La valutazione cognitiva del DSA: il test WISC5

La valutazione cognitiva del DSA : il test WISC5

Per  stabilire se un bambino ha un DSA bisogna fare una valutazione cognitiva che collochi il suo Q.I. nella media e quindi escludere la presenza di disabilità intellettiva. E’ un passaggio  fondamentale per escludere che le difficoltà riscontrate possano essere attribuibili ad un deficit cognitivo. Come delineato dal DSM 5 dalla Consensus Conference (2011), inoltre, “si ritiene che la diagnosi di DSA, possa essere ipotizzata anche in presenza di competenze cognitive in area limite (Quoziente Intellettivo-QI tra 70 e 85) quando le prestazioni scolastiche risultano significativamente inferiori a quelle attese in funzione del QI[i].

Le scale Wechsler, attualmente tra i test più usati, sono state progettate, appunto, per la valutazione dello stato cognitivo[ii].

Ma un'altra cosa che ci permettono di fare è la diagnosi differenziale tra disturbi cognitivi e disturbi emotivi, importantissima perché spesso i nostri ragazzi vengono fraintesi, gli si attribuisce, cioè, una scarsa motivazione quando in realtà la motivazione è solo una conseguenza del suo deficit cognitivo.

Naturalmente con le scale Wechsler non è possibile stabilire il tipo di DSA, cioè se è un problema di lettura, di scrittura ecc , ma sono molto utili per stabilire, quando è possibile, se è  un DSA più di tipo verbale , oppure se è un DSA più di tipo non verbale.

Le scale Wechsler sono:

  • la WPPSI -IV che si può fare dai due anni e sei mesi fino ai 7 anni e 7 mesi.
  • la WISC 5 che si può fare dai sei anni fino ai 16 anni e 11 mesi
  • la WAIS-IV, che si può fare dai 16 anni fino a 64, ma in realtà anche oltre i 64 anni di età.

Ci sono delle fasce d'età in cui i test si sovrappongono. Gli autori consigliano, quando l’età dell’utente cade in quelle fasce di età ed  in presenza di un sospetto di difficoltà cognitiva, di proporre la versione precedente, altrimenti quella successiva.

Analizzando i presupposti teorici delle scale, secondo Wechsler l'intelligenza è un processo organizzatore che integra dati esterni ambientali con i dati interni, quelli di natura neurobiologica, e questo processo attiva le varie differenti abilità cognitive che in quel momento mi servono, in base al contesto, per risolvere dei problemi alla realtà quotidiana. 

E’ necessaria, poi, una buona  velocità di elaborazione, riferendosi al ritmo con cui il cervello riceve, analizza e produce risposte agli stimoli ricevuti (Ríos e Periañez, 2010), ed una capacità di attenzione selettiva che mi permetta di non far entrare nel mio focus attentivo gli elementi distraenti.

Con questa premessa teorica i domini  di comportamento cognitivo scelti da Wechsler per comporre il test sono quelli uditivo- verbale e  visivo – pratico – operativo, e coerentemente con questa concezione, la valutazione dell’intelligenza effettuata con le scale  Wechsler avviene attraverso la misurazione di  “abilità verbali” e  “visive-pratico-operative” campionate per aree cognitive, riferite nel maggior grado possibile ad un contesto sociale e attuata in un setting di rapporto individuale.

Tra le evidenze teoriche successive che contribuiranno alla elaborazione più moderna delle scale  Wecshler è la teoria CHC, dai nomi degli  autori Cattel, Horn e Carrol, che da una parte considera l’intelligenza come fattore G, ossia un quoziente intellettivo che ci dà la misura di una capacità generale, ma non lo reputa sufficiente in quanto l’intelligenza viene considerata nell’insieme di molteplici abilità:

  • l’intelligenza cristallizzata, che ha a che fare dalla memoria a lungo termine e quindi con la cultura
  • il ragionamento fluido, che si attiva nel momento che devi risolvere problemi nuovi
  • la memoria a breve termine
  • la velocità di elaborazione, ossia di risposta, di ragionamento…(molto spesso considerata, da sola, come intelligenza). In genere viene premiata a scuola.

E’ stato Cattel negli anni 40- 50, il primo a dire che l'intelligenza è composta da quella fluida e da quella cristallizzata.  Horn individuerà gli ulteriori fattori della memoria e  della velocità di elaborazione, e infine Carroll integrerà  tutto questo dando vita alla teoria CHC.

Molto sinteticamente, che cos'è l'intelligenza cristallizzata? È l’intelligenza composta da tutti gli apprendimenti che la cultura alla quale io appartengo mi ha trasmesso e quindi fa riferimento all'insieme delle conoscenze che io ho; è chiaro, quindi, come l'intelligenza cristallizzata si riferisca, sempre, alla memoria a lungo termine.

L'intelligenza fluida, invece, è la capacità di risolvere un problema che tu non hai mai avuto prima, un problema nuovo che nessuno ti ha insegnato a risolvere, e tu riesci a risolvere con le tue abilità attraverso delle intuizioni, degli Insight. Per questo motivo viene definita innata.

Vediamo ora, all’interno della cornice teorica,  in particolare la scala Wisc.

