Rapporto Genitori Figli

Questo periodo viene considerato difficile per lo sviluppo, proprio in virtù dei numerosi cambiamenti che si devono affrontare, ma al contrario di quanto si pensi, non tutte le adolescenze sono problematiche e se nell'infanzia il rapporto è stato ben impostato, l'adolescenza verrà percepita come un periodo di forti trasformazioni, di bisogno di indipendenza e decondizionamento, ma si ricomporrà senza danni.

In questo periodo un buon numero di cambiamenti avviene all’interno del sistema familiare, il rapporto tra genitori e figli assume nuove sfaccettature e mutano gli equilibri che sino ad allora si erano creati. Il cambiamento più evidente avviene a livello corporeo, nell’adolescente c’è un esplosione ormonale, il fisico si sviluppa più velocemente rispetto alla psiche, e questo determina una crisi nell’identità perché non si è più bambini, ma neanche adulti. Parallelamente nel genitore emerge la consapevolezza che anche il suo corpo muta, egli va verso la mezza età, e il confronto con i figli pieni di energie e in pieno sviluppo sessuale pone l’attenzione sul tempo che passa e sui limiti fisici che la nuova età impone.
Questo processo di trasformazione porta con se ulteriori novità: il gruppo dei pari diventa il principale punto di riferimento, mentre il genitore, che sino ad allora era stato considerato come il modello identificativo principale, viene messo in discussione, con l’intento di differenziarsene e poter definire la propria identità. Il genitore vive questa processo come una perdita di potere, e una messa in discussione del suo ruolo, in quanto si trova a percepire il figlio in modo diverso, e a sentirsi per lui meno importante rispetto a prima.

La maggiore confusione, tuttavia la vive l’adolescente che si trova in piena trasformazione, egli deve poter comprendere i propri sentimenti, capire che livello di autonomia può raggiungere, e identificare ciò che gli interessa e vuole conoscere, attuando un processo di differenziazione dai genitori. Quando i figli crescono tendono a mettere in discussione l'autorità dei genitori, contrapponendosi alle regole e richiedendo una maggiore libertà.
Mettere in discussione le regole ha la funzione di stabilire il limite oltre cui è possibile andare, solo attraverso questa sperimentazione si può percepire il confine entro cui è possibile arrivare. Se questo limite viene trasmesso in termini positivi, la regola assume una connotazione positiva, perché vissuta come protettiva, se viene percepita come ingiusta e persecutoria, violarla diventa un modo per affermare se stessi e definire il proprio potere.
Nonostante i continui tentativi di ribellione, l'adolescente ha ancora bisogno che il genitore continui a svolgere la sua funzione di contenimento; quest’ultimo deve potersi adattare ai nuovi bisogni del figlio che cresce e al suo modo di esprimersi e di relazionarsi con il mondo degli adulti.

In questo periodo è importante che anche il comportamento di genitori cambi, occorre cominciare a pensare ai figli come figure più autonome e capaci di evolversi. Questo mutamento comporterà l’assunzione di un atteggiamento meno protettivo, evitando di sostituirsi al figlio quando esprime i suoi slanci di autonomia, ed osservandolo con discrezione mentre compie le “prove di crescita”. Questo atteggiamento permetterà ad entrambi di cambiare, il figlio sentirà la fiducia del genitore che gli trasmette la sicurezza nel potersi sperimentare e testerà il suo senso di autoefficacia, il genitore scoprirà un nuovo modo di stargli vicino, accettando che lui sta crescendo, e poiché non è più un bambino, andrà trattato diversamente.

Durante l’adolescenza è molto importante l’uso del dialogo; mantenere un atteggiamento accogliente e pronto all’ascolto, aiuta a prevenire eventuali disagi e a ridimensionare problemi che sembrano insormontabili. Laddove questo dialogo fosse difficile, è opportuno chiedere aiuto, se si manifestano i segni di un possibile disagio; questo è un periodo di cambiamento e per questo motivo anche il malessere è in evoluzione, sapere di poter chiedere aiuto in un momento di difficoltà o all’interno della famiglia o all’esterno, aiuterà l’adolescente a dare un senso a ciò che gli capita e a prevenire l’insorgere di un disagio maggiore.

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