È amore o paura della perdita?

Francesca

Buongiorno, in relazione da 15 anni, sposata da 12 e con un figlio di 10. Consapevoli praticamente da subito di essere molto diversi caratterialmente e per interessi, proseguiamo comunque la nostra relazione. Nel corso degli anni le cose peggiorano: a lui manca la donna/compagna passionale nei rapporti sessuali e con cui condividere interessi. A me manca un compagno che mi supporti nella gestione del figlio, che mi ascolti e mi comprenda. Scarseggiano i rapporti sessuali perché io sono sempre stanca tra famiglia e lavoro ma soprattutto vedo tante mancanze da parte sua: non mi aiuta in casa, è un papà assente e non si parla mai, non si condivide nulla e io non riesco a “fare sesso”, ma voglio “fare l’amore”. Mi sento considerata solo quando ha voglia di rapporti sessuali. Lui spirito libero da sempre, bisognoso dei suoi spazi, di praticare i suoi hobby senza di me/ senza di noi, quando non lavora è in giro a farsi i fatti suoi. E io per non discutere, per vederlo soddisfatto lo lascio fare. E credo che basti questo anche a lui, una che non rompe le scatole. Mi capita di tradire. La prima volta perdo anche la testa per un uomo sensibile e altruista, quello che mi manca. Le altre due sono scappatelle. Lui non si accorge di nulla. So che qualche volta ha flirtato in giro, non so se si è mai spinto oltre. Da qualche anno decido di non cercare niente in giro, non so se per mancanza di opportunità ma nemmeno mi interessa, vorrei ricostruire la mia coppia. Ormai però siamo diventati due inquilini. Non affrontiamo mai direttamente il discorso, solo frecciatine, accuse, frasi che restano a mezz’aria, discussioni che finiscono senza un compromesso, senza mai davvero provare a risolvere il problema. Adesso è scoppiata la bomba. Lui non si sentiva desiderato come uomo, io non mi sentivo considerata in tutto il resto. Nel giro di tre settimane mi dice che vuole separarsi perché vuole emozioni, che non si vede con me per i prossimi anni, che non mi ama più ma mi vuole un gran bene ed è meglio se ci separiamo. Parliamo di terapia di coppia ma poi si tira indietro. Scopro io che ha un’altra da qualche mese. Mi ripete che mi ha detto le cose un po’ alla volta, omettendo dettagli e raccontando bugie per non farmi soffrire perché mi vuole un gran bene. Mi ripete che la famiglia resterà la priorità, che lui ci sarà sempre per noi, che mi vorrà sempre bene e mi sarà accanto ma in modo diverso. Con lei non sa se è amore, ma le vuole un gran bene e si trova bene. La casa dove vuole andare è a fianco alla nostra ma sarà pronta tra 4 mesi; nel frattempo dovremmo vivere insieme sapendo che nei fine settimana andrà da lei. Litigi continui inframmezzati da pianti e abbracci. Non abbiamo mai dialogato sui nostri problemi così tanto come da quando è scoppiata la bomba e questo ci fa pentire di non averlo fatto prima. Io ho paura di pentirmi di non aver provato a risolvere, lui invece è più sicuro che non funzionerebbe comunque. Succede che in queste settimane abbiamo anche dei rapporti sessuali carichi di passione e sono io che ho voglia. Lui dubbioso, si sente in colpa nei confronti di lei e quando sta con lei, nei miei. Io vorrei provare a fare qualcosa, perché sentirmi sbattere in faccia certe verità mi ha fatto capire solo ora dei miei errori. Ma ne vale la pena? Lui ancora prova tanta attrazione fisica nei miei confronti e io l’ho riscoperta nei suoi. Lui mi vuole un gran bene ma ne vuole tanto anche all’altra, io non so cosa voglio. Avrei voluto che questo dialogo ci fosse prima, avrei avuto il tempo di capire cosa voglio io. So che siamo incompatibili caratterialmente e per interessi, ma l’idea di non provare a fare nulla e di non aver fatto nulla mi logora. Io adesso lo voglio perché provo qualcosa per lui o semplicemente perché ho paura della separazione?

7 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Francesca,

leggendo le sue parole, emerge con forza la profondità del suo vissuto, la complessità delle emozioni che sta attraversando e il coraggio nel condividerle.

La sua storia evidenzia come, nel corso degli anni, si siano stratificati bisogni non espressi, desideri inascoltati e tentativi di adattamento che hanno influenzato la dinamica della sua relazione. La recente crisi sembra aver portato alla luce queste tensioni latenti, offrendo al contempo uno spazio per un dialogo più autentico e profondo.

