Mia figlia non vuole più andare a scuola

GITTO

Gentili dottori, sono disperata. Separata da tre anni dopo un matrimonio infelice durato 15 anni, mi ritrovo a gestire praticamente da sola due gemelli di 14 anni, maschio e femmina. Entrambi hanno difficoltà emotive ma è soprattutto la ragazza che mi sta dando problemi. All'età di 8 anni le è stato diagnosticato un disturbo oppositivo e, in effetti, relazionarmi con lei è stato sempre difficile. È polemica, scontrosa, maleducata e faticosa da sempre. Ho provato a starle vicino e aiutarla in tutti i cicli di studio, essendo io stessa insegnante. Ma ormai da due anni, dalla seconda media, ha praticamente abbandonato lo studio. Non fa niente se non stare al telefono, dal quale è completamente dipendente. Mangia troppo e non si prende cura di sé. Ora che è in prima liceo le assenze sono diventate numerose e preoccupanti, non tanto per l'ormai certa bocciatura quanto per l'obbligo di frequenza che per legge andrebbe rispettato. Il padre non se ne cura. Sembra non sia un suo problema. Io cerco di tenere i rapporti con i docenti, porto mia figlia dal neuropsichiatra dell'Asl, mi occupo di lei per quanto posso. Sembra abbia accettato di andare da una psicologa ma dubito che servirà a molto: quando va dal neuropsichiatra sta zitta e ha un atteggiamento di completa chiusura. Personalmente sono sfinita, perché devo anche lavorare per portare avanti la famiglia e senza un aiuto pratico da parte di nessuno. A volte mi arrabbio e stacco la connessione internet. Ho cancellato il suo numero. Cerco di costringerla a studiare. Lei mi accusa di essere solo capace di minacciare. Mi chiedo se non sia meglio farmi da parte e lasciare che le cose vadano come devono andare, senza più oppormi a qualcosa che comunque non sono in grado di cambiare...

3 risposte degli esperti per questa domanda

Mi dispiace tanto per la tua situazione, si sente tutto il peso che stai portando da sola e quanto tu sia sfinita. Quello che stai vivendo è estremamente difficile: sei madre, insegnante, referente principale per tua figlia, ma anche una persona che sta cercando di tenere insieme tutto senza un supporto adeguato. È normale sentirsi scoraggiata. Sei esausta e questo è comprensibile. Una mamma stanca e frustrata non può essere d’aiuto né a se stessa né ai figli. Se possibile, prova a ritagliare piccoli momenti per te, anche se possono sembrare insignificanti. Magari un colloquio con uno psicologo per il tuo supporto potrebbe aiutarti a gestire meglio questa situazione emotivamente logorante.
Se il rapporto si è trasformato in una guerra costante, forse provare a cambiare approccio potrebbe essere utile soprattutto per il disturbo di tua figlia. Prova a invertire la dinamica del controllo: invece di minacciare o punire (che può alimentare solo più resistenza), potresti adottare un atteggiamento più neutrale e responsabilizzante. Ad esempio, invece di dire: "Se non studi, ti stacco internet", prova a dire: "Capisco che la scuola non ti interessi adesso, ma non posso sostituirmi a te nelle tue scelte. Quando vorrai parlarne, sono qui. "Questo toglie il braccio di ferro e la costringe a riflettere. È normale che lei non parli subito con il neuropsichiatra o la psicologa, ma il solo fatto che abbia accettato di andare è già un primo passo. Anche se ti sembra inutile ora, è un seme che potrebbe dare frutti in futuro.    La scuola è davvero la priorità adesso?
Capisco la tua preoccupazione, ma forse la scuola non è il problema principale in questo momento. Se il suo benessere emotivo è così compromesso, può darsi che l’ansia scolastica sia solo una conseguenza di un malessere più profondo. Potrebbe essere utile valutare anche percorsi educativi alternativi se la bocciatura è inevitabile. Hai mai provato a cercare un gruppo di sostegno per genitori con figli con disturbo oppositivo? Parlare con altri nella tua situazione potrebbe aiutarti a sentirti meno isolata.

Dott.ssa Antonella Bellanzon

 

 

 

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

La Dott.ssa Antonella Bellanzon offre supporto psicologico anche online

Buonasera, capisco la sua situazione davvero complicata e soprattutto la fatica che sta facendo. Le posso consigliare un percorso di patente training condotto da qualche professionista psicologo che le possa dare i giusti consigli e aiuto. Ad oggi avete tante emozioni ed è normale così perche immagino ci sia un affetto grande tra di voi. Bisogna solo trovare la giusta chiave ma fare vedere a sua figlia che anche lei sta facendo un percorso di crescita per starle vicina è il miglior esempio che possa dare.

Rimango a disposizione 

Dott.ssa Casumaro Giada 

Dott.ssa Giada Casumaro

Dott.ssa Giada Casumaro

Modena

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Salve,

comprendo la tua difficoltà e il disagio che provi, non credo sia fattibile occuparsi da sola della situazione, appare necessario come minimo un coinvolgimento del padre. Ragazze come tua figlia sono molto difficili da gestire occorre sicuramente un approccio multidisciplinare psicologico, psichiatrico ed educativo, magari attuato in un centro specializzato, con l'inserimento in uno specifico e personalizzato percorso terapeutico.

Se vuoi mi puoi contattare telefonicamente per fissare un appuntamento di prima consulenza e valutativo della situazione.

Un caro saluto

Dott. Pierluigi Salvi

Dott. Pierluigi Salvi

Firenze

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