Sconforto per scelta universitaria

sara

Buongiorno, sono una studentessa di 19 anni, da poco diplomata al liceo scientifico con pieni voti. Sin da piccola sono sempre stata appassionata alle materie scientifiche in particolare alla fisica e alla astronomia. Ho sempre avuto risultati eccellenti in questi ambiti, con ottimi voti a scuola e vincendo anche alcune gare e concorsi. La mia famiglia, e in particolare mio padre, sono sempre stati fieri di me per questo e io sono sempre stata molto soddisfatta di ciò, basandomi su tali successi per costruire tutta la mia autostima. Già dalle scuole medie ho sempre detto di voler studiare fisica all'università per diventare da grande un'astrofisica. Tuttavia, negli ultimi anni di liceo ho notato che la mia passione per la fisica e l'astronomia diminuiva sempre di più mentre aumentava l'interesse per l'arte e la letteratura. Alla domanda su quale facoltà avrei scelto ho però sempre continuato a rispondere per inerzia che avrei fatto fisica pur non essendo più convinta di questa scelta. Ora che manca poco all'inizio delle lezioni universitarie sono in preda ad una profondo sconforto. Anche a seguito di alcune esperienze di persone che hanno studiato fisica all'università ho paura di non riuscire a passare gli esami, di dover dedicare tutto il mio tempo a studiare una materia che penso non mi piaccia più, di dover passare cinque anni di inferno prima di conseguire la laurea. Penso che studiando lettere sarei invece più serena, per un maggiore interesse per le discipline umanistiche ma al contempo ho paura di non trovare lavoro e soprattutto di deludere mio padre che, anche se non me lo dice esplicitamente, vedo essere molto triste per questo mio cambiamento in quanto ci teneva davvero molto che io diventassi astrofisica ed era davvero fiero di questo. Ora, ad una settimana dall'inizio delle lezioni, non so quale strada prendere. Ho paura di sbagliare, di star cambiando idea per motivi futili, che è meglio vivere cinque anni universitari orribili piuttosto che essere disoccupata a vita e far soffrire mio padre. Ma pensare di fare fisica mi fa star male e mi sento bloccata. Passo intere giornate a camminare avanti e indietro per casa, pensando e non concludendo nulla. Inoltre, vedendo altri conoscenti scegliere percorsi universitari prestigiosi e redditizi, mi sento al confronto una fallita che sta sprecando la sua vita.

2 risposte degli esperti per questa domanda

Ciao Sara,

è normale avere paure e dubbi all'inizio di un nuovo percorso importante come lo è l'università, ed è giusto che tu ti ponga certe domande. Nonostante la paura di deludere tuo padre e di non trovare un lavoro in futuro mi sembri abbastanza convinta di preferire di studiare lettere visto che definisci l'idea di 5 anni di fisica come orribili. Non esistono facoltà di serie a e altre di serie b, tutte sono importanti allo stesso modo e impegnandosi si possono avere risultati importanti in tutti gli ambiti. Inoltre si tratta di una tua scelta, devi fare ciò che pensi ti piaccia e ti faccia star bene, è la tua vita e sei tu che decidi cosa farne. Dovresti parlarne con i tuoi familiari, spiegargli come ti senti; vedrai che se capiscono quanto per te sia importante questa scelta ti appoggeranno lo stesso.

Se ti va potresti parlarne con uno psicologo per cercare di chiarire un po' tutti questi tuoi pensieri, dubbi e preoccupazioni per poi riuscire ad affrontare il discorso con tuo padre e finalmente affrontare con serenità il tuo percorso universitario.

Dott.ssa Ficola

Dott.ssa Melanie Ficola

Dott.ssa Melanie Ficola

Roma

La Dott.ssa Melanie Ficola offre supporto psicologico anche online

Buongiorno Sara

"...ho paura di far soffrire mio padre." Posso immaginare quanto è faticoso e difficile prendere decisioni importanti per lei stessa, dovendo tenere conto della sofferenza di suo padre. Dove e quando ha imparato, cosa le ha fatto imparare che lei non deve far soffrire suo padre, sono determinanti nello sviluppo di se stessa come persona autonoma e felice. Se lei sta vivendo questa dolorosa impasse, credo sia utile che scelga un professionista in grado di accompagnarla verso una ampia consapevolezza. Ovviamente sarà un percorso impegnativo ma meritevole di essere affrontato.

Gerardo