La prima versione ce l'abbiamo nel 49. Poi c'è stata una revisione nell'’85, la famosa wisc R, poi c'è stata in Italia nel 2006 la wisc 3, poi nel 2012 la wisc 4 e nel 2023  è uscita la wisc 5. 

Molto sinteticamente,  le  differenze più significative tra  la Wisc 4 e la 5:

  • Sono migliorate le istruzioni e gli items, testati sui bambini dai quattro anni e mezzo fino ai 5 anni a 11 mesi, ed alcune prove sono state testate anche su bambini con abilità intellettiva lieve. Ci sono maggiori item dimostrativi ( eseguiti dal somministratore), di esempio (dove si può dire al bambino “fammi vedere se hai capito, fallo tu”), didattici (dove il bambino viene corretto, anche se il punteggio rimane zero)
  • Sono stati sostituiti tutti gli item della Wisc 4 anche nei sub test che sono rimasti;
  • Le nuove istruzioni richiedono meno tempo e meno parole.
  • Le norme sono state aggiornate per mantenere l’accuratezza e l’affidabilità del test nel contesto delle moderne popolazioni di riferimento.
  • In generale si è voluta aumentarne la semplicità d’uso (v. sopra) e migliorarne le proprietà psicometriche secondo criteri di maggiore affidabilità (misurazione più precisa delle abilità cognitive), validità (maggiore accuratezza nella valutazione), sensibilità ( più efficacia nella rilevazione delle differenze individuali)  ed equità (riduzione dei bias culturali)

Per valutare tali costrutti più adeguatamente rispetto all’edizione precedente (Wechsler, 2003; ad. it. 2012), nella WISC-V sono inclusi 3 subtest nuovi (Memoria di immagini, Confronto di pesi e Puzzle) (fig. 2), ne sono eliminati 2 (Ragionamento con le parole e Completamento di figure) (fig. 3), sono mantenuti 13 subtest (fig. 4) e nel subtest Memoria di cifre è aggiunta una nuova prova (Riordinamento di cifre).

 

Struttura della WISC V

La WISC-V è uno strumento composto da subtest (indici)suddivisi in 2 gruppi:

-             10 principali che concorrono al computo del QIT

-             6 ausiliari che forniscono maggiori dati sul funzionamento

Più specificatamente le scale misurate con gli indici primari si riferiscono a :

-             Indice  di Comprensione verbale (ICV)

-             Indice di Capacità visuo-spaziale (IVS)

-             Indice di Ragionamento fluido (IRF)

-             Indice di Memoria di lavoro (IML)

-             Indice di Velocità di elaborazione (IVE)

Le scale misurate con gli indici ausiliari si riferiscono a:

-             Indice di Ragionamento quantitativo (IRQ)

-             Indice di Memoria di lavoro uditiva (IMLU)

-             Indice di Comprensione non verbale (INV)

-             Indice di Abilità generale (IAG)

-             Indice di Competenze cognitive (ICC)

Si nota immediatamente una differenza rispetto alla versione precedente (Wisc 4) nello sdoppiamento del ragionamento visuo-percettivo, ritenuto  un concetto troppo ampio, in ragionamento visuo spaziale, che ha a che fare con la capacità di elaborazione visiva degli stimoli,  e ragionamento fluido, più centrato, invece, sulla capacità di elaborazione cognitiva che muovendo da determinate premesse, perviene a una conclusione facendo uso di procedimenti logici .

L’ordine di presentazione di somministrazione è stabilito dal protocollo di notazione. Solo in alcuni casi si possono fare dei cambi.

I 10 subtest primari per la valutazione del  QIT sono:

  1. Disegno con i cubi (DC)
  2. Somiglianze (SO)
  3. Ragionamento con le matrici (RM)
  4. Memoria di cifre (MC)
  5. Cifrario (CR)
  6. Vocabolario (VC)
  7. Confronto di pesi (CP) NOVITÀ
  8. Puzzle (PZ) NOVITÀ
  9. Memoria di immagini (MI) NOVITÀ
  10. Ricerca di simboli (RS)

I 6 subtest secondari per approfondimenti o sostituzioni sono:

  1. Informazione (IN)
  2. Concetti illustrati (CI)
  3. Riordinamento di lettere e numeri (LN)
  4. Cancellazione (CA)
  5. Comprensione (CO)
  6. Ragionamento aritmetico (RA)

1)  Indice Comprensione verbale (ICV)

L’indice di comprensione verbale ci dà la misura delle abilità nella formazione di concetti verbali, nella espressione di relazioni tra concetti, nella ricchezza e precisione nella definizione di parole, nella comprensione delle convenzioni sociali e delle conoscenze legate alla cultura.

Quindi non verifica solo la comprensione, ma anche la costruzione dell’espressione verbale.

Misura, inoltre, la memoria a lungo termine verbale (ragionamenti su informazioni apprese precedentemente).

Poiché la scuola italiana è a tradizione orale, è un ottimo predittore della riuscita scolastica. 

E’ molto influenzato dal background, dall'educazione e dalle condizioni culturali: da quanti libri i genitori hanno letto al bambino, dal linguaggio usato a casa, e così via.

Consiste nei subtest primari di Somiglianze e  Vocabolario, e secondari di Informazioni e Comprensione.

