Come superare la fine di una relazione

Sofi

Salve, sono una ragazza di 24. Da circa un mese il mio ragazzo ha deciso di lasciarmi, durante un periodo in cui non ci si poteva vedere per il lockdown e quindi senza la possibilità di poter avere un confronto vis a vis. Racconto un po' la nostra storia per avere un quadro dettagliato. Avevo 17 anni quando l'ho conosciuto, lui è più grande di me di 4 anni. L'ho conosciuto in un periodo della mia vita in cui sentivo di esser sola. Sin dal primo momento c'è stata una complicità strana, bella e pura. Abbiamo vissuto la nostra storia tra alti e bassi, come in tutte le coppie. Abbiamo avuto un momento di crisi a circa due anni dalla nostra relazione, ma che con costanza e volontà siamo riusciti a superare. Per me lui è diventato sempre più un punto di riferimento, una costante nella mia vita. Ho sempre avuto paura di perderlo, e molto spesso per questa paura ho chiesto scusa anche quando probabilmente non avrei dovuto, oppure ho nascosto sofferenze ed emozioni per non creare disagi. Ho un vissuto familiare, di un padre assente, che mi ha portato ad avere paure di abbandono. Comunque la nostra relazione dopo due anni è iniziata ad essere una relazione a distanza in quanto lui per lavoro ha iniziato a spostarsi, e questo non era un problema. Lo amavo, e lo appoggiava nelle sue scelte e lo spronavo a raggiungere i suoi obiettivi. Ci siamo sempre rispettati l'un l'altro, ed essendo io quella che rimaneva qui a casa, diciamo che sono sempre stata io ad aspettarlo mentre lui era in viaggio. Dopo 3 anni di spostamenti, trova finalmente la sua strada, raggiunge il suo obiettivo e ha una base fissa, ma sempre distante. Io devo finire di studiare e lo avrei raggiunto appena possibile. Eravamo felici, felici di costruire il futuro per noi insieme. Sono passati due anni da quando lui ha messo le tende in un posto, due anni in cui ci siamo visti quando si poteva, fino a che nel periodo di lockdown siamo entrati in crisi. Un periodo in cui si discuteva per incomprensioni, un periodo in cui ho deciso per un po' di staccare per capire se fosse cambiato qualcosa dentro di me. Lui era certo che non fosse cambiato nulla, e dopo qualche settimana ne sono stata certa anch'io. Abbaino quindi continuato a star insieme, forse però facendo finta che andasse tutto bene, senza affrontare il problema. Fino a che, dopo avergli fatto notare delle mancanze, decide di lasciarmi così di punto in bianco, con un messaggio senza una relè spiegazione, senza un confronto, senza un provare a risolvere la situazione e trovare una soluzione. Dopo 7 anni di relazione in cui, nonostante i sacrifici, è stato sempre tutto perfetto, mi è crollato il mondo addosso. Le sue motivazioni sono che vuole star solo perché fondamentalmente lo è sempre stato, e che non vuole dover dar conto a nessuno di ciò che fa o meno (c'è da dire che non ho mai negato la libertà e non mi ha mai dovuto dar conto di nulla, solo rispetto). Per me sono motivazioni futili, senza fondamento. Quindi non appena possibile lo raggiungo per avere un confronto, ed in qui giorni stiamo insieme come se nulla fosse mai successo, come se il tempo si fosse fermato a prima di questo brutto periodo fino a che prima di andar via mi dice che comunque la sua scelta l'ha fatta e che non può tornare indietro perché è testardo e orgoglioso e non vuol stare insieme ad una persona. Io non mi spiego questo atteggiamento, non mi spiego tutte le contraddizioni, non mi spiego come una persona ti dica e dimostri di amarti ma allo stesso tempo ti dica che non vuol stare più con te. È una persona che da sempre diceva di non voler star sola, ed ora la motivazione è che vuol star solo.. Io non riesco ad accettare tutto questo. Mi sento vuota, persa, senza il mio punto fermo. Mi sento abbandonata nuovamente, e non riesco a superarla. A maggior ragione perché so quel che ci lega. Sento di non poter vivere senza quella persona, sento di star perdendo la mia strada, di star facendo scorrere la mia vita senza un reale motivo per farlo. Non ho più stimoli, dormo poco la notte, ho passato il primo periodo sopratutto con ansia e attacchi di panico, e molto spesso faccio sempre lo stesso sogno o meglio incubo. Non riesco più a vivere la mia vita è non so come riprenderla in mano. Spero possiate aiutarmi.

4 risposte degli esperti per questa domanda

Salve, mi dispiace per il periodo complicato che sta attraversando.

Lasciarsi con il proprio compagno dopo tanti anni è difficile da superare, ma non impossibile, soprattutto quando si è giovani.

