Mia figlia di 5anni è diventata ingestibile

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Salve, mia figlia di 5 anni, è da un po' di tempo che è diventata ingestibile, non sembra mai contenta qualsiasi cosa si faccia per lei, mai soddisfatta, piagnucola per ogni cosa, ed è spesso arrabbiata. L'ho sempre seguita, interagendo e giocando con lei, nonostante il lavoro ma ora ho anche una bimba di 12 mesi e il tempo è diminuito, ma cerchiamo comunque di passare del tempo anche con lei, soprattutto con lei. Io e mio marito abbiamo avuto un periodo di crisi e non vorrei che i nostri conflitti siano ricaduti sulla sua educazione. Era una bambina solare e contenta, soprattutto buona. Ora non ascolta mai e fa il contrario di quello che le si chiede. Mi sento che sto fallendo e non so più come prenderla o cosa fare, alcune volte perdo la pazienza e mi arrabbio, magari per cose stupide che penso siano cose da poter evitare. Cordiali saluti

6 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno, e grazie per aver condiviso qui domande e dubbi sicuramente importanti e delicati del suo presente. 

Sicuramente è difficile attribuire il comportamento di sua figlia ad un unico fattore: può essere che il suo comportamento più irritabile e nervoso sia dovuto al recente inserimento nel contesto familiare della sorella minore, e che quindi i pianti e lamenti siano un modo per attirare l'attenzione di voi genitori, ora condivisa con la sorellina, su di sé e non un modo per lamentarsi o di esprimere insoddisfazione; allo stesso modo non è da escludere la possibilità che la bambina abbia captato il periodo di crisi della coppia genitoriale, e che generi tensione anche su di lei, creando ansia e nervosismo prima assenti.

Le consiglierei dunque la possibilità di intraprendere un percorso individuale, per poter avere spazio di dialogo sia rispetto alle sue incertezze e ansie attuali, sia rispetto alle strategie più adatte a gestire le difficoltà attuali con sua figlia. 

A tal proposito mi rendo disponibile per qualsiasi necessità, anche in modalità online (per contatti la mia mail è crebonipsicologa@gmail.com). Cordialmente, Dott.ssa Reboni

Dott.ssa Camilla Reboni

Dott.ssa Camilla Reboni

Brescia

La Dott.ssa Camilla Reboni offre supporto psicologico anche online

Ci sono tanti aspetti che contribuiscono al "nervosismo" della piccola.

Sarebbe opportuno rivedere probabilmente lo stile educativo, il tempo trascorso insieme (in che modo viene sfruttato) e poi capire cosa manca davvero alla bimba.

Mi chiami telefonicamente potremmo risentirci lunedì sera alle 20.00

Dott.ssa Valeria Ilarda

Dott.ssa Valeria Ilarda

Palermo

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Gentile Signora,

innanzitutto vorrei soffermarmi un momento sul suo vissuto di fallimento relativo alla sua genitorialità e legato al fatto che, come dice lei, a volte perde la pazienza, si arrabbia per cose stupide o evitabili e non sa come aiutare la sua bambina. Ci tengo a dirle che essere genitore non è qualcosa che nasce con noi, ma che costruiamo passo passo coi nostri figli,  nessuno di noi sa sempre cosa fare e come farlo e, spesse volte, ci tocca imparare sul campo commettendo degli errori. Questo è valido per tutti.

Ognuno di noi è chiamato ad essere un buon genitore per i propri figli e questo ruolo dobbiamo inventarcelo nella relazione partendo dalla comprensione di cosa serva ai nostri bambini e come possiamo darglielo.

Il fatto che lei dedichi tempo alla bambina nonostante questo sia diminuito, che presti attenzione alle sue difficoltà e richieste, che sia presente nonostante abbia un lavoro e un'altra bambina da seguire, dice che lei è una madre attenta che ha a cuore il benessere di sua figlia. Questo innanzitutto cercano i bambini: sentirsi amati e importanti. I capricci sono spesso il modo in cui cercano queste conferme.

La nascita di un fratellino o una sorellina possono suscitare nei bambini sentimenti negativi, quali la paura di perdere l'amore di mamma e papà, l'invidia per il tempo e le coccole che mamma e papà gli dedicano. la rabbia di aver perso il ruolo di figlio unico e dover "dividere" l'amore dei genitori con il nuovo arrivato. Questo lo provano a prescindere dal fatto che sia vero o meno, nel senso che la loro immaginazione per loro è realtà.

Anche difficoltà tra i genitori possono provocare altrettanti sentimenti negativi nei bambini che, spesso, si sentono responsabili delle liti tra i genitori, quasi fossero stati loro a causarle, anche quando non è così. Per lo stesso principio di prima: la fantasia di un bambino è la sua realtà.

