Il mio lavoro mi crea ansia

sara

Buongiorno, sono vent'anni che faccio l'insegnante di sostegno, lavoro che ho svolto sempre con amore e passione. Ora però, da quando è nato il mio terzo figlio, non ce la faccio davvero più ma non posso permettermi di non lavorare. Avevo chiesto il part time ma non mi è stato concesso e per me essere a lavoro per le 8,00 con i bambini da preparare e portare a scuola, dopo aver dormito poche ore la notte perchè il più piccolo ha 8 mesi, è davvero difficile e mi crea ansia oltre il fatto che il ragazzino di cui mi occupo è aggressivo con gli altri e con se stesso. Credo anche di essere un po' depressa perchè sento di non reggere più la situazione Come posso fare?

9 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Sara , 

Mi spiace per questo momento di sofferenza e stress .

Sono molte le persone che fanno affidamento a lei , questo impegno emotivo psicologico e organizzativo probabilmente le ha portato un carico di stress ed esaurimento psicofisico che in questo momento le sta portando sofferenze emotive .

Le sarà utile sicuramente ripartire da se stessa e dal suo benessere . Per poter affrontare con serenità e positività i vari impegni della vita è necessario avere un benessere personale equilibrati.

Probabilmente la sua ultima gravidanza può averle ulteriormente caricato il suo livello di stress. 

Io le consiglio di farsi sostenere in questo periodo così delicato da un percorso psicologico , così da ristabilire il suo equilibrio emotivo e ricercare le strategie utili per raggiungere la serenità ricercata .

Se fosse interessata ad un percorso psicologico strategico comportale mi può chiamare o contattare via mail, anche per avere anche solo degli approfondimenti e dei chiarimenti . 

Cordiali saluti 

Dott.ssa Tricarico Valentina 

Dott.ssa Valentina Tricarico

Dott.ssa Valentina Tricarico

Genova

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Buongiorno, sono un genitore oltre che uno psicologo che ha lavorato come educatore con casi di bimbi oppostivi provocatori e capisco bene la situazione. La sua ansia le sta parlando ma è come se lei non volesse ascoltarla perché "non può non lavorare" ma il punto è che crescere tre figli e lavorare non è sostenibile per la maggior parte delle persone. Se non ha la possibilità di un part time potrebbe provare a cambiare lavoro o cambiare scuola o mettersi in aspettativa. Mi sembra che abbia raggiunto un livello di stress eccessivo che a lungo andare danneggia la sua salute mentale e questo non le permette di essere poi neanche una madre efficace. La vita ci richiede di fare delle scelte spesso "scomode". Quando e come si prende cura di se stessa? 

 Tiziano Cerulli

Tiziano Cerulli

Cagliari

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Gentile Sara,

quella che descrive è una situazione faticosa da vivere, e posso capire come si senta oberata ed esausta. Immagino che non ci sia nessuno a cui poter chiedere una mano nella gestione mattutina dei bimbi, in modo da essere un pochino alleggerita almeno in quello. Da quello che scrive mi sembra veramente provata sia dalla situazione a casa, dal momento che gestire tre bambini piccoli può essere sfiancante, riposando inoltre poco la notte, sia a lavoro, che nonostante sia a lei gradito, può avere anche risvolti molto faticosi, soprattutto uno delicato come il suo.

Potrebbe esserle utile avviare un percorso di sostegno psicologico, che la possa aiutare ad elaborare e gestire lo stress e le emozioni che sta vivendo, dal momento che riferisce di sentirsi anche un pochino depressa. La cosa importante è non affrontare tutto da sola e chiedere aiuto. Nel caso se la sentisse, io sarò disponibile ad incontrarla.

Dott.ssa Veronica Cocco

Dott.ssa Veronica Cocco

Cagliari

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Buongiorno, capisco quanto possa essere difficile gestire le responsabilità lavorative insieme alle esigenze della famiglia, specialmente in una situazione complessa come la tua. Il sentirti sopraffatta e possibilmente triste di fronte a queste sfide è del tutto comprensibile. Cercherò di offrirti alcuni consigli pratici e psicologici per aiutarti a navigare in questo periodo difficile:

  1. Riconsidera le opzioni lavorative: Anche se il part-time non ti è stato concesso, potresti cercare di negoziare altre forme di flessibilità con il tuo datore di lavoro, come orari di lavoro modificati o la possibilità di lavorare da casa in certi giorni. Spiega chiaramente la tua situazione e come credi che questi cambiamenti possano aiutarti a mantenere la tua efficienza e benessere.