In questo contesto, è fondamentale riconoscere e comprendere i significati che attribuisce alle sue esperienze, alle sue scelte e alle sue emozioni.

Il dolore e la confusione che sta vivendo non sono segnali di debolezza, ma indicazioni della profondità del suo coinvolgimento e della sua capacità di sentire.

La invito a considerare la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia individuale, dove potrà trovare uno spazio di ascolto e riflessione dedicato esclusivamente a lei. In questo spazio, potrà esplorare le sue esperienze, i suoi sentimenti e i suoi pensieri, senza giudizio, e lavorare verso una maggiore consapevolezza e chiarezza rispetto alle sue scelte future.

Resto a disposizione per accompagnarla in questo percorso di esplorazione.

Un caro saluto,

Dott.ssa Alice Raspelli

Dott.ssa Alice Giulia Raspelli

Dott.ssa Alice Giulia Raspelli

Milano

La Dott.ssa Alice Giulia Raspelli offre supporto psicologico anche online

Cara Francesca, leggo parole molto profonde e cariche di dubbi ed emozioni, ma quello che dice rispetto all'aver scoperto un dialogo, anche se doloroso, credo sia un punto davvero importante su cui riflettere. La coppia si è persa nel tempo e nel non detto, ma ora "ci si dice" e questo, sicuramente, può essere faticoso, ma porta la coppia su un altro livello, dandole la possibilità di comunicare davvero e accompagnarla in quello che sarà il suo futuro, sia che sia con suo marito, sia "senza", o comunque in altro modo da prima. Leggendo il suo post mi sembra che il legame sia forte e che sia arrivato il momento, magari con un suo percorso personale, invece che di coppia se suo marito non vuole, in cui dare una direzione più consapevole.

Le auguro il meglio e rimango a disposizione se avesse bisogno.

Cordialmente

Germana Oliva

olivagermana@gmail.com

Dott.ssa Germana Oliva

Dott.ssa Germana Oliva

Milano

La Dott.ssa Germana Oliva offre supporto psicologico anche online

Forse, mi viene in mente, che può essere per entrambi i motivi.

Tuttavia è necessario in questi casi iniziare un percorso di psicoterapia individuale o di coppia se entrambi i partners hanno volontà per capire in maniera più profonda come ci muoviamo e cos'è che ci muove all'interno di una relazione. Capire è il primo passo per non commettere più scelte non pensate

Dott. Berenati Giuseppe

Dott. Giuseppe Berenati

Dott. Giuseppe Berenati

Milano

Il Dott. Giuseppe Berenati offre supporto psicologico anche online

Cara Francesca, leggerti è come entrare in una stanza piena di dolore, domande irrisolte, rabbia e desiderio. È evidente che sei in un momento di svolta profonda e che stai cercando di distinguere tra l’amore e la paura, tra il bisogno e la scelta, tra ciò che eri e ciò che sei diventata. Quello che vivi è comune a molte coppie a lungo termine: si inizia con passione e desideri, poi arrivano la quotidianità, la fatica, i ruoli, e spesso i bisogni individuali vengono accantonati o ignorati, fino a che qualcosa — un tradimento, una crisi, una distanza che diventa troppo grande — costringe entrambi a guardare in faccia la realtà. In questa realtà, tu e tuo marito vi siete persi. Non solo sessualmente, ma come alleati, come compagni. Vi siete lasciati soli, a turno, senza trovare il modo di prendervi per mano davvero. E adesso, paradossalmente, state comunicando più ora, nel mezzo di una rottura, che in tutti gli anni precedenti. Questo dice moltissimo. Tu chiedi: “È amore o paura della separazione?”
Ma forse la vera domanda è: è possibile costruire qualcosa di nuovo su ciò che si è rotto, o è tempo di lasciare andare? A volte, quando la realtà della separazione si avvicina, esplode il bisogno di “riprendersi” l’altro. Non tanto per amore, ma perché fa paura cambiare vita, perdere stabilità, affrontare la solitudine, il giudizio, il senso di fallimento. È umano. Ma non è sempre un segnale che ci dice: “Ami ancora”. Il dialogo che avete ora è prezioso. Finalmente vi state parlando. Siete nudi, emotivamente. Questa comunicazione, anche dolorosa, è l’unico terreno su cui si può capire davvero cosa c’è ancora tra voi. Ma va coltivata fuori dal caos, non solo nei litigi, nei pianti, nei letti condivisi per caso. Serve uno spazio neutro, forse anche terapeutico, per capire se c’è volontà, da entrambe le parti, di ripartire. I rapporti sessuali carichi di emozione in questi momenti possono confondere. A volte succede proprio nel momento in cui si sta per perdere qualcuno: il corpo si riaccende, la mente si aggrappa. Ma la sessualità senza cambiamento reale non regge a lungo. Serve volontà concreta di riscrivere la relazione. Lui è già “con un piede fuori”. Ha un’altra relazione. Ti dice che ti vorrà bene per sempre, ma ti comunica in più modi che ha scelto di andare. Forse non ha il coraggio di fare il salto del tutto, forse è confuso, forse sta cercando una via d’uscita morbida. Ma i suoi atti parlano. Sta costruendo un’altra possibilità. Tu hai diritto di fermarti e pensare solo a te. Ora è il momento di rimettere te al centro. Non come moglie, non come madre, non come amante. Come Francesca. Cosa vuoi davvero? Una vita condivisa, anche se con compromessi e differenze? Un amore nuovo? Un tempo di solitudine per riscoprirti?

