Dopo una relazione tossica di circa un anno e mezzo sono diventato più timido ed insicuro

Mattia

Sono un ragazzo di 22 anni; circa un anno e mezzo fa ho chiuso una relazione con una ragazza durata anch’essa circa un anno e mezzo. La relazione in questione era tossica: notai che lei dimostrava una forte dipendenza affettiva. I litigi erano molto frequenti, e la maggior parte delle volte per delle sciocchezze. Per tutta la durata della relazione persi ogni contatto con i miei amici ed ero distante anche con i genitori. Stavo attraversando un periodo abbastanza intenso per via del percorso di studi intrapreso. Da parte sua mi sarei aspettato un minimo di sostegno; invece pensava solo a se stessa, anche sottraendomi tempo per studiare. Cercai in ogni modo di chiarire e trovare un equilibrio, ma invano. Sono stato costretto a terminare questa relazione che lentamente mi stava consumando. Attualmente sono single da circa un anno e mezzo, ho recuperato i contatti con i miei amici, ho portato a termine il mio percorso di studi e faccio il lavoro che ho sempre desiderato di fare. Ebbi un paio di frequentazioni, ma niente di serio. Dopo questa relazione sono pieno di insicurezze e credo poco in me stesso, sia per l’aspetto fisico che per il carattere. In particolar modo la timidezza e la paura di fare brutte figure approcciandomi ad una ragazza. Onestamente non voglio continuare a vivere così, ma vorrei ritornare a credere di più in me stesso e non essere più così timido ed insicuro

7 risposte degli esperti per questa domanda

Ciao Mattia
prima di tutto, vorrei farti notare una cosa importante: hai già fatto parecchia strada nel tuo percorso di recupero. Hai avuto la determinazione di troncare una relazione che ti faceva male, ti sei riappropriato delle tue amicizie, hai finito gli studi e hai trovato un lavoro nel settore che sognavi. Ciò dimostra che hai delle risorse dentro di te, anche se ora fai fatica a rendertene conto.

Ciò che descrivi – la tua insicurezza, la mancanza di fiducia in te stesso – è una reazione piuttosto comune dopo una relazione in cui ti sentivi prosciugato. Quando si vive a lungo in una relazione che intacca la tua autostima, si finisce per dubitare di sé stessi, a muoversi con i piedi di piombo, e questo lascia il segno anche dopo la fine della storia. Non è “fragilità”: è una reazione normale a un periodo prolungato di stress emotivo.

Oggi ti trovi in una fase diversa: quella della ricostruzione interiore. È come se avessi riordinato la parte “esterna” della tua vita (amici, lavoro, indipendenza), ma ora fosse il momento di prenderti cura della parte più profonda: la fiducia in te stesso, come ti vedi, la libertà di mostrarti per come sei veramente.

Ecco alcuni suggerimenti pratici su cui puoi ragionare o lavorare:

Considera la vulnerabilità come parte di te. Essere timidi o avere paura di fare una brutta figura non significa essere “sbagliati”. Spesso la timidezza nasce dal desiderio di piacere agli altri. Comincia ad accettare quella parte di te con gentilezza, non come un difetto da eliminare ma come una caratteristica che puoi imparare a gestire.

Prendi atto dei tuoi progressi. Ogni tanto fermati a pensare a quanto sei cresciuto rispetto a un anno e mezzo fa. Questo aiuta la mente a vedere il lato positivo, a rafforzare la fiducia in sé stessi.

Mettiti alla prova gradualmente. Non è necessario lanciarsi subito in nuove relazioni o situazioni sociali complicate. Inizia con piccoli passi: una chiacchierata con una ragazza senza aspettative, un’uscita in compagnia, un momento in cui ti permetti di essere spontaneo anche se non sei perfetto.

Concentrati sull’immagine che hai di te e sulla tua autostima. Spesso il giudizio sul proprio aspetto è un riflesso del giudizio interiore. Attività come lo sport, la meditazione o anche un sostegno psicologico possono aiutarti a ritrovare un rapporto positivo con il tuo corpo e la tua immagine.

Valuta l'idea di intraprendere una terapia. Non fraintendermi, non è che tu debba stare "male", ma un bravo terapeuta può darti una mano a scavare più a fondo nelle origini delle tue fragilità, e a farle diventare delle vere risorse.

Dott. Fabiano Foschini

Dott. Fabiano Foschini

Milano

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Mattia, aldilà di ciò che hai vissuto, aldilà degli strascichi spaventosi che oggi ti porti dentro, tieni a mente che il passato non determina il tuo futuro. Puoi ripartire, ricominciare, puoi organizzare nuovamente la tua vita, sei molto giovane. Hai le risorse per farlo. Non spaventarti. Se hai piacere, ne puoi parlare con me. Rimango disponibile.

Dott. Emanuele Salvaggio

Dott. Emanuele Salvaggio

Dott. Emanuele Salvaggio

Verona

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Mattia, grazie per aver scelto di condividere questa tua esperienza.
Le relazioni d'amore sono spesso specchi di "schemi" appresi in famiglia d'origine, pertanto l'incrocio di due "storie di vita" non è sempre "roseo" e fruttifero. E, spesso, non si hanno strumenti per comprendere quello che sta accadendo, vivendo le dinamiche come valanghe che ci sovrastano.

