Accettare significherebbe imparare a conviverci, dunque, acquisire quelle abilità cognitive e comportamentali che mi permettano di affrontare il disagio senza particolari traumi. Vi sarei infinitamente grato se poteste indicarmi un percorso di pensieri e comportamenti da seguire. Qualcuno consiglia di sforzarsi di arrossire nelle situazioni di disagio, altri di continuare a parlare senza concentrarsi sulle vampate(il problema però è che in quest'ultimo caso sono gli altri a fartelo notare),altri ancora di esporsi in continuazione come per desensibilizzarsi, insomma secondo voi quale strada, strategia adottare?..so che rimane tutto molto soggettivo ma nella vostra esperienza clinica quali sono state le tecniche e i consigli più seguiti?..saluti

5 risposte degli esperti per questa domanda

Caro Alessandro dici che "per motivi di lavoro e di tempo" non riesci a "sottopormi ad una terapia".. IO credo che il problema sia racchiuso in queste tue poche parole; vedi se la cosa ti corrisponde: nelle relazioni ti vivi come sottoposto?, ti senti di non essere all'altezza degli altri? Ancora, senti che cosa risponde la tua coscienza a quest'ultima domanda: eviti di andare in psicoterapia perché un rapporto stretto a due te lo immagini "troppo" da affrontare?
Salve Alessandro, arrossire è una caratteristice presente in tante persone. In genere indica una nostra emozione, ciò che può far star male è la sensazione si essere nudu davanti all'altro, perchè non la possiamo nascondere. Poiche' lei dice di non poter fare, anche se sarebbe la scelta migliore per lei, una psicoterapia, la cosa migliore è riuscire ad accettare questo suo aspetto e manifestarlo con naturalezza davanti agli altri. Se noi ci opponiamo a dei nostri aspetti, non facciamo che amplificarli, se li accettiamo, ci faciamo pace e ne riduciamo l'intensità emotiva. Spero di esserle stata d'aiuto, buon tutto,
Alessandro la fobia di arrossire (ereutofobia) é un disagio che le persone che ne sono affette accettano mal volentieri (anche nell'infanzia) poiché è causa di diverse complicanze a livello relazionale/sociale. Si sviluppa a seguito di fattori psicologici non facilmente obbiettivabili e molto soggettivi (paura di commettere errori - paura di far brutta figura - fallire obiettivo - non sentirsi all'altezza delle situazioni - etc.). Lei mi sembra già piuttosto informato 'teoricamente' circa i vari comportamenti e tecniche da seguire per poter gestire al meglio tale fenomeno (yoga, training autogeno, tecniche di respirazione e rilassamento muscolare ecc.). Sa anche che dovrebbe andare in psicoterapia ma afferma che ... per problemi di lavoro e di tempo non può!!?? Però, risulta che -da solo - non riesce 'a mettere in pratica' quello che già conosce. Dunque deve per forza rivolgersi ad uno psicologo cognitivo-comportamentale per apprendere 'anche nella pratica' le varie techine di rilassamento e contenive e nel contempo elaborare le dinamiche psicologiche connesse al Suo disagio. Non si adagi nell'alibi lavorativo/tempo!! Lei prenda un appuntamento, inizi e poi il tempo lo troverà!! Ma si decida ed auguri!!
Sembra caro Alessandro,che lei ne sappia più degli esperti... Sembra anche che possedere conoscenze teoriche su come fare a gestire il problema siano insufficienti a permetterle di conviverci in modo adeguato. Scrive che sa che dovrebbe iniziare un percorso psicoterapeutico, ma per motivi.... risulterebbe alquanto complicato.... Ecco, forse è questo il problema! Provi a chiedersi le reali e profonde ragioni della sua resistenza a intrapprendere un lavoro su di Sè. Cordiali saluti.

Purtroppo arrossire è uno dei pochi segnali comunicativi che gli esseri umani non sono in grado di falsificare. Si può fingere un sorriso, si possono fingere le lacrime, si possono fingere le risate, ma arrosssire è proprio inevitabile. Non ho visto la sua faccia, ma in caso lei abbia una carnagione chiara è ancora più evidente. È tuttavia possibile lavorare sulle cause che le portano imbarazzo. Una persona che si imbarazza facilmente, senza dover etichettarla violentemente con una categoria diagnostica, ha un funzionamento simile al fobico sociale. Il fobico sociale è una persona che vuole controllare fortemente la propria performance, cercando di dire sempre qualcosa di intellignete o non disdicevole e che sta attento alle reazioni degli altri, in modo che non diano segnali di non gradimento.

Se noi stiamo attentissimi a ciò che diciamo e ai feedback degli altri e non tolleriamo di poter dire qualcosa di scemo o poco decoroso, è chiaro che proveremo il più delle volte un forte imbarazzo e senso di vergogna quando parliamo. Senza bisogno di dover intraprendere un percorso di psicoterapia, si può "autarchicamente" fare un esercizio di accettazione sulla vergogna, imparare a tollerare di poter essere valutati male e, di conseguenza arrossire meno spesso, perchè si è in grado di tollerare quote significative di vergogna.

Esistono i cosiddetti "esercizi della vergogna", esercizi con i quali si dovrà esporre a quote variabili di vergogna in modo da imparare a tollerarle. È chiaro che lei stesso può decidere qual è il grado di vergogna che vuole accettare, nessuno compiere atti altamente disdicevoli, potrebbe anche fermarsi a esercizi di vergogna più blandi, valutati come tali da lei.