  2. Supporto per la cura dei bambini: Considera se ci sono modi per ottenere supporto nella gestione dei tuoi figli, magari coinvolgendo più attivamente il tuo partner, familiari, amici, o valutando servizi di babysitting, anche solo per alcune ore a settimana, per darti un po' di respiro.

  3. Gestione dello stress e dell'ansia: Potrebbe essere utile esplorare tecniche di gestione dello stress come la mindfulness, la meditazione o lo yoga. Anche brevi sessioni quotidiane possono fare una grande differenza nel tuo stato d'animo e nella tua capacità di gestire lo stress.

  4. Assistenza professionale: Considera di cercare il supporto di un professionista della salute mentale per te stessa. Parlarne con un terapeuta può offrirti strategie per gestire l'ansia, lo stress e i sentimenti di depressione, oltre a fornire un luogo sicuro per esplorare i tuoi sentimenti e trovare modi per migliorare il tuo benessere emotivo.

  5. Rete di supporto: Non sottovalutare il potere del supporto sociale. Condividere le tue esperienze con amici, familiari o gruppi di sostegno online può aiutarti a sentirti meno isolata e fornirti consigli pratici e sostegno emotivo.

  6. Tempo per te: Anche se può sembrare impossibile data la tua situazione, cerca di ritagliare del tempo per te stessa, anche se solo per brevi momenti durante il giorno. Leggere un libro, fare una passeggiata, praticare un hobby o semplicemente fare un bagno rilassante possono essere modi per ricaricarti.

  7. Gestione dell'aggressività nel bambino di cui ti occupi: Potrebbe essere utile collaborare con altri professionisti, come psicologi scolastici o specialisti in educazione speciale, per sviluppare strategie su misura per gestire e ridurre i comportamenti aggressivi, migliorando così l'ambiente lavorativo.

Ricorda, prendersi cura di se stessi non è un atto di egoismo, ma una necessità, soprattutto quando si hanno grandi responsabilità verso gli altri. La tua salute e il tuo benessere sono fondamentali per poter essere presente e disponibile sia per la tua famiglia che per i tuoi studenti.

Se necessario, sono a disposizione. 

Un saluto cordiale

Dott.ssa Ilaria Obbili 

Buongiorno, capisco che la sua situazione sia molto stressante e che si  senta sopraffatta dai suoi impegni familiari e lavorativi. Vorrei darle qualche consiglio per aiutarla a conciliare la famiglia e il lavoro, e a ritrovare il suo benessere.

  • Cerchi di organizzare al meglio il suo tempo, stabilendo delle priorità e delle routine che la aiutino a gestire le sue attività quotidiane. Può usare un’agenda o un calendario per pianificare le sue scadenze e i suoi appuntamenti, e per ricordarsi di dedicare del tempo anche a se stessa e al suo partner.
  • Chieda aiuto quando ne ha bisogno, sia a livello professionale che personale. Non deve sentirsi in colpa se non riesce a fare tutto da sola. Può delegare alcune mansioni a colleghi, familiari o amici, o ricorrere a servizi esterni che facilitino la vita. 
  • Curi la sua salute fisica e mentale, facendo attività fisica, mangiando sano e dormendo a sufficienza. Queste abitudini la aiuteranno a rilassarsi, a scaricare le tensioni e a rafforzare il suo sistema immunitario. Può anche praticare tecniche di rilassamento e mindfulness, che la aiutano a focalizzarti sul presente e a gestire le sue emozioni.
  • Cerchi di mantenere una comunicazione aperta e positiva con il suo partner, i suoi figli e i suoi colleghi. Esprima le sue esigenze, i suoi sentimenti e le sue aspettative, ma ascolti anche quelli degli altri. Cerchi di risolvere i conflitti in modo costruttivo, evitando le critiche e i rimproveri. Valorizzi i suoi successi e quelli degli altri, e cerchi di apprezzare i momenti di gioia e di condivisione.
  • Non si isoli, ma cerchi di coltivare le sue relazioni sociali e i suoi interessi personali. Trovi del tempo per stare con le persone che le vogliono bene e che la fanno stare bene, come i suoi amici, i suoi parenti o i suoi hobby. Questo la aiuterà a ricaricare le energie, a divertirsi e a sentirti meno sola.

