Come posso aiutare mia figlia?

Franca

Salve, Ho una bimba di sei anni, figlia unica, molto solare ed educata, solo molto molto timida. Ha difficoltà nel relazionarsi, al parco lei tende ad isolarsi e non inserirsi nel gruppo. Alla materna ha avuto Maestre che non l'hanno mai seguita anzi l'hanno continuata ad etichettarla "TIMIDA" ed ad evidenziare i suoi difetti, oltretutto parlando male di noi genitori dicendole che l'abbiamo tenuta in una campana di vetro. Abbiamo avuto diversi confronti con loro ma c'è smp stata un muro. Una di loro è anche psicologa infantile. Noi di nostro canto cerchiamo di aiutarla, spronarla, invitiamo amiche a casa (li è completamente a suo agio) andiamo al parco, quando è con le sue amiche lei gioca tranquillamente il problema è quando è da sola. Non s'impone nel scendere dalla scivolo se c'è qualche bambino che glielo impedisce (cambia strada), non si avvicina ad altre bambine, gioca da sola. L'abbiamo iscritta ad un corso di psicomotricità, le piaceva molto ed andava volentieri (molto stimolata dall'educatrice). La sua difficoltà è soprattutto con i maschietti.

5 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Franca,

Comprendo la sua preoccupazione ma vorrei rassicurarla e dirle che la timidezza può rappresentare una peculiarità del carattere e a volte stare un poco da soli può rappresentare solo una libertà soggettiva.

Considerata la giovane età, è preferibile osservare  offrendo delle possibilità di svago relazionali ma senza pretese.

Lei vede una diffidenza maggiore con i maschietti,  ma tutto questo ha a che fare con qualcosa in famiglia? Forse potrebbe affrontare la questione con un professionista con il quale trovare delle risposte 

 

Dott.ssa Aida Faraone

Dott.ssa Aida Faraone

Palermo

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Buongiorno Franca,

dato che sua figlia ha 6 anni immagino stia per iniziare la scuola primaria e sia proprio questo momento di transizione che le abbia fatto pensare di chiedere aiuto attraverso il sito. Mi verrebbe quindi da suggerirle di osservarla e di accompagnarla, come sicuramente già state facendo, in questo passaggio importante, esplicitando voi le emozioni che pensate possa provare e magari anche parlando con le nuove maestre in modo che possano essere pronte a sostenere vostra figlia se la vedono in difficoltà.

Concordo però con la collega che la "timidezza" non è un difetto ma una caratteristica individuale come altre che anzi può permetterle di osservare il mondo e capire al meglio le situazioni prima di sperimentarsi.

In caso notasse che la fatica aumenta nel prossimo periodo, può rivolgersi a un professionista che possa aiutare voi genitori ed eventualmente vostra figlia a rapportarsi al meglio con gli altri, soprattutto se la timidezza è un indicatore di un’insicurezza e non semplicemente una caratteristica come altre.

Un cordiali saluto

 

 

Dott.ssa Chiara Giovanelli

Dott.ssa Chiara Giovanelli

Milano

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Buongriono Sig.ra Franca, l'età di sua figlia è un'età di passaggio e di cambiamenti (ha già iniziato la frequenza della scuola dell'obbligo?) e quindi, al momento, dobrebbe/dovreste pazientare per lasciare a... (qual è il suo nome?) un suo "spazio"  relazionale che solo lei può occupare (inconsciamente). Pur proponendole le "possibilità" relazionali adeguate alla sua età, es. uno sport, ma la scelta deve essere fatta da sua figlia. Ma, come si suol dire "senza stare con il fiato sul suo collo".  Solo se dovesse, nel prosiego manifestare anche problermatiche ad esempio di attenzione, concentrazione o altro...solo allora sarebbe auspicabile rivolgersi per una consultazione a uno/a psicologa/psicoterapeuta.

Un saluto. dr.ssa Franca Brenna, psicanalista, psicologa-psicoterapeuta  

Dott.ssa Franca Brenna

Dott.ssa Franca Brenna

Milano

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Salve Franca, mi dispiace molto per la situazione che state attraversando sia perché comprendo il disagio della bambina che anche quello di voi genitori.credo che possa essere utile che voi vi Affidiate ad un terapeuta che possa affiancare sia la bambina che voi genitori nel costruire quel bagaglio di strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici e per aiutare la bambina nel miglior modo possibile durante il suo sviluppo.

resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Gent.ma Franca,

la sua bambina probabilmente soffre di una lieve forma di ansia sociale, ovvero una condizione di disagio più o meno marcato che un individuo sperimenta quando è esposto alla presenza di altri per timore di essere giudicato, di mostrarsi imbarazzato, di apparire ridicolo, di agire in modo inopportuno e di conseguenza sentirsi umiliato di fronte agli altri.

Questo tipo di ansia sociale si manifesta comunemente nel corso della prima adolescenza, anche se è possibile riscontrarla già in età infantile. 

Probabilmente è anche una bambina molto sensibile, attenta alle sfumature, e al comportamento degli altri. Tutte qualità che devono essere valorizzate, attraverso la compagnia di persone altrettanto sensibili e attente, attraverso la gratificazione per le attività che esegue e per le sue caratteristiche di personalità.

Purtroppo siamo in un mondo molto competitivo, in cui già in tenera età si tende a voler prevalere sugli altri, mostrarsi più capaci, più socievoli, in perenne competizione. (anche uno scivolo può diventare un campo di battaglia!). E bambine come la sua, magari più interessate alla scoperta della natura, alle piccole cose e magari chissà al mondo interiore, trovano difficoltà maggiore ad adattarsi.

Segua le sue inclinazioni, si faccia "guidare" da lei e da quello che le piace, ad esempio giocare tranquillamente a casa con le amiche. 

Più si sentirà a suo agio e gratificata più svilupperà anche quell'audacia e quella determinazione che le permetteranno di affrontare anche situazioni magari diverse, rispetto a quelle che attualmente sta affrontando, ma sempre nel rispetto della sua originalità e non per omologarsi a una "normalità" che è tutta da vedere.

Cordiali saluti.

Dott.ssa Stefania Paparella

Dott.ssa Stefania Paparella

Dott.ssa Stefania Paparella

Milano

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