Superare il dolore attraverso la crisi

Intendo essere breve e concreta attraverso questo mio articolo. Rivolgendomi a te che stai leggendo nella speranza di fare breccia nel tuo "Sentire" più profondo. Concludo con delle domande alle quali ti suggerisco di rispondere (come una sorta di esercizio).

Non dobbiamo lottare per essere perfetti ma per essere veri. Scriveva Eraclito: "Per quanto tu cammini e percorra ogni strada, non potrai mai raggiungere i confini dell'anima, tanto è profondo il suo logos".

Il dolore trascurato, negato, respinto irrigidisce il corpo e la mente, diventa insopportabile, totalmente inutile. 

Quando subentra la crisi spesso si tende a provare angoscia, sgomento, ma la crisi non è solo qualcosa di negativo come ci è stato insegnato sin dalla infanzia, è anche altro. Spesso il permanere nella crisi dipende dalla nostra paura di rischiare qualcosa di nuovo per rimanere aggrappati alle nostre pseudosicurezze. Uscire dallo stato di crisi significa quindi, e prima di tutto, diventare consapevoli delle nostre paure, dei nostri bisogni e dei nostri asimienti che ci rendono fragili e superbi, bugiardi e feroci. Ed è per questo che ogni crisi non porta con sè il male, ma è una risorsa, poichè se vogliamo viverla fino in fondo, essa ci costringe a rivedere i nostri valori e i nostri scopi e dunque il senso del nostro scegliere. 

Non si può uscire dalla crisi fintanto che non ci apriamo a nuove prospettive di senso. Quando siamo in difficoltà, non serve dire: "come posso superare quella difficoltà?", servirebbe chiedersi "quella difficoltà che cosa può insegnarmi, cosa può farmi capire?".

  • Se il primo passo per uscire dalla crisi è l umiltà, è accettazione del dolore;
  • il secondo passo sta nel guardarci dentro, nel renderci disponibili a nuove domande per rivedere le nostre convinzioni profonde. 

Talora per alcuni è meglio continuare a soffrire che trovare una soluzione.

Tuttavia la crisi serve a trasformare un momento apparentemente buio in una possibilità di crescita. 

Accade così che, preda di un indefinibile senso d'impotenza, dimentichiamo che anche i momenti più difficili, se accettati e affrontati con coraggio, possono rivelarsi occasioni preziose di cambiamento e di apertura alla libertà.

Nella crisi, infatti, il campo delle scelte si amplia, le strade si biforcano, riemerge la dialettica degli opposti, la realtà, seppur dolorosa, può essere rivisitata senza inutili inganni. 

Il COUNSELING si inserisce quale strumento di supporto ideale ponendo la situazione di crisi al centro del proprio intervento, su una prassi esclusivamente regolata dalla definizione di un obiettivo pianificato nel tempo e nello spazio. Il counseling è la “terapia” elettiva della crisi.
La crisi è un essere al bivio che rimanda alla scelta e alla rinuncia, dopo un attento discernimento interiore che motiva un’azione coerente con i valori in cui crediamo.
Nel superamento della crisi, impariamo a riconoscere i nostri bisogni profondi, la nostra missione di vita, le paure che ci ostacolano, le risorse che dobbiamo utilizzare per percorrere nuove strade.
Ogni momento di crisi è un ostacolo e un’opportunità.

  1. Quale scopo hanno le tue azioni?
  2. Quali sono i tuoi valori?
  3. In che cosa credi?
  4. Qual'è la crisi che stai vivendo, opportunità di crescita per la tua vita?

Grazie per avermi dedicato attenzione, in fondo ho scritto per te che mi stai leggendo e quindi te ne sono grata!.

Dott.ssa Aurelia Gagliano.

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Buonasera Dott.ssa Gagliano, complimenti, ho apprezzato molto questo suo articolo che con efficacia arriva ai punti salienti del titolo. In molti penso si trovino, magari anche solo per dei brevi periodi della loro vita, ad esperire situazioni "paralizzanti" crisi esistenziali determinate però da cose reali, il rischio è proprio quello di non riuscire a rialzare la testa e procedere nel naturale svolgimento della vita che certamente porterà nuove situazioni simili nel suo incerto zigzagare. In quanto alle domande che ci chiede di porci poi, personalmente partirei dalla seconda e dalla terza: "Quali sono i tuoi valori? In che cosa credi?" Il sistema valoriale soggettivo ha infatti molta importanza, nel ripartire, riscoprendoli, laddove momentaneamente disattesi, e dunque, riallacciandomi già alla terza domanda, riappropriarsi consapevolmente di ciò in cui si crede con "trasporto", diventa senz'altro una valida via per la "guarigione".
Grazie mille, Dott.ssa, continuerò a leggerla con appassionato interesse.

Francesco il 14/12/2022

la Dott.ssa Aurelia Gagliano ha risposto al tuo commento:
Buonasera Francesco,
Le sue parole sono piene di significato. Grazie davvero. Sono contenta che il mio articolo abbia suscitato in lei un certo interesse.
Un caloroso saluto.
Dott.ssa Aurelia Gagliano.

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