Fortunatamente, tu dici che hai realizzato diversi obiettivi: lo studio e un lavoro che ti piace e, poi, elemento fondamentale, il recupero della tua rete di amici. 
La relazione amicale e la rete sociale è molto importante per recuperare risorse e motivazione e anche un nuovo senso di sé. 
Cerca di nutrirti e arricchirti di esperienze di vita d'insieme, iscriviti a un corso in palestra, attiva il tuo corpo e mantieni delle routine, degli impegni con te stesso, come una sorta di "appuntamento con te". Ti aiuta a riavvicinarti a te stesso con fiducia, allontanando sensi di colpa (per cosa?) e insicurezze, che sono "volti di parti di noi che hanno bisogno di attenzione". La massima attenzione che dobbiamo coltivare, soprattutto, in momenti di transizione come quello che stai vivendo tu (la fine di una storia e il ritorno tra gli amici ...) è per noi stessi: diventiamo il campo di interesse più importante, dandoci piccoli obiettivi quotidiani da raggiungere. Poi l'amore, arriverà quando tu avrai ben seminato nel tuo giardino personale. Tu resti intero, nonostante la fine di una relazione, che è "passeggera". 

Caro Mattia, non è un caso isolato il suo, unico sicuramente ma con caratteristiche ricorrenti. Le motivazioni per le quali lei ha intrapreso questo tipo di relazioni possono essere molteplici e dovute probabilmente a situazioni o relazioni che lei ha vissuto più o meno direttamente durante la sua infanzia. Credo sia fondamentale porre l’attenzione su di lei e capire cosa l’ha portato ad accettare di far parte di questa relazione. Le sue attuali insicurezze non necessariamente sono correlate alla relazione, ma anch’esse possono derivare da molteplici fattori. La consapevolezza è il primo passo verso un futuro diverso, è ciò che da la possibilità di scegliere la strada migliore. Sono comunque argomenti molto delicati da trattare a mio avviso la terapia potrebbe portale grandi benefici.

Dott.ssa Simona Argnani Rotondo

Dott.ssa Simona Argnani Rotondo

Dott.ssa Simona Argnani Rotondo

Forlì-Cesena

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Caro Mattia,

la ringrazio per aver condiviso con noi il suo vissuto. Ha parlato di timidezza e insicurezza, le vorrei far notare però il coraggio che ha avuto sia nel riconoscere queste difficoltà sia nel renderle pubbliche. Tale capacità è da riconoscere e apprezzare, affinché possa arrivare a valutare se stesso non solo in base a ciò che riesce o non riesce a fare, ma anche a ciò che ha dimostrato di saper essere. Il pensare di iniziare un percorso che abbracci questi aspetti, può essere probabilmente un giusto passo per lei, per questo resto a sua disposizione.

La saluto,

Dott.ssa Alessandra Pace 

Riconoscere la tossicità di una relazione e scegliere di interromperla, nonostante il dolore, è già un passo molto significativo verso la propria crescita personale.

È comprensibile che, dopo un’esperienza come quella che descrive, siano rimaste insicurezze e paure: una relazione caratterizzata da dipendenza affettiva tende a lasciare “segni invisibili” sull’autostima. Quando per molto tempo ci si adatta, si rinuncia ai propri spazi, ai propri amici e perfino alla propria libertà interiore, il rischio è di perdere il senso di sé e di sentirsi fragili anche dopo la fine del legame.

Ciò che sta vivendo adesso, la timidezza, la paura di non essere all’altezza, il dubbio su se stesso, è spesso parte del processo di ricostruzione dell’identità dopo una relazione squilibrata. È come se una parte di lei stesse ancora imparando a fidarsi di nuovo, sia degli altri che di sé.

Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla molto in questa fase:

  • per rielaborare le ferite emotive legate alla relazione precedente,

  • per rafforzare l’autostima e la sicurezza personale,

  • e per ritrovare un modo autentico e sereno di relazionarsi agli altri, senza paura del giudizio o del rifiuto.

Lei ha già dimostrato di saper cambiare, ha ricostruito la sua vita, gli affetti e la direzione professionale che desiderava. Ora può concentrarsi sul passo successivo: ricostruire il proprio mondo interno, restituendosi fiducia e libertà emotiva.

Dott.ssa Sabrina Bush

Dott.ssa Sabrina Bush

Verona

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Ciao Mattia,

dalle tue parole si percepisce una grande consapevolezza di ciò che hai vissuto e di come quella relazione ti abbia lasciato segni che ancora oggi influenzano il tuo modo di percepirti. È normale che dopo una relazione tossica — in cui il proprio valore viene spesso messo in discussione — rimangano insicurezze profonde: per un po’, lo sguardo dell’altro diventa una sorta di specchio deformante, e serve tempo per ritrovare il proprio.

Hai già fatto molto: ti sei allontanato da un legame che ti stava logorando, hai recuperato le relazioni importanti, hai concluso gli studi e stai costruendo la tua vita. Questo dice che la tua forza c’è, anche se adesso la percepisci attenuata.

La timidezza che senti potrebbe non essere un limite, ma un modo in cui la tua parte più fragile sta ancora cercando sicurezza e fiducia dopo essere stata ferita. Non si tratta di “tornare com’eri prima”, ma di imparare a conoscerti in questa nuova fase — accogliendo anche la vulnerabilità come parte della tua esperienza, non come un difetto.

A volte il percorso per ritrovare fiducia non passa dal “fare di più”, ma dal guardarsi con occhi più gentili, capire cosa temi davvero quando ti senti insicuro e cosa desideri esprimere di te nelle relazioni future.

Se senti che da solo è difficile sciogliere questi nodi, un percorso psicologico può aiutarti a rimettere a fuoco la tua autostima e a trasformare questa insicurezza in un’occasione di crescita. A volte, il modo per ritrovarsi è concedersi uno spazio in cui non serva più difendersi, ma potersi riscoprire.