Ho una figlia di 14 anni introversa e timida

Roberta

Ho una figlia di 14 anni introversa e timida il che le ha creato disagio e continua ad essere un problema per la sua socializzazione. Alle medie ed anche alle elementari si definiva una “sfigata“ una “perdente“ categorie create dagli stessi compagni ..c'erano i popolari e i perdenti. Adesso che frequenta il 1 anno del liceo artistico ha fatto amicizia solo con una ragazza o due. Spesso sta al computer essendo molto brava a disegnare sia per disegnare sia su forum di fumetti giapponesi che lei ama molto. Sono preoccupata perché la vedo spesso sola e penso che alla sua età dovrei avere il problema opposto cioè quello di limitare le richieste di uscire. Non vuole fare sport essendo abbastanza pigra e lottiamo perennemente per farla staccare dal PC o dal telefonino..ha fatto amicizia con una ragazza su un sito di disegni e la considera la sua migliore amica ..stessa età stesse passioni e sfigata anche lei..così mi dice mia figlia. .si conoscono solo virtualmente. Sono spaventata non so come aiutare mia figlia ad avere più sicurezza e a fare amicizia non so a chi rivolgermi e avendo 60 anni non ho amiche con figli della sua età. Cosa devo fare? Aggiungo che io soffro di depressione e il pensiero di non avere la forza per aiutare questa ragazza mi fa stare sempre peggio. Sono certa che il mio stato d'animo non l'aiuta ma è stata sempre così anche quando io nn stavo male. Vi ringrazio

7 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile signora, mi dispiace molto per sua figlia, ma come lei stessa ha individuato ci sono degli aspetti che andrebbero approfonditi meglio ed un po anomali rispetto all'età. Già il fatto che lei li abbia notati e' tanto. Provi a parlare con lei ed a chiederle se desidera parlare con un esperto. Credo che l'aiuterebbe intanto iniziare a parlare di se. Grazie per avermi contattata . 

Signora comprendo perfettamente la sua preoccupazione per  la timidezza ed il disagio di sua figlia. Sicuramente il tempo trascorso al computer è tempo che sottrae alle relazioni. Sarebbe quindi opportuno, per il bene della ragazza,  che lei regolamentasse il tempo che lei trascorre al computer. Un'altra cosa importante e' che la ragazza costruisca delle amicizie. Ha mai provato sua figlia a frequentare il gruppo parrocchiale? Ha mai provato a frequentare un club service o a fare volontariato per qualche associazione ( esempio Caritas, croce rossa, misericordia). Deve fare di tutto perché sua figlia riscopra il piacere di essere utile agli altri. Se vede che non riesce a convincerla ad uscire di casa mi riscriva e le do' il mio numero di telefono per eventuali colloqui con sua figlia può scrivermi alla mia e-mail monacovalentina@ tiscali.it cordialità

Gentile Roberta,

Credo che un modo utile per iniziare a gestire meglio la situazione di sua figlia sia ascoltare ciò che lei ha da dire in merito allo stare davanti al computer. In altre parole, io le domanderei:

E' importante per te stare davanti al computer? Come mai è importante? Che valore dai allo stare davanti al computer?

In questo modo è possibile avviare una conversazione con sua figlia basata sulla sua narrazione, e attraverso di essa è possibile capire meglio le motivazioni alla base del suo comportamento, e di conseguenza agire in maniera più mirata.

Rimanendo a sua disposizione, le mando i miei più cordiali saluti.

Buongiorno, in questo caso la necessità di contattare un professionista è doppia: potrebbe esserci la probabilità che vi stiate alimentando i disagi a vicenda(depressione-isolamento). La notizia positiva è che, nel caso la sua auto-diagnosi di un momento depressivo fosse reale, la sua potrebbe essere una percezione più marcata di quello che realmente è la vita di sua figlia. Andate insieme da qualcuno che possa aiutarvi, e nel caso la ragazza fosse riluttante dica che serve per lei e che vuole solo essere accompagnata. In bocca al lupo per tutto. 

Gent.ma Signora, molto spesso i ragazzi dell'età di sua figlia utilizzano modalità relazionali inappropriate e virtuali, per ovviare ad un disagio. Punterei sul cercare di costruire una relazione adeguata con sua figlia al fine di farle capire che comunque ha un punto di riferimento ed un sostegno, qualora lo volesse. Inoltre se tale situazione è vissuta come problematica anche da sua figlia potreste prendere in considerazione l'idea di un sostegno psicologico.resto a sua disposizione. Cordiali saluti. 

Cara Roberta, l'età adolescenziale è sempre molto particolare. Lei si preoccupa per sua figlia, ma sua figlia le ha mai detto di non accettarsi? Di non accettare questa situazione?

Ognuno ha un proprio carattere, una propria indole..magari, come lei ha scritto, non vuole andare in palestra perché pigra (ha provato diverse attività?)...potrebbe seguire i suoi interessi e:

  • iscriverla ad un corso di disegno, per diventare disegnatore di fumetti,

  • può trovare un'associazione culturale dove organizzano eventi per giovani

  • può far volontariato, magari lo potete fare insieme

  • ha conosciuto questa ragazza online, se non troppo distante..perchè non l'accompagna a conoscerla dal vivo? Sarebbe un ulteriore esperienza vissuta con lei, di unione e condivisione.

  • A scuola ha legato con una o due ragazze: può invitarle a casa così studiare assieme e dopo lo studio rilassarsi.

Qualora questi accorgimenti non dovessero creare alcun cambiamento, le consiglio di portare sua figlia da uno psicologo per iniziare un percorso di sostegno.

Infine, sempre se tu non l'abbia già iniziato..consiglio di farti seguire da un terapeuta, inizia un percorso psicoterapeutico per il tuo disagio.

Saluti

Gentile signora,

è molto frequente nell'età dell'adolescenza che si verifichino dei disagi nell'ambito della socializzazione. Fate molto bene come genitori a spronarla e provare a darle nuovi stimoli, al contempo c'è da tenere in considerazione che deve essere sua figlia a scegliere ciò che preferisce, poichè in adolescenza il bisogno di indipendenza cresce di pari passo con l'età.

Le consiglio di trovare un professionista dove vive, e chiedere che si lavori sull'autostima della ragazza. Un percorso, di cui concorderete i tempi e i modi con lo psicologo che sceglierà, potrà aiutare sua figlia a cogliere nuove prospettive da una persona esterna alla famiglia, e sarà più predisposta a lavorare su sé stessa, ad aumentare la fiducia sulle sue capacità e potenzialità. Mi sembra che questo sia il momento più giusto per intervenire, in modo che sua figlia, così come voi genitori, viviate il più serenamente possibile nel presente e negli anni a venire.

Spero di esserle stata di aiuto e conforto,

Cordialmente

Alessia