Il modo di aiutare un bambino che soffre ha a che fare prima che con l'agire, con l'essere di un genitore, pertanto ci sono modi del tutto creativi e differenti per arrivare ad uno stesso obiettivo. Il modo dovete costruirlo in casa, io posso suggerirvi qualche dritta:

  1. Creare un clima sereno in casa, evitando discussioni e liti alla presenza della bambina;
  2. Essere concordi come coppia genitoriale nello gestire l'educazione di vostra figlia, cioè portare avanti una decisione educativa insieme e, quando non concordi parlarne in separata sede, in modo che la bambina non percepisca ostilità o svalutazione genitoriale da parte di uno dei due o entrambi;
  3. Dedicate a vostra figlia del tempo di qualità, nel senso di tempo gioioso insieme. Vi divertite? La bambina si diverte?
  4. Fatele sentire che ci siete emozionalmente, cioè che comprendete il suo malessere e avete a cuore la sua risoluzione. Parlatele, ditele che comprendete che il suo comportamento è dovuto al fatto che è arrabbiata per qualcosa e al fatto che sta soffrendo per qualcosa. E provate a vedere se vuole dirvi lei cosa c'è che non va;
  5. Via i sensi di colpa. Non c'è colpa nel non sapere cosa fare, nè c'è colpa nel fatto che la stanchezza, a volte, ci faccia arrabbiare quando non dovremmo. Siamo umani, curiamo innanzitutto questa umanità e accettiamo che non nasciamo "imparati", facendo però, del nostro meglio per imparare.

Questi sono solo spunti per orientarvi, il contesto non permette di approfondire la situazione ma spero di essere riuscita, almeno in parte, a rispondere alla sua domanda.

Cordialmente,

Dott.ssa Claudia Moceo

Dott.ssa Claudia Moceo

Dott.ssa Claudia Moceo

Palermo

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Penso che ci possa stare che sua figlia stia sperimentando queste emozioni meno desiderabili per un genitore. Il punto non è tanto che le provi ma come ci sentiamo come adulti e genitori di fronte a queste emozioni. Credo che qualche incontro di consulenza potrebbe aiutarla a chiarirsi le idee. 

Salve,

Leggo tra le sue righe l'esasperazione e anche la sofferenza per una gestione familiare critica. La comprendo.

L'ingresso di un secondo figlio rompe gli equilibri di un sistema familiare e fronteggiarlo non è facile.

Per fronteggiare la situazione attuale, occorrerebbe conoscere anche alcuni elementi che dalle poche righe non possono emergere.

Sicuramente i capricci dei bambini sono una modalità per richiedere attenzione ma questa modalità può inconsapevolmente essere rinforzata se il premio immediato è ricevere le attenzioni dei genitori immediatamente dopo il capriccio.

Pertanto per correggere questa modalità comunicativa occorre seguire alcune regole di base (educazione comportamentale) e contestualmente, in un momento di calma, parlare con la bambina per spiegarle lo stato d'animo sia suo sia dei genitori ( educazione emotiva).

Infine bisogna aiutarla a definire con un linguaggio chiaro cosa prova in modo che impari a chiamare il suo malessere con i termini giusti piuttosto che trasformarli in rabbia diffusa.

Sono disponibile ad incontrarvi per spiegarvi le procedure da seguire. Probabilmente basterebbero un paio di incontri per fornirvi le linee guida da seguire e lasciarvi sperimentare. 

Un percorso consulenziale lo trovo più attinente alla vostra richiesta di oggi. Se occorrerà intervenire ancora sarete voi a stabilirlo.

Se siete interessati potrete contattarmi privatamente.

Dott.ssa Licia Cutaia

Dott.ssa Licia Cutaia

Dott.ssa Licia Cutaia

Palermo

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Salve. È evidente quanto tenga alla sua famiglia e quanto desideri il meglio per sua figlia. I cambiamenti comportamentali nei bambini possono essere influenzati da vari fattori. L'arrivo di un nuovo fratellino o sorellina può generare sentimenti di gelosia o insicurezza in un bambino più grande, che potrebbe sentirsi meno al centro dell'attenzione. Inoltre, se lei e suo marito avete attraversato un periodo di tensione, è possibile che sua figlia abbia percepito questi cambiamenti e reagisca di conseguenza. 

È importante ricordare che i bambini sono molto sensibili ai cambiamenti e alle emozioni degli adulti intorno a loro. La sua reazione potrebbe essere un modo per esprimere la sua confusione o la sua insicurezza. Potrebbe essere utile cercare di parlare con lei, a un livello adatto alla sua età, per capire come si sente e cosa potrebbe preoccuparla. 

Se sente che la situazione sta diventando troppo difficile da gestire da sola, potrebbe essere utile consultare uno psicologo infantile o un consulente familiare. Questi professionisti possono offrire strategie e suggerimenti su come affrontare i cambiamenti comportamentali e aiutare a ristabilire un equilibrio nella dinamica familiare.

Infine, è fondamentale ricordare che essere genitori è una sfida e che è normale sentirsi sopraffatti o incerti su come procedere. La ringrazio per aver condiviso la sua situazione e le auguro il meglio nella gestione di questa fase della vita di sua figlia.

Dott. Matteo Piccioni

Dott. Matteo Piccioni

Torino

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