​Quando rivolgersi allo Psicologo?

Quando rivolgersi allo Psicologo?

"Posso farcela anche da solo." "Non ho bisogno dello psicologo." "Non sono malato." Sfatiamo dei falsi miti.​

Spesso si ritiene che i problemi della quotidianità non siano sufficientemente gravi da chiedere l'aiuto di un professionista della salute mentale. In realtà, non esistono problematiche si "serie a" e di "serie b" nell'ambito della psicologia. La pratica clinica lo conferma continuamente: anche nei casi più complessi, si riscontrano come i cosiddetti "problemi di ogni giorno" non hanno un impatto meno grave sull'equilibrio mentale rispetto ai traumi. Infatti, sebbene questi ultimi siano improvvisi e eccezionali, i primi sono costanti e continui: la psiche ne risulta ugualmente condizionata in termini di dispendio di energia.

L'ambiente in cui siamo immersi ogni giorno è il principale elemento che influenza la nostra risposta alla vita, similmente alle condizioni metereologiche in base alle quali ci vestiamo o accusiamo ripercussioni corporee.

Proprio le ripercussioni corporee, definite somatizzazioni dello stress, costituiscono una grossa fetta di sintomatologie di cui si lamenta l'utenza dei medici di base. Non a caso, ormai si parla sempre più spesso di istituire la figura dello psicologo di base in Italia.

In conclusione, non ci si deve rivolgere allo psicologo unicamente per questioni legate alla psicopatologia, ma anche per i malesseri a cui siamo inevitabilmente esposti nella quotidianità. A ben vedere, non curarsi solo dopo l'esordio della malattia, ma agire prima è la definizione di prevenzione.

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