Subtest primari

- Somiglianze (SO) è il  primo subtest della comprensione verbale ed è un test verbale che consiste nella descrizione degli elementi concettuali che presentano due parole lette dall'esaminatore. Si chiede in cosa si somigliano due concetti ( latte e acqua, rosso e blu). La procedura è nel manuale di somministrazione.

Alcune parole sono confusive (es. ciotola). Per poter rispondere bene la persona deve fare un lavoro di astrazione per accedere alla categoria superiore di appartenenza.

In definitiva va a misurare quindi la capacità di categorizzazione.

Necessita di buona cultura e fluidità di pensiero.

E’ un subtest sensibile ai fattori di tipo emotivo, che determina buoni risultati in persone con tendenze ossessive (numerose risposte dettagliate), che ottiene bassi punteggi, invece, se somministrato a persone con disabilità intellettiva che hanno problemi di astrazione su base verbale . 

La capacità di astrazione è importante perché determina la capacità di  fare collegamenti (in storia, ad es.) e di conteggiare, con la comprensione della possibilità di applicare la conta a qualsiasi insieme di oggetti a prescindere dalle caratteristiche fisiche (grandi e piccoli, ad es.)

  • Vocabolario

È il secondo test di comprensione verbale: consiste nel   denominare un oggetto presentato o spiegare il significato di una parola. I primi item sono di denominazione di immagini, poi iniziano le spiegazioni di parole/concetti.

 La prova valuta la capacità di individuare sinonimi, la capacità di spiegare, la padronanza dell’espressione del linguaggio

Per un buon risultato sono necessarie una conoscenza lessicale, fluidità verbale e buona cultura.

Da un punto di vista clinico   le evidenze   sono di punteggi bassi nei casi di disfasia, anomia, depressione e  ritardo mentale; buoni risultati possono ottenere, invece persone con danni neurologici.

Sub Test secondari

Informazione (IN) e Comprensione (CO) sono i due test secondari a somministrazione eventuale.

  • Informazione (IN) .

Si somministrano domande che si rifanno molto a contenuti scolastici: “ Adesso ti farò alcune domande e vorrei che tu rispondessi”.

Va a valutare la capacità di recepire conoscenze, trattenerle e richiamarle, la facilità di acquisizione di nozioni scolastiche e l’ambizione intellettuale.

Le indicazioni cliniche  riferiscono bassi punteggi da chi ha poco interesse per l’ambiente per problemi cognitivi/emotivi, da soggetti ansiosi, da psicotici. Alti punteggi indicano una buona memoria a lungo termine, interessi culturali, buone attitudini scolastiche ed abilità verbali.

  • Comprensione (CO).

Misura le capacità del soggetto di formulare e di utilizzare i concetti verbali, cioè la capacità di ascoltare una richiesta, di recuperare informazioni precedentemente apprese, di pensare e di esprimere verbalmente la risposta. Indica anche l’intelligenza sociale, cioè la capacità di capire che cosa fare e dire nelle varie situazioni sociali, la capacità di giudizio sociale e di applicare le conoscenze apprese in base al buon senso, l’intelligenza sociale e l’integrazione socio-ambientale.

“ Adesso ti farò alcune domande e vorrei che mi dessi le risposte”.

Indicazioni cliniche riferiscono bassi punteggi  in caso di sensibilità al disadattamento sociale per problemi di integrazione di natura emozionale,  nei casi di  disfasie, in presenza di  spettro autistico, nei casi di  DSA verbale.

2) La capacità visuo spaziale

E’ collegata al ragionamento fluido, intelligenza più pura, ed è meno influenzato dalla cultura d’appartenenza rispetto all’indice di comprensione verbale

E’  l’abilità di elaborazione di stimoli visivi per risolvere problemi di natura non verbale. La percezione spaziale, quindi il visuo spaziale, ci permette di capire la disposizione dell'ambiente come è fatto, della nostra relazione con esso, la posizione delle cose, il rapporto tra loro.  La componente visuo spaziale nella Wisc 5 misura anche  la coordinazione oculo manuale, quindi l'abilità viso motoria.

Il bambino che inizia a gattonare sta sviluppando proprio la percezione spaziale (importanza del gattonamento da verificare nella raccolta anamnestica).

Oltre che necessaria per orientarci nello spazio, la percezione spaziale è necessaria anche per la formazione del nostro schema corporeo.

Quando ci sono difficoltà nella percezione della posizione nostra o delle cose nello spazio potremmo avere una ricaduta nella percezione dell’orientamento delle lettere (p,q- b,d).

Per quanto riguarda la percezione delle relazioni spaziali, si tratta di percepire la posizione di  due o più oggetti in relazione all’osservatore e tra di loro.

La carenza di questa abilità è manifestata da una difficoltà a percepire l’esatta sequenza delle lettere in una parola (ad es. fercia anziché freccia).

Un deficit di percezione spaziale provoca difficoltà scolastiche soprattutto nel disegno geometrico, nelle rotazioni mentali (proiezioni ortogonali),  nella capacita ad apprendere attraverso mappe, diagrammi e grafici non fatte dall’interessato, oltre, naturalmente alla difficoltà nell’orientamento spaziale

I sub test primari proposti sono Disegno con i cubi e puzzle; non sono previsti sub test secondari.

Sub test primari

  • Disegno con i cubi.