Lei stessa scrive di avere paura di essere lasciata sola, abbandonata. Ha mai pensato di parlare di questa cosa così importante con un professionista? Inoltre, quanta stima ha di se stessa?

Riguardo invece agli attacchi di panico, le vorrei chiedere i sintomi che ha e quando le capitano, se in un momento specifico o durante la giornata.

Inoltre scrive che fa sempre lo stesso sogno, mi occupo anche di quest'ultimi; di solito rappresenta un contenuto molto importante che però non è stato ancora del tutto elaborato.

Le consiglio di rivolgersi ad un professionista e di cercare di sfogarsi e trovare le risposte che cerca.

Rimango a sua disposizione.

Buona giornata.
Dott. Fiori

Dott. Valeriano Fiori

Dott. Valeriano Fiori

Roma

Il Dott. Valeriano Fiori offre supporto psicologico anche online

Cara Sofi, non voglio parlare del comportamento del suo ragazzo, che apparentemente è contraddittorio, ma che ha un senso per lui, ho l'impressione che in questo epilogo vi siano molti "non detti".

Accettare che una lunga relazione sia finita da parte dell'altro mentre noi vorremmo continuasse è un banco di prova doloroso, dove giochiamo molte parti di noi e molte certezze alle quali dobbiamo ripensare. Lei ha messo questo ragazzo al centro della sua vita e ora per continuare a vivere deve ri-costruirsi. La perdita di un amore richiede tempo per elaborare e ristrutturare la propria vita senza la persona a cui abbiamo, senza rendercene conto, dato il potere di dare un senso alla ns esistenza. 

E' un percorso che va fatto in ogni caso, ora sente vuoto e dolore, ma quando avrà elaborato questa esperienza, secondo me avrà ricavato anche molti insegnamenti per la sua vita futura, ad esempio valorizzare maggiormente se stessa e voler bene alla persona che è, dando voce ai suoi desideri e alle sue potenzialità. Anche se ora c'è molto sgomento e la strada è tutta in salita.

Dia voce al suo dolore, tenga un diario, parli con un'amica, con uno psicologo, con chi vuole, purchè non si chiuda in se stessa. Resto in ogni caso a disposizione, se crede. Un abbraccio

Dott.ssa Daniela Benvenuti

Dott.ssa Daniela Benvenuti

Padova

La Dott.ssa Daniela Benvenuti offre supporto psicologico anche online

Buongiorno Sofi, ho letto la sua storia, la sua sintesi. Le darei volentieri qualche suggerimento in merito, ma quello che emerge è molto probabilmente un punto di arrivo della sua relazione sentimentale. Ha ragione a dire che il suo fidanzato è stato un riferimento importante, un amore importante, la persona con cui a vissuto le tante "prime volte". Ma va preso atto che lui è cambiato, che non se la sente più di continuare. E che glielo ha comunicato così come ha potuto, come è riuscito. Lei si trova ora a dover affrontare questa separazione, che è un po' come un lutto. Accetti di passare da questa sofferenza, e le assicuro che ci sarà un crescita sua personale. Provi a riavvicinarsi ad amici sinceri, a persone con cui sta bene, a distrarsi, a programmare impegni, attività o vacanze. È molto giovane, e sicuramente vedrà una ripresa interessante in lei. Non si abbandoni 

Tanti auguri,

dr. Cameriero Vittorio 

Cara Sofi,

una separazione è quasi equiparabile a un lutto, dunque l'evoluzione psichica può seguire fisiologicamente tutte le fasi di una perdita:

  1. negazione della perdita;
  2. speranza del ritorno delle persona cara;
  3. rabbia e frustrazione dovute all'impossibilità di riavere la persona vicina;
  4. malinconia e sfiducia nel futuro;
  5. accettazione.

In questo caso, poi, avendo la cognizione di una perdita avvenuta per un volere, e non per una causa di forza maggiore, potrebbe essere fisiologica anche una maggiore reazione di rabbia che non emerge esplicitamente nelle parole che ci scrive e che, quindi, probabilmente non è consapevolizzata... mentre potrebbe essere proprio una rabbia non cosciente la causa dei suoi disturbi del sonno e/o dei suoi incubi. L'ansia che prova forse è correlabile all'abbandono.

La modalità con la quale le persone elaborano una perdita è altresì molto collegata allo stile d'attaccamento.

Io credo che supererà questo momento, ma potrebbe essere necessario un aiuto esterno, soprattutto per rinforzare il suo senso d'identità e per riprendere la sua vita per come lei desidera che sia.

Magari potrebbe cercare un/a psicoterapeuta nella sua zona.

Capisco profondamente la sua sofferenza e, per questo, le sono nel cuore. 

Le auguro di essere presto felice.

Resto a disposizione nel caso volesse scrivermi.

Un saluto,

Dott.ssa Verusca Giuntini