Adozione → Problematiche psicologiche e relazionali

Non sempre questo progetto riesce a realizzarsi nei tempi o/e con le modalità immaginate, può capitare infatti che la coppia non riesca ad avere figli, o che pur avendone avuti desideri di ampliare ulteriormente la propria famiglia, ma per differenti motivi, non riesca a farlo. Decidere di adottare un bambino diviene pertanto la soluzione ideale per risolvere queste difficoltà. Il processo di adozione è molto complesso, sia per chi adotta che per chi viene adottato: in Italia a causa del ridotto tasso di natalità è molto difficile riuscire ad accedere ad un adozione Nazionale, perché le richieste superano per quantità le offerte, la soluzione alternativa diviene l’adozione Internazionale.

Una coppia o famiglia che si appresta a intraprendere questo tipo di percorso, ha bisogno di una lunga e complessa preparazione, che vada ad esplorare le diverse difficoltà che si possono incontrare durante un processo di adozione. Essere buoni genitori, è necessario, ma non sufficiente per essere automaticamente buoni genitori adottivi.

La consapevolezza e la conoscenza delle problematiche dell’adozione sono alla base della buona riuscita di questo importante progetto familiare.

Per consapevolezza si intende la capacità della coppia di mettersi in discussione e capire quelli che sono i propri limiti e la propria maturità rispetto all’adozione. E’ molto importante cercare di approfondire le problematiche psicologiche e relazionali che sono insite nel percorso adottivo; di seguito verranno illustrate alcune delle informazioni che possono esser utili a chi decide di intraprendere un percorso di adozione.

  • Occorre innanzitutto saper affrontare adeguatamente i problemi educativi specifici dell’abbandono. Chi ha subito un abbandono porta con se dei vissuti dolorosi rispetto al legame con le figure genitoriali, avrà pertanto bisogno di testarle con comportamenti provocatori e metterle alla prova prima di decidere se fidarsi e affidarsi. Chi decide di adottare a sua volta dovrà esser capace di accettare il figlio per com’è, e quindi spesso diverso rispetto a come lo si immaginava. La creazione di un immagine idealizzata del proprio figlio è quasi inevitabile durante la fase che precede l’adozione, soprattutto se questa si prolunga, ma una volta che si è constatata questa differenza occorre esser capaci di intraprendere un percorso di accettazione reciproca al fine favorire la creazione della nuova famiglia.

  • Altro aspetto importante è l’età del bambino al momento dell’adozione e di conseguenza le sue esperienze pregresse. Più un bambino è piccolo più è semplice l’integrazione con la nuova famiglia, ma in ogni caso qualunque esperienza abbia avuto in passato affinché il bambino possa crescere come persona autonoma e acquisire sicurezza, ha bisogno di veder soddisfatti due bisogni: sentirsi amato e protetto dai genitori e sentirsi incoraggiato a differenziarsi come persona autonoma.

  • Le motivazioni che hanno condotto la coppia all’adozione sono anche esse fondamentali, e andranno esplorate accuratamente durante il processo di adozione; occorre distinguere quelli che sono dei bisogni sani, da quelli patologici affinché il bambino non corra il rischio di cadere in una situazione che gli genera ulteriore malessere.

  • La presenza di altri figli generati dalla coppia può determinare vissuti di insicurezza nel nuovo arrivato perché pur essendo amato e accettato, non essendo un figlio naturale potrebbe risentire di questa differenza; i figli naturali al contrario potrebbero provare vissuti di invidia e gelosia verso il nuovo arrivato per via delle attenzioni che i genitori gli daranno. In questi casi è auspicabile affrontare questo momento definendolo come la costituzione di una nuova famiglia, dove ognuno possa sentirsi accettato e riconosciuto nel proprio ruolo.

  • La storia delle origini del bambino adottato, spesso rappresenta un’incognita per i nuovi genitori. Questo dubbio viene affrontato offrendo la possibilità di incontrare il bambino nel proprio luogo di nascita, conoscendo l’ambiente in cui è vissuto prima, le persone che hanno avuto contatti con lui, e le sue abitudini di vita. Queste informazioni sono molto preziose perché aiuteranno i genitori a capire meglio il bambino, a soddisfarne i bisogni, e a sentirsi rassicurati sulle sue origini. Condividere la verità sul passato è importante per la creazione di una famiglia sana, perché permette lo sviluppo di un rapporto autentico e di accettazione reciproca.


Queste sono solo alcuni degli aspetti che occorre tenere in considerazione nel momento in cui si intende affrontare un’adozione, molti vengono trattati esaurientemente nella fase che precede l’adozione dalle strutture che se ne occupano, ma nonostante tutte le precauzioni previste, possono manifestarsi dei problemi dopo i primi anni dall’adozione.

Chiedere aiuto ad un professionista o a un istituzione alle prime avvisaglie di malessere diviene fondamentale per evitare il fallimento di un adozione. Questo permetterà di poter prevenire e condividere eventuali problematiche, di non sentirsi soli nell’affrontare dei momenti difficili, e di trovare delle soluzioni efficaci per il benessere della famiglia.

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