E’ la prima prova del test. E’ un sub test primario, e quindi, ricordiamo, concorre al calcolo del QI.

Quale abilità misura?

Ci dà un'informazione sulla capacità di pianificazione, la capacità organizzativa, la capacità di concettualizzare e risolvere problemi utilizzando compiti di tipo visuo-percettivo, la predisposizione all’impulsività.

Si tratta di riprodurre disegni geometrici con cubi bianchi e rossi

Per poter far bene questa prova ci vogliono buone capacità di riconoscimento visuo-percettivo, di capacità di organizzazione spaziale, di capacità visuo-motorie (buona coordinazione oculo-manuale).

Se non è rispettata l’indicazione della matrice si manifesta un problema visuo-spaziale importante .

Da un punto di vista clinico, il sub test ci dà informazioni sull’impulsività (se tocca subito i cubi), sull’impegno e la costanza e sulle tendenze ansiose (essendo a difficoltà crescente deve avere un buon controllo dell’ansia)

Tendenzialmente le persone con disabilità intellettiva prenderanno punteggi bassi.

  • Puzzle

E’ la seconda prova relativa all’indice visuo-spaziale, l’ottava proposta dal test.

Misura la capacità di elaborare dati visuo spaziali per pianificare  la soluzione ad un problema, valuta l'organizzazione visuo motoria, il ragionamento visivo e spaziale, la manipolazione mentale

Nel puzzle bisogna osservare una figura completa e scegliere tra più opzioni le tre che combinate insieme ci danno quella figura.

La consegna è questa: ” mi devi dire le tre figure riprodotte sotto che accostandole ti danno la figura di sopra, mi raccomando non le devi sovrapporre ma le devi mettere a fianco”. 

Per poter far bene questa prova sono necessari alcuni elementi:

  • avere una capacità di visualizzazione analisi e sintesi di dati visuo-spaziali. Bisogna che l’utente riesca a vedere nella sua mente queste immagini e che abbia e una capacità di analisi e di sintesi dei dati.
  • La memoria di lavoro visiva: memoria di lavoro significa memoria a breve termine, cioè nell'arco di 6 o 7 secondi massimo, che dà la possibilità di una rielaborazione visiva senza la necessità di andare a rivedere lo stimolo.
  • flessibilità cognitiva, perché il fatto stesso di dover manipolare degli oggetti, portarli nella tua mente, rotearli, indica una flessibilità cognitiva cognitiva.
  • La persistenza, perché è una prova non facile, è una prova che diventa man mano sempre più difficile. E’ necessaria questa caratteristica per evitare che l’utente “ si arrenda alle difficoltà” ed inizi a rispondere a caso.
  • Capacità di percezione globale, la capacità di sintesi visiva di immagini in un unico atto attentivo ( di distinguere le figure dallo sfondo e quindi la capacità di percepire contorni, forme e colori). Questo tipo di abilità è altamente predittiva rispetto all'apprendimento ( incapacità di concentrarsi su stimoli rilevanti), ed alle difficoltà nel comportamento ( comportamento disorganizzato)

 3) Ragionamento fluido

Il ragionamento fluido si configura come la capacità  di affrontare e risolvere problemi nuovi, complessi e non familiari, in assenza di strategie apprese da esperienze precedenti. Corrisponde a una misura del ragionamento logico-deduttivo e l'identificazione di schemi visivi astratti ed alla capacità di elaborazione simultanea attraverso le analogie visive. E’ strettamente correlato alla flessibilità mentale e all’adattabilità cognitiva, risultando determinante per l’individuazione di soluzioni efficaci in situazioni inedite e per l’adattamento a cambiamenti nel contesto o nelle richieste di compito.

I subtest relativi sono ragionamento con le matrici e confronto di pesi tra i primari, concetti illustrati e ragionamento aritmetico tra i secondari.

Sub test primari

  • Ragionamento con le matrici

L’indicazione è quella di selezionare tra diverse opzioni l'elemento che completa ciascuna delle matrici presentate.

Ci dà la misura del ragionamento induttivo e deduttivo su base di visuo-percettiva, del ragionamento per analogia, della capacità di analisi visiva e di strutturazione spaziale,  dell’attenzione ai dettagli, della capacità di adattarsi a nuove situazioni di apprendimento e di imparare  nuovi schemi visuo-percettivi. 

La risposta và sempre ridefinita (es. si và bene la n.1, ma secondo te perché non va bene la n.2?)

Non è una prova a tempo e le varie prove hanno difficoltà crescente.

Per riuscire è necessaria, abbiamo accennato, una capacità di adattamento e flessibilità ( la regola di riconoscimento cambia sempre).

Per quanto riguarda le possibili ricadute scolastiche, è collegato con la comprensione del testo poiché anche in quel caso vanno individuati concetti riproposti per l’individuazione del concetto principale, delle connessioni, o del significato implicito del testo (in matematica la difficoltà ad individuare il calcolo sottinteso, gli elementi impliciti, e quindi la domanda a cui rispondere).

Quindi le matrici sono collegate al pensiero deduttivo che è alla base della comprensione del testo.

  • Confronto di pesi

E’  una novità nella Wisc 5.  

