Come aiutare un bambino di 7 anni ad accettare le regole dei giochi e socializzare

maria

Mia figlia ha un bambino di 7 /8 anni che non riesce ad accettare le sconfitte nei giochi, arriva a rinunciare ad entrare nel gioco, dicendo che preferisce fare l'arbitro o il presentatore per paura della sconfitta. A scuola è molto bravo, ha cominciata a leggere prestissimo (3 anni) i numeri sono la sua passione da piccolo leggeva dal passeggino numeri e lettere. Ora i genitori da due anni lo hanno inserito nella squadra di calcio e si è appassionato al gioco ma ha problemi quando i compagni non gli passano la palla o non lo coinvolgono nel gioco o quando no riesce a vincere le partite....E stato cresciuto con i grandi al di fuori della scuola, non ha avuto molti amici, se non qualcuno. Se si cerca di dialogare con lui non parla molto, anche fondamentalmente è un bambino allegro e gioviale .....come aiutarlo

2 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno signora,

è possibile che il bambino necessiti soltanto di tempo per sviluppare alcune capacità sociali che non sono automatiche ma che vanno acquisite con il tempo e l'esperienza.

Dalla descrizione che ne fa, sembra che suo nipote sia molto dotato dal punto di vista intellettivo e spesso accade che, mentre un'area si sviluppa rapidamente (in questo caso quella cognitiva), altre impieghino più tempo a giungere a maturazione: frequentemente è proprio la sfera sociale l'ultima a giungere a completo sviluppo, in particolare se si frequentano quasi solo adulti e pochi coetanei.

La domanda da porsi è: al bambino questa attitudine crea problemi (ad esempio con gli altri ragazzi)? Lui si sente disturbato da questa caratteristica? Se è così, potreste prendere in considerazione di fare una valutazione da uno psicologo infantile.

In particolare potrebbe risultare utile una breve serie di sedute di Social Skills Training durante le quali lo psicologo, solitamente di indirizzo cognitivo-comportamentale, aiuta il bambino ad identificare il modo più "adatto" di reagire e di comportarsi in determinati contesti e ad interpretare i segnali sociali che non per tutti risultano scontati.

Un caro saluto,

Dott.ssa Giorgia Maimone

Dai quattro anni in poi, i bambini iniziano a comprendere le dinamiche del mondo circostante, ma questo non implica automaticamente che diventino competitivi. Il concetto di sconfitta e competizione, infatti, è più legato al mondo degli adulti e viene trasmesso ai bambini attraverso l'ambiente circostante.

Quindi, è normale assistere a reazioni intense da parte dei bambini quando perdono una sfida o un gioco dopo i quattro anni. Tuttavia, è importante non proteggerli eccessivamente dalla sconfitta. In realtà, dobbiamo offrire loro la possibilità di sperimentare la sconfitta, poiché questo fa parte del processo di apprendimento emotivo e comportamentale. Perciò non dovremmo sempre far vincere i bambini quando giochiamo con loro, ma piuttosto rendere le sfide più equilibrate possibile.

È essenziale accettare e gestire le emozioni legate alla sconfitta, consentendo ai bambini di esprimere la loro tristezza o frustrazione. Questo è un passo importante per imparare a gestire queste emozioni in modo sano e costruttivo.

Pertanto, è solo quando la rabbia avrà lasciato il posto al dispiacere che si può intervenire per rassicurarlo, consapevoli che più delle parole e delle spiegazioni razionali sarà importante il modo in cui gli si offre il conforto. A volte basta un tono di voce calmo e un abbraccio accogliente e gentile per aiutare un bambino a sentirsi compreso.

Infine, come genitori, dobbiamo essere un esempio positivo per i nostri figli. Dobbiamo mostrare loro che è normale essere delusi o frustrati, ma è anche importante imparare a gestire queste emozioni in modo costruttivo, senza farle diventare predominanti per lunghi periodi.

Ogni singolo giorno, con i nostri comportamenti insegniamo loro se gli sbagli, gli ostacoli, le battute d’arresto sono da considerarsi come opportunità di crescita o problemi da evitare.

Non dobbiamo avere timore: i nostri figli cresceranno bene anche guardando ai nostri difetti, alle nostre mancanze!

Sono a disposizione per ulteriori informazioni e/o una consulenza più approfondita del problema.

Dott.ssa Marta Avaltroni

Dott.ssa Marta Avaltroni

Pesaro e Urbino

La Dott.ssa Marta Avaltroni offre supporto psicologico anche online