Mia figlia che ha 14 anni non riesce a trovare persone sane con cui uscire

laura

Buongiorno, chiedo un aiuto per mia figlia che ha 14 anni non riesce a trovare persone in questa società sane con cui uscire. E capitato di trovare persono nel suo percorso elementari e medie che dopo un pò l’ anno scaricata senza motivi, mia figlia molto semplice non beve non fuma non le piace stare sui social non riesce a trovare persone giuste con cui stare. Vive un contesto di paese e provato a chiederle se vuole un aiuto ma non si vuole fare aiutare si concentra molto sulla scuola e non esce. Alle superiori in classe utilizzano tra di loro il cellulare e hanno legato poco. Prova sempre a chiedere di uscire a qualcuno ma c’e sempre un pretesto per non uscire e il fatto che le dicano sempre di no non aiuta. Come posso fare per aiutarla?

3 risposte degli esperti per questa domanda

Salve Laura, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che voi possiate richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarvi ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

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Roma

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Buonasera Laura,

mi dispiace per la sua preoccupazione. Da ciò che scrive sembra che per sua figlia trovare un punto di contatto con i coetanei non sia facile,  ed è probabile che inizi a pensare di non essere in grado di farlo. L’adolescenza come sa è una fase di grandi trasformazioni. Potrebbe darsi che la ragazza si isoli evitando i contatti sociali perché il contatto con gli altri sollecita delle emozioni per lei dolorose. L’idea di avvicinarli la fa sentire poco capace, alimentando una mancanza di autostima che non solo distrugge il desiderio a socializzare, ma crea un modo di pensare ostile alla socializzazione. (Paura di fallire, di sentirsi incapace). D'altro canto spingere la ragazza alla socializzazione significa rischiare di rigirare il coltello nella piaga.

La cosa importante da fare come genitore è quella di pensare di poter accettare le difficoltà di sua figlia. Ci vorrà tempo e pazienza, in quanto la socialità va ricostruita a partire da una buona immagine di sé. Rimandare a sua figlia una buona immagine di sé per le cose positive che apprezza di lei, ma anche rispettare le sue decisioni anche quando sembrano controproducenti (per esempio: non uscire, non condividere sempre i propri pensieri).

Comprendo la sua preoccupazione di mamma per le difficoltà di socializzare, cercare di capire come aiutarla a socializzare. Se ritiene che il problema sia rilevante e che la ragazza non riesce a gestire questa situazione, prenda in considerazione la possibilità di chiedere aiuto.

Un caro saluto.

Dr.ssa Loredana Ragozzino

Psicologa e Psicoterapeuta

Dott.ssa Loredana Ragozzino

Dott.ssa Loredana Ragozzino

Ancona

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Gentile signora,

sua figlia si trova in un'età di per sè critica. Inoltre, non essere la tipica ragazzina che ama mostrarsi sui social e fare attività simili alle coetanee, può renderle la socializzazione ancor più complicata. Anche la pandemia non ha certo aiutato i ragazzi a trovare nuove occasioni di ritrovo e amicizia. Probabilmente in questo momento sua figlia non si sente pronta per farsi aiutare o semplicemente non ne sente così tanto il bisogno. Se il suo livello di sofferenza dovesse aumentare, può tornare a proporle di parlarne con una persona esperta. Nel frattempo potrebbe suggerirle di coltivare i propri interessi (hobby, musica, sport) insieme a qualcuno che li condivida, senza forzare troppo. A volte basta anche solo un'amica per uscire da un circolo vizioso di isolamento che può apparire rassicurante ai ragazzi più timidi, ma sicuramente alla lunga non fa loro bene. L'importante, come genitori, è rimanere disponibili all'ascolto e al dialogo, senza eccessiva ansia che gli adolescenti possono percepire.

Se desiderasse ulteriori chiarimenti, mi scriva pure con il modulo dei contatti.

Molti auguri

Dott.ssa Francesca Fontana

Dott.ssa Francesca Fontana

Monza e della Brianza

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