Valuta la capacità di ragionamento quantitativo, su logica induttiva e deduttiva, basata sull'applicazione del concetto di equivalenza utilizzando dati di natura visiva; quindi è quello che sta alla base delle equazioni.  Richiede di fare delle operazioni mentali come l'uguaglianza, la moltiplicazione, l'addizione, eccetera.

Il test ha bisogno del libro degli stimoli.

  • Si inizia con 2 item di dimostrazione A e B[iii], per poi passare alle richieste: “Quale tra questi (indicare le possibili risposte) va quì (punto interrogativo) per equilibrare la bilancia?

In generale il processo è quello di riconoscere le equivalenze. Infatti questo subtest va a valutare la capacità di applicare il metodologico, induttivo e deduttivo, utilizzando dati di natura visuo-percettiva, che sono i processi di ragionamento che stanno alla base delle equazioni matematiche. Sarà interessante confrontare gli esiti di questo subtest con le attitudini matematiche del paziente.

Da un punto di vista clinico ci dà  informazioni su

- impulsività, rispetto al ricordo delle regole ( quando bisogna sempre ricordare al bambino quali sono le regole)

- impegno e costanza nel metodo di lavoro. Nell’avanzare del test l’associazione sarà sempre più astratta e questo richiede maggior impegno, la capacità di tollerare la frustrazione..

-             misura un aspetto specifico del ragionamento fluido,             e cioè il ragionamento quantitativo.  I compiti di ragionamento quantitativo implicano processi di ragionamento che possono essere espressi matematicamente, enfatizzando logica deduttiva ed induttiva.

Sub test secondari

  • Concetti illustrati

Ci dà informazioni sul ragionamento fluido, la formazione dei concetti, l’elaborazione visiva, l’attenzione sostenuta.

La richiesta operativa del subtest è quella di, partendo da una serie di figure date, individuare quale può essere associata ad una delle figure di una seconda serie e poi ancora - proseguendo con item più difficili -come entrambe si associno ad una figura di una terza serie in base a delle caratteristiche comuni.

Misura, quindi, l’abilità di individuare o di creare delle categorie concettualmente appropriate utilizzando le capacità di ragionamento partendo da dati di tipo visuo percettivo, oltre che la fluidità mentale, intesa come capacità di produrre molte risposte, la flessibilità mentale, intesa come capacità di produrre risposte fra loro diverse, la capacità di astrazione su base visiva ( es trovare il numero quantitativamente più grande a prescindere dalle dimensioni/formato dello stesso). Quando la persona fa fatica a staccarsi dalle caratteristiche fisiche dell’immagine c’ è un problema di astrazione.

Altre indicazioni fornite dal subtest sono quelle relative alle  caratteristiche di personalità del soggetto quanto a impulsività, riflessività, cooperatività, negativismo, impegno e costanza nel metodo di lavoro.

In alcuni casi, quando il soggetto fornisce risposte appropriate non previste dal manuale, viene messa in evidenza la capacità di pensiero divergente (se viene rilevato và scritto sulla relazione).

L’analogia da trovare deve essere concettuale, non percettiva (es. lo stesso colore).

 Concetti illustrati e ragionamento con le matrici sono collegati al ragionamento per analogia e, quindi, al pensiero deduttivo.

  •  Ragionamento aritmetico

La richiesta è di  risolvere a mente dei problemi aritmetici presentati oralmente, quindi no si può far usare il foglio, anzi,  il manuale dice che non si dovrebbero usare neanche le mani per contare, ma questa è una valutazione che può essere fatta dal terapista relativamente ad età e grado di difficoltà del bambino. E quindi, per esempio, ci sono problemi tipo “ Se  hai tre mele e tua mamma te ne dà altre due, quante mele avrai? Oppure in un Prato ci sono 5 uccellini, quattro volano via, due invece arrivano. Quanti uccellini ci sono ora? “ Sono un po’ questi i  problemi. Tutto deve essere fatto verbalmente, lui non può scrivere.

Ci dà la misura della capacità di usare i numeri, i concetti aritmetici di base, del ragionamento relativo alla risoluzione di problemi quotidiani, della memoria a lungo termine, perché comunque bisogna ricordarsi come si fa la moltiplicazione, la sottrazione o la semplice base di riordinamento di numeri, della memoria di lavoro, perché bisogna ricordarsi dei dati ricevuti e dei calcoli appena fatti.

Le informazioni cliniche date dal sub test sono relative alle reazioni di scoraggiamento, ai tratti di resistenza (può anche non riuscire a finirla), alla costanza e sistematicità.

Chi ha una disabilità intellettiva ed i soggetti con DSA verbale prenderanno punteggi molto bassi (il problema è sempre il magazzino fonologico: il fatto di non riuscire a mettere troppe informazioni verbali  penalizza e  il mancato ricordo non permette la risposta )  mentre quello non verbale prende punteggi nella media.

4) Memoria di lavoro

È una misura di capacità di memorizzazione e conservazione delle informazioni, così come la capacità di operare mentalmente con tali informazioni, trasformare e generare un nuovo risultato con esso.

E’ una memoria a breve termine e, possiamo dire, necessita di una buona capacità attentiva.

Le prove proposte dai sub test valutano, infatti, il pensiero flessibile e reversibile, ma anche l’attenzione e discriminazione uditiva e la capacità di visualizzazione mentale delle informazioni, la capacità di reversibilità cognitiva nel caso di memoria inversa.

