Conflitti madre figlia. Cosa fare?

Genitori e Figli: un conflitto irrisolto. Mamma non ti capisco.

Tutte le figlie sono nate dalle loro mamme. Ma non tutte le mamme son nate per le loro figlie. Le donne a volte immature, cercano sé stesse quando sono oramai mamme. Cercano la ragazza in un corpo di donna, cercano la libertà nella vita di impegno che hanno scelto concependo dei figli.

Mamma non ti capisco è perciò il pensiero di grande insicurezza, tristezza, ansia, di molte ragazze che hanno mamme ancora irrisolte. Figli che non osano pensare alla mamma come a una donna imperfetta, e cercano in lei ciò che lei non possiede. Perché alcune mamme sono più impegnate a cercare sé stesse che a dimenticarsi di sé stesse per il bene dei figli. Nel premiato film “la vita è bella” di Benigni, si vede bene come l’amore vero e immenso di un genitore possa dargli coraggio e soprattutto l’intelligenza di non lasciare un trauma indelebile al figlio, imbastendo una favola dentro a cui le brutture della vita risuonino meglio, e non creino fratture gravi nel suo cuore. Mamme commosse davanti a quel film, escono dal cinema coi figli e in pasto ai propri figli danno invece tutto lo squallore della loro povera vita. Come se i figli potessero capire, sostenere, risolvere. Ma soprattutto, sconvolgente, il fatto che queste mamme non sappiano né intuiscano che dentro ai loro figli c’è una mente ancora pulita a caccia di risposte e modelli da imitare, dentro al loro petto vi sia un cuoricino che batte forte per una alzata di voce semplicemente. Sconvolgente che queste mamme non siano interessate al domani, e a quello che domani resterà inciso a fuoco nella mente e in questo cuoricino a causa loro. Scomodo da dirsi, ma davanti ai figli, piaccia o no, è bene per i figli parlare di cose che possano dare loro serenità. La forza di tacere e sorridere è di poche mamme, quelle vere, che per il bene dei loro figli mostrano forza e rettitudine. Davanti ai figli è bene mostrarsi sereni anche davanti ai problemi. I figli guardano indifesi i genitori e si nutrono delle loro emozioni, si appoggiano alle loro sicurezze, tremano quando non trovano sicurezze né idee, né valori. La risposta di alcuni genitori, ingenuamente, è quella di mostrare sé stessi con tutte le proprie debolezze. Proprio tutte forse non è il caso, quando alcune debolezze possono segnare per sempre la vita di un figlio. E di una figlia che trae dalla donna mamma il suo essere donna, ancor meno. Mamme irrisolte incomprensibili. Non capiscono sé stesse né i loro figli. I figli non possono capirle perché queste sono donne sono ancora da scoprire e sempre lo saranno. Si sempre poiché cercano una forma di sé che non c’è più quando si diventa mamme poiché c’è il proprio mettersi da parte per un figlio, perché il bene di un figlio è bene per la mamma e non il contrario. La speranza però c’è. Sta nella maturazione di mamme e figli assieme, dove attraverso i figli le mamme capiranno meglio sé stesse, aprendo il cuore ai figli essi insegnano ai genitori come fare a superare i propri conflitti irrisolti e dedicarsi a loro. Attraverso le mamme, i figli col tempo e crescendo, potranno finalmente capire le umane debolezze dei genitori. Solo col reciproco amore, solo lasciando che l’altro risponda alle proprie domande con le sue richieste d’amore, solo con una umile ed incondizionata dedizione dei figli ai genitori e dei genitori ai figli, vi sarà la consapevolezza del proprio ruolo.  Una consapevolezza del cuore, prima che di tutto il resto. A vivere si impara vivendo.

 

 

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