La tua storia non è un fallimento. È una lunga traiettoria che ha avuto momenti belli, altri difficili, e ora un bivio. L’amore può finire. Oppure trasformarsi. Ma non deve mai essere solo la paura a trattenerci in un posto in cui ci sentiamo invisibili. Ti invito a darti uno spazio solo tuo, anche con l’aiuto di un percorso personale con uno psicologo. Non per salvare subito la coppia, ma per ascoltare chi sei adesso.

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

La Dott.ssa Antonella Bellanzon offre supporto psicologico anche online

Buongiorno Francesca,

le consiglio un percorso di coppia  soprattutto per riuscire a rielaborare insieme sia la dimensione coppia che quella individuale. A prescindere dal desiderio o meno di sanare la coppia, una terapia di coppia permette di prendere consapevolezza sui propri vissuti relazionali in vista di una maggiore capacità di conoscersi e affrontare le difficoltà. 

Sicuramente è interessante che, nonostante non vi fossero le condizioni, abbiate comunque deciso di stare insieme e creare una famiglia. 

Che cosa vi univa all'epoca, che cosa vi unisce oggi? Che cosa volete dall'altro? Chi siete? 

Sarebbe davvero fondamentale per voi compiere questo passo, anche se dovesse portarvi alla separazione. 

Tutti meritano di conoscersi e conoscere l'altro.

Le auguro di ritrovarsi

dott.ssa Alessia Serio 

Dott.ssa Alessia Serio

Dott.ssa Alessia Serio

Torino

La Dott.ssa Alessia Serio offre supporto psicologico anche online

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online

Grazie per questa condivisione così lucida, intensa e autentica. Nelle tue parole si sente tutta la fatica di anni vissuti nel tentativo di tenere insieme ciò che sembrava sgretolarsi sotto la superficie. La tua riflessione è profonda e merita uno spazio di ascolto serio, non frasi consolatorie o risposte semplici.

La relazione che descrivi è segnata da una lunga coesistenza priva di dialogo autentico, in cui entrambi avete rinunciato a esprimere bisogni, emozioni e frustrazioni in modo diretto. Col tempo, questo ha generato una distanza crescente, fatta di silenzi, concessioni non dette, aspettative deluse, infedeltà taciute e un reciproco senso di solitudine.

Solo ora, nel momento della rottura, il dialogo si è aperto. E questo è un dato significativo: a volte serve una crisi per smuovere ciò che era congelato. Ma attenzione a non confondere il dolore della perdita con il desiderio di ricostruzione. Il rischio è di volere “salvare” qualcosa per paura, non per reale volontà di cambiamento.

Il consiglio è chiaro: affronta questo passaggio all’interno di un percorso psicologico individuale, che ti aiuti a distinguere tra ciò che vuoi davvero e ciò che ti fa paura perdere. Le relazioni non si salvano con la passione né con la colpa. Si ricostruiscono — quando è possibile — con una profonda revisione dei ruoli, dei bisogni e dei modi di stare insieme.

Solo conoscendo te stessa con più chiarezza potrai decidere se vale la pena investire ancora in questa relazione — o se è il momento di imparare a separarsi nel modo più sano possibile.

Dott.ssa Alessia Federiconi

Dott.ssa Alessia Federiconi

Milano

La Dott.ssa Alessia Federiconi offre supporto psicologico anche online