E’ un indice collegato agli apprendimenti scolastici al punto da avere un forte valore predittivo del futuro scolastico del bambino: se quest'indice è sotto la media sappiamo che suo futuro scolastico sarà in salita, che lui arrancherà. L’impatto sarà molto forte nella comprensione verbale e nella matematica. Sono soprattutto queste le due ricadute scolastiche.

E’ importante chiedere, alla fine della prova, come ci sei riuscito? Che trucco hai usato? Perché il bambino potrebbe aver usato una strategia di visualizzazione o una usa strategia di ripetizione verbale e saperlo può essere molto utile per la proposta terapeutica.

Infine è necessario sottolineare come tra tutte siano le prove più sensibili all’ansia (da considerare nella valutazione dei punteggi- va scritto sulla relazione).  

 Prevede 3 subtest: Memoria di cifre e Riordinamento di lettere e numeri tra i principali, Ragionamento aritmetico tra i secondari

Sub test principali

  • Memoria di cifre

Il sub test è composto da:

- Esercizi di memoria diretta:  il professionista dice una serie di numeri e il bambino li devi ripetere così come  li sente, nello  stesso ordine. In realtà, più che la memoria di lavoro valuta la memoria uditiva sequenziale a breve termine. Normalmente la media per tutti è 7+o-2, quindi và da 5 a 9, (il numero di elementi che ricordi). Uno span basso (es. 3) significa che si ricordano parole con poche lettere (3), mentre parole più lunghe richiedono memoria maggiore . In generale, lo span giusto è 5 o maggiore, il 4 richiede attenzione, il 3 intervento immediato ( difficoltà severa).

- Esercizi di memoria inversa: il bambino deve ripetere i numeri nell’ordine inverso rispetto a come te li ha detti il professionista. Parliamo, in questo caso di memoria di lavoro pura perché richiede una manipolazione di dati e non dà riferimenti.

Evidentemente stiamo parlando di memoria a breve termine uditiva in quanto la wisc non  misura la memoria a breve termine visiva.

Da un punto di vista clinico, punteggi bassi nella memoria di cifre indicano che il soggetto ha difficoltà quando ha a che fare con lettere e numeri, di per sè senza significato. Allora è utile valutare se di fronte a parole di senso compiuto il soggetto ha migliori ricordi, se c’è bisogno di dare un significato al dato da ricordare: se i risultati sono migliori è un problema di span, se non migliora è un problema di memoria di lavoro pura.

Altre indicazioni cliniche sono relative alla disponibilità, costanza e impegno nel lavoro.

I soggetti ansiosi prendono bassi punteggi, soprattutto nella memoria inversa.

All’esito di punteggi diversi tra memoria di cifre inversa e memoria di cifre diretta possiamo prendere  in considerazione gli span – numero di elementi che il soggetto riporta. Se lo span della memoria diretta è maggiore di almeno 2 punti dello span della memoria inversa, questo è indice di discalculia, dsa o adhd. Se invece lo span della memoria diretta è più basso della memoria inversa, ci potrebbe essere un disturbo dell’espressione del linguaggio (con punteggi bassi).

  • Riordinamento di lettere e numeri

Si tratta di ascoltare una sequenza di numeri e lettere e ripetere i numeri in ordine crescente e le lettere in ordine alfabetico.

E’ una  prova difficile anche da  far capire, e richiede tanta capacità sia da parte del somministratore che del bambino.

Innanzitutto prevede  degli item di ammissione che vanno superati:

- il primo è contare fino a 10… superato se il bambino conta bene fino a 3;

- Il secondo è dire l’alfabeto. Se il bambino dice bene  fino alla lettera C, l’ha superato (si può proporre, quindi, solo a  bambini che conoscono l’alfabeto).

La prova misura la capacità di restituzione dei dati uditivi dopo aver effettuato delle operazioni, la capacità di attenzione,  la discriminazione uditiva, il livello di operatività cognitiva all'interno dello span, la capacità di operare mentalmente partendo da una sequenza predefinita, la  di visualizzazione mentale delle informazioni verbali.

Anche per questa prova è consigliabile chiedere il tipo di tecnica usato per vedere se il soggetto usa una strategia di visualizzazione o verbale.  Noi dobbiamo dire B, V, non BI, VU.  

Da un punto di vista clinico, le informazioni che possiamo dedurre da test sono relative  alla disponibilità, costanza e impegno nel lavoro, perché è una prova difficile e può stimolare comportamenti oppositivi o rinunciatari.

I soggetti ansiosi e i dsa, a causa del basso funzionamento della memoria di lavoro, prendono bassi punteggi.

Sub test secondari

  • Ragionamento aritmetico

La prova consiste nella lettura di alcuni problemi che il bambino deve risolvere facendo dei calcoli a mente. Tutto questo in un tempo di 30 secondi.

E’ una prova verbale, quindi, perché bisogna leggere i problemi e si ha la possibilità di leggerli due volte;  la raccomandazione riportata dal manuale è che in caso di domanda o interruzione, non si può rispondere o continuare, ma rileggere di nuovo tutto il problema. Questo perché  è una prova che va a valutare la memoria.

