Mio figlio mi odia

Franca

Mio figlio di 16 anni mi disprezza, mi maltratta e non mi vorrebbe come madre. Mi insulta, dicendo che non ho mai fatto nulla per lui, che ho solo pensato a me stessa, che e’ cresciuto male perche’ io sono una pessima persona, cattiva e doppia faccia. Non so come possa dire di me tutto cio’, non me lo spiego. E’ stato cresciuto con amore da me e mio marito, siamo una famiglia benestante e non gli e’ mai mancato nulla. Mi sembra di impazzire.

2 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Signora,

le parole di suo figlio devono certamente farle molto male, ed è comprensibile che si senta smarrita e impotente di fronte a tanta rabbia. L’adolescenza è un periodo complesso, in cui i ragazzi cercano di separarsi dai genitori per costruire la propria identità, e spesso lo fanno anche attraverso la provocazione e il rifiuto. Non sempre ciò che esprimono corrisponde davvero al loro sentire profondo: a volte è un modo confuso per affermare se stessi o per mettere alla prova il legame affettivo.

Da ciò che scrive, emerge il suo dolore ma anche il desiderio di capire e di trovare una via per ristabilire un contatto. Può essere utile in questo momento non tanto cercare di difendersi dalle accuse, quanto provare ad ascoltare cosa si nasconde dietro quelle parole — spesso rabbia, frustrazione o bisogno di riconoscimento.

Un percorso di sostegno psicologico familiare o genitoriale potrebbe aiutarla a leggere meglio ciò che sta accadendo e a trovare modalità di dialogo più efficaci, proteggendo al contempo se stessa da questa sofferenza.

Non è sola in questa difficoltà: chiedere aiuto, in casi come questo, è un atto di cura verso di sé e verso suo figlio.

Un caro saluto

Dott.ssa Giovanna Padalino

Dott.ssa Giovanna Padalino

Bologna

La Dott.ssa Giovanna Padalino offre supporto psicologico anche online

Gentile Franca, capisco ciò che racconta, è un'esperienza davvero difficile e, direi, sconvolgente per chiunque sia genitore. La sensazione di essere respinti o di non valere niente agli occhi di un figlio, specie dopo aver dedicato anni a crescerlo e amarlo, può portare a sentirsi persi, tristi e quasi incapaci di reagire.

L'adolescenza è un periodo complicato, nel quale molti ragazzi, mentre cercano di capire chi sono e di diventare indipendenti, possono mostrare rabbia e chiusura verso i genitori. A volte, esagerano o sono ingiusti, usando parole che feriscono. Ma, spesso, dietro a questo comportamento si nascondono sentimenti più intimi: incertezza, timore di crescere, voglia di farsi valere o di essere accettati, emozioni che il ragazzo non sa ancora come controllare o esprimere bene.

Però, è fondamentale che non si chiuda in questo dolore. Cerchi un momento per sé, per parlare con qualcuno, magari uno psicologo, per affrontare quello che sta succedendo e trovare modi migliori per parlare con suo figlio, senza trascurare il suo benessere emotivo. In certe situazioni, può servire anche una terapia familiare, per riaprire il dialogo e capire meglio cosa sta succedendo nel rapporto tra voi.

Il suo dolore è vero e va ascoltato e sostenuto: chiedere aiuto non vuol dire aver sbagliato come genitore, ma voler trovare una via d'uscita per stare meglio e per ricostruire, con il tempo, un rapporto più sereno con suo figlio.

Dott. Fabiano Foschini

Dott. Fabiano Foschini

Milano

Il Dott. Fabiano Foschini offre supporto psicologico anche online