Come far rispettare le regole ad un adolescente ribelle

Mauro

Buon pomeriggio ho una figlia di 16 anni, da circa un anno e mezzo è completamente ingestibile, non studia, non rispetta le regole e pretende di uscire e rientrare quando le pare. Quando le impediamo di fare quello che vuole o di rientrare oltre un certo orario, ci accusa di farle fare un adolescenza del cavolo e minaccia di andare via di casa o addirittura di farsi del male. L'ultima volta abbiamo acconsentito a mandarla a dormire a casa di un amica, non solo ci ha fatto inviare un messaggio dalla madre dell'amica dove la signora diceva di stare tranquilli che l'avrebbe ospitata volentieri, ma ha anche mandato una foto dicendo che erano rientrate a casa, successivamente abbiamo scoperto che in realtà era stata in giro tutta la notte. Mia moglie è arrivata ad andare da una psicologa per cercare di capire come intervenire, ma senza esito, ogni indicazione che tentiamo di mettere in atto pare che peggiori la situazione. Mia moglie cerca in tutti i modi di farle capire l'importanza dello studio ma niente, è stata già bocciata una volta, ha cambiato scuola ma sarà bocciata anche quest'anno. E se le diciamo di trovare un corso professionale, dice che vuole continuare ad andare a scuola. Siamo disperati

4 risposte degli esperti per questa domanda

Salve Mauro,

l'adolescenza è un periodo in cui la ribellione è del tutto normale. E' il tentativo di trovare una propria indipendenza ed autonomia rispetto al nucleo familiare. 

Comprendo però la vostra preoccupazione ed il vostro sentirvi senza strumenti. Capire bene cosa succede con poche righe non è facile, ci sarebbe bisogno di colloqui approfonditi con tutti voi per poter avere un'idea completa ed accurata di quanto accade. 

Qualora voleste procedere con un percorso psicologico potete contattarmi tramite recapiti pubblicati sul profilo.

Vi auguro una buona giornata

Dott.ssa Valeria Manni

Dott.ssa Valeria Manni

Roma

La Dott.ssa Valeria Manni offre supporto psicologico anche online

Ciao Mauro, grazie per aver condiviso la tua esperienza, immagino quanto possa essere difficile affrontare questa situazione. L’adolescenza è un periodo complesso, e quando il rapporto con un figlio si fa conflittuale, può essere estremamente frustrante e doloroso per tutta la famiglia.
La ribellione e il rifiuto delle regole sono comuni a questa età, ma quello che descrivi sembra andare oltre. Il fatto che tua figlia minacci di andare via o di farsi del male è un segnale molto preoccupante e merita attenzione immediata. Avete già cercato aiuto con una psicologa, ma forse potrebbe essere utile coinvolgere anche uno specialista che lavori con adolescenti in difficoltà, magari uno psicoterapeuta familiare che possa aiutare a migliorare la comunicazione tra voi.
Può essere utile cercare di capire cosa stia vivendo internamente tua figlia: potrebbe sentirsi persa, arrabbiata, o aver sviluppato una forte paura del futuro. A volte, l’opposizione allo studio nasconde insicurezze profonde, timore di fallire o di deludere le aspettative. Provare a instaurare un dialogo senza giudizi, cercando di capire le sue motivazioni e paure, potrebbe aiutare. Magari invece di concentrarsi solo sulle regole, potreste provare a coinvolgerla nel trovare soluzioni insieme.
Anche il supporto di gruppi per genitori con figli adolescenti potrebbe offrirvi idee e strategie. Non siete soli in questa esperienza, e ci sono risorse che possono aiutarvi.
So che tutto questo può sembrare un percorso lungo e difficile, ma la cosa più importante è trasmettere a tua figlia che, nonostante i conflitti, la sua famiglia è lì per lei e vuole solo il suo bene.
Ti mando tanta forza e speranza

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

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Buonasera Mauro,

Ho avvertito subito il grande senso di impotenza che state vivendo e perciò vi chiedo: questo vissuto è ciò che può provare anche vostra figlia in questo momento?

Spesso ciò che avvertiamo come ribellione, non rispetto delle regole e tentativo di "fare come si vuole", può nascondere sentimenti di paura, solitudine, incertezza o qualcosa che si pensa debba andare in un modo, ma che non assume però quei contorni definiti. Allora ci si sente impotenti e arrabbiati.

Essere ascoltati e compresi può essere così uno dei vari modi possibili per intervenire. Rivolgersi ad uno psicologo che vi accolga potrebbe essere il primo passo verso un percorso ancora da definire.

Qualora vogliate, resto a disposizione.

Dott.ssa Alessandra Pace 

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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