Un'altra raccomandazione del   manuale è che i calcoli si dovrebbe fare a mente, senza l’uso di ausili( neanche le dita).

Da un punto di vista clinico il test ci dà informazioni sulla capacità di usare i numeri, di usare i concetti aritmetici di base, sulla capacità di problem solving, sulla memoria a lungo termine ,  sulla memoria di lavoro.

E’ una prova di matematica pura, che può riconoscere la strutturazione della persona nei confronti della matematica (ansia, resistenza, costanza e sistematicità).

Inoltre, poiché è un test molto impegnativo, ci informa anche anche  sui tratti di resistenza,  sulla costanza e sulla sistematicità del paziente.

Chi  ha una disabilità intellettiva prenderà punteggi molto bassi.

Generalmente Il DSA verbale  prende bassi  punteggi ( perché il problema è nel  magazzino fonologico: Il fatto di non riuscire a mettere troppe informazioni verbali penalizza nel ricordo il bambino che quindi  dà la risposta), mentre quello non verbale prende punteggi nella media.

L’ansia si associa facilmente al test.

  1. Velocità di elaborazione

Analizza il fitness al centro dell'attenzione e nell'esplorazione, nell'ordine, nella discriminazione delle informazioni visive presentate in modo rapido ed efficace.

Parliamo della velocità di elaborazione, cioè della capacità di fare tutta una serie di operazioni, anche di basso livello, in maniera automatica, veloce. Se la decodifica è automatizzata, posso spostare le mie risorse su attività più complesse: i nuovi apprendimenti. Quando devo imparare cose nuove mi è richiesto un carico cognitivo importante, ma se in quel momento non dovrò utilizzare parte delle mie risorse cognitive per la decodifica di informazioni che è automatizzata- le potrò utilizzare tutte per la parte più importante.

Es. se non utilizzo la decodifica automatizzata per la lettura, dovrò dedicare gran parte delle energie in quella attività, lasciando poche risorse per la comprensione. Lo stesso vale per la scrittura: se molte delle mie risorse attentive se ne vanno per scrivere, come atto grafomotorio, impiegherò sempre meno risorse per occuparmi di altre attività, come la correttezza ortografica o grammaticale. Più è alta la velocità di elaborazione, più avrò a disposizione risorse cognitive per occuparmi di attività più difficili.

Per questa ragione tutte le prove che sono state pensate per valutare la velocità di elaborazione sono basate su compiti molto noiosi, ripetitivi….

E’ sensibile alla motivazione, alle difficoltà di lavorare sotto pressione del tempo, perché queste prove sono tutte prove a tempo, anzi, questo viene proprio sottolineato nella somministrazione.

Poi, essendo delle prove carta e matita, risentono moltissimo della coordinazione motoria; quindi, se il bambino ha problemi grafo-motori, questo lo rallenterà nel fare i compiti proposti da questi sub-test.

E’ legato alla memoria di lavoro perché, più riesco a memorizzare le cose  da fare, più sarò veloce. E, anche se abbiamo a che fare con lettere, forme e numeri, è stato rilevato lo scarso impatto dei fattori culturali sull’esito delle prove.

L’indice prevede un sub test primario, Cifrario, e due secondari, Ricerca di simboli e Cancellazione

Sub test primari

  • Cifrario

Il sub test prevede un lavoro con schede. Ne sono previste due tipi: cifrario A, per bambini di 6/7anni, e il cifrario B, per bambini di 8/16 anni.

Nel cifrario A la richiesta è di  abbinare segni privi di significato a una serie di figure geometriche in base ad un codice .

Nel cifrario B la richiesta è di abbinare semplici forme geometriche a una serie di numeri in base ad un codice.

Per entrambi sono previsti degli item di esempio, poi parte il tempo di 120 secondi.

 Le istruzioni chiedono di non saltare neanche un quadratino, e di valutare la capacità del bambino di andare da sinistra a destra.

Occorre un’osservazione qualitativa del modo in cui si fa il test, e quindi controllare se l’impugnatura è corretta, cioè  se è dinamica o provoca fatica (pollice che copre lo spazio di scrittura, ad es., che costringe a reclinare la testa o a spostare il foglio, atteggiamenti che potrebbero significare possibili problemi grafo-motori), controllare  la postura, e magari anche la  malocclusione dentaria.

Il sub test misura la velocità di elaborazione, lo scanning visivo la motricità fine , la memoria visiva a breve termine, l’attenzione sostenuta.

Soprattutto,  la cosa da notare è come  queste prove siano molto legate molto allo shift attentivo ( cioè la capacità di spostare l’attenzione da un rigo all’altro) ed alla memoria di lavoro perché la memorizzazione della stringa “superiore” rende inutile lo shift e più veloce la prova.

L’osservazione qualitativa dell’approccio al test permette di valutare se la qualità dello shift è buona o se le qualità della memoria del testando gli permettono di saltarlo del tutto ( e quindi non possiamo valutarlo).

Per quanto riguarda le indicazioni cliniche, sicuramente i ragazzi con disgrafia prenderanno bassi punteggi, non per problemi nello shift ma perché hanno un problema grafo-motorio che li rallenta (è una prova a tempo).

La distorsione dei simboli può dare  un’indicazione sui problemi della vista.

L’impulsività darà bassi punteggi perchè il bambino, per sbrigarsi, inizierà a fare molti errori.

Idem per l’ansia.

I bambini con deficit d’attenzione prenderanno punteggi molto bassi perchè la scheda andrà a valutare proprio l’attenzione.

Anche chi ha problemi di dislessia prenderà punteggi bassi, sia qui che nella ricerca di simboli.

Ovviamente Ossessività e perfezionismo (bambini che si ostinano a ripassare sullo stesso segno) rallentano la prova  a prescindere dalle indicazioni di andare avanti.

Sub test secondari

  • Ricerca di simboli

Bisogna individuare immagini-bersaglio all’interno di gruppi di immagini. E’ previsto un limite di tempo e ci sono 2 prove di diversa difficoltà.

E’ sempre un compito di discriminazione visiva che valuta comunque uno shift , da sinistra a destra; è collegata con le prassie in quanto è una prova carta e matita (va a valutare la velocità di esecuzione); Valuta, più del cifrario, l’abilità nella discriminazione visuo-percettiva perché i simboli proposti dalle schede sono molto simili tra di loro, la capacità di elaborazione e di prendere rapidamente delle decisioni, la memoria visiva a breve termine (perché la memorizzazione dei simboli sulla sin. permette il non utilizzo dello shift) , la capacità di sostenere l’attenzione.

Da un punto di vista clinico si possono osservare punteggi bassi dai  bambini ossessivi a causa della   lentezza conseguente alla ricerca della precisione, mentre quelli adhd con componente iperattiva prenderanno bassi punteggi perché faranno molti errori pur di sbrigarsi (metteranno segni a caso).

Anche i bambini con Ansia e tendenze compulsive avranno bassi punteggi.

Essendo un test molto frustrante il bambino con tendenza alla depressione ha alte probabilità di abbandonare  il test.

  • Cancellazione

E’ un sub test nuovo rispetto alle vecchie scale weschler.

E’ un classico compito di barrage: il bambino deve esaminare numerose figure disposte in maniera casuale o strutturata e contrassegnare le figure target

Due schede, quindi:

1 Casuale, con gli stimoli messi in modo disordinato

2) Strutturata, dove i disegni vengono messi in maniera organizzata.

Per entrambe le forme c’è un tempo di 45 secondi,  i fogli sono A3, con campo visivo molto ampio.

La prova va da sinistra  a destra secondo un ordine; il segno messo a caso, almeno la prima volta può essere corretto: “ ti ricordi? Ti avevo detto…”. Se si ripete ce lo segniamo come informazione, perché è manifesto della mancanza di serialità visiva (anche se la prova dovesse essere buona).

Cosa andiamo a misurare?

La prova misura la serialità visiva, cioè la capacità di fare una scansione visiva da sinistra a destra e dall’alto in basso, la velocità di elaborazione, la capacità di attenzione selettiva e  sostenuta.

 

A chiudere una riflessione.

Uno dei primi segnali dei dsa è la lentezza esecutiva, e proprio  per questo i bambini si possono formare l’idea di essere meno intelligenti degli altri.

Per questo è importante spiegare la valutazione al bambino (sempre che il cognitivo sia nella media), perché il fatto di dirgli  che è intelligente come gli altri è già una sorpresa per lui.

Un’altra cosa per spiegare le loro difficoltà  e stimolarlo alla terapia è una visualizzazione, una spiegazione per immagini. Ed allora gli possiamo spiegare, ad esempio, come le informazioni viaggiano come se fossero portate da automobili fino al traguardo previsto; la strada corrispondente alla mente di un bambino con dsa è piena di molte più macchine  e si riempie di un un ingorgo con conseguente rallentamento.

“Ecco” possiamo dirgli“ il tuo venire qui a fare terapia servirà a costruire quella scorciatoia che ti aiuterà ad essere veloce come gli altri ed a fare meno fatica”.

Federica Agovino

psicoterapeuta

 

 

[i]In “ Linee guida per la diagnosi e la certificazione dei Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) nella regione Lazio  ai sensi della legge 8 ottobre 2010, n. 170. Allegato D, pag. 4

[ii] Inciso: secondo il dsm5 non possiamo diagnosticare disabilitò intellettiva solo basandoci sul quoziente intellettivo, dobbiamo verificare una compromissione globale dei tre domini: cognitivo, sociale, pratico. Le scale di intelligenza ci danno informazioni solo sul dominio cognitivo: per verificare le altre disabilità dobbiamo affidarci alle scale Vineland e Abas che riescono a valutare il comportamento adattivo.

[iii] Questa è una bilancia con 2 piatti vuoti. Lei può dire che la bilancia è in equilibrio perché i due piatti sono allineati. Se metto un cerchio rosso su questo piatto, la bilancia non è in equilibrio e i due piatti non sono allineati. Per equilibrare la bilancia devo mettere qualcosa sull’altro piatto. Io sceglierei il cerchio rosso, ha la giusta forma e il giusto colore, quindi so che pesa come l’altro cerchio rosso. Se lo metto sull’altro piatto della bilancia questa è in equilibrio e i piatti sono allineati. Non sceglierei gli altri perché hanno colori e forme diverse perciò non so quanto pesano.»

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