Se segue questi consigli, potrà conciliare meglio la famiglia e il lavoro, e ritrovare il suo equilibrio e la sua serenità. Se invece sente di non farcela da sola, e di avere bisogno di un sostegno professionale, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo, che potrà ascoltarla, capirla  e guidarla verso una soluzione. Le auguro tutto il bene possibile, e spero di averla aiutata.

Dott. Antonello Melis

Dott. Antonello Melis

Cagliari

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Cara Sara,
È sicuramente un momento molto difficile il tuo. 
I bambini piccoli assorbono tante energie, e tu ne stai mettendo in campo più di quante ne hai a disposizione. 
Un bimbo di otto mesi richiede tanto tempo da dedicare, e non dormendo la notte sicuramente non ti dà la possibilità di recuperare le forze.
Non è una situazione facile, e la scelta di lavorare, se obbligata, non aiuta. 
Si crea così un circolo vizioso, nel quale il sentirsi sempre più sopraffatti da ciò che ci richiede l’ambiente (figli e lavoro) diventa la quotidianità, cadendo poi in depressione.
Ed è proprio questo circolo vizioso che bisogna rivedere, interrompendolo, ristabilire delle priorità, per cercare di trovare anche degli spazi per te, anche brevi ma che ti diano la possibilità di recuperare e centrarti.
Tutto questo correre, come mamma e come professionista nel tuo lavoro, dovrebbe essere intervallato da brevi momenti in cui dai uno stop a tutto ciò che gira velocemente intorno a te, come se ci fosse un vortice che vuole “risucchiarti”.
Però se vuoi puoi trovare una posizione per fermarti e guardarlo dal di fuori.

Normalmente consiglio di provare la Mindfulness e le tecniche di gestione dell’ansia generata dallo stress.
Sento molto la tua richiesta di supporto perché come te sono una madre e lavoro con minori “difficili” per molte ore. Capisco il tuo carico emotivo, mentale e fisico.

Se posso esserti d’aiuto puoi contattarmi telefonicamente mandandomi un messaggio. Ti richiamerò il prima possibile.
Un caro saluto

Cara insegnante, mamma e persona preoccupata, 

per quanto sia assolutamente un consiglio "en passant", data la natura effimera del contesto e del mezzo, vorrei provare a condividere un piccolo boccone con te. Le (pre)occupazioni che tu descrivi sono certamente di natura duplice, caratterizzate da una componente fisica innegabile e da una più legata al mondo interiore, all’affrontare queste sfide della vita quotidiana e non, che ti trovi dinanzi. Queste sfide pongono un peso sulle tue spalle, e per quanto tu possa (o meno) essere il miglior Atlante possibile, nell’atto di sorreggerle con tutto il loro peso sulle tue spalle, alle volte le tue ginocchia iniziano a tremolare. Tremolare durante uno sforzo massimo è totalmente comprensibile, probabilmente necessario. Quando a tremolare, in Atlante, è però lo spirito corriamo un grosso pericolo: ovvero che che tutto il carico portato stoicamente e sapientemente sulle sue spalle si schianti fragorosamente al suolo, portando tutto, proprio tutto, in basso con sé. Ora, per quanto questo sembri uno scenario apocalittico, dobbiamo prendere un momento per noi, mettere in pausa il globo, e riflettere osservando: la fiamma dello spirito sta tremolando senza posa o sta invece puntando in una qualche direzione, sospinta da un soffio leggero? Penso che la tua domande contenga un’ottima domanda, un’ottima risposta, e un’ottima direzione. Soprattutto quando ci sono altre fiamme, pur piccine, accanto a te che ardono fin troppo e senza troppa grazia nei confronti del povero - ma pieno di risorse - Atlante. Parliamone insieme se ti va.

 

Sara, 

si può rivolgere a uno psicologo che la aiuterebbe a trovare dei modi per gestire meglio il lavoro e i figli. 

Ha un compagno? E' collaborativo?

Fare l'insegnante è un lavoro molto stressante e con tre figli di cui uno così piccolo trovo sia perfettamente normale che lei sia sotto stress.

Non può permettersi di lasciare il lavoro ma non può permettersi nemmeno di stare male perché ha una famiglia da accudire. Intanto può chiedere al suo medico un periodo di malattia, durante il quale può cercare un professionista, anche online se le è difficile trovare il tempo per andare di persona.

Si faccia coraggio e vedrà che troverà la strada giusta!

Le auguro il meglio e la saluto caramente

Dr.ssa Maria Laura Laurenti

Dott.ssa Maria Laura Laurenti

Dott.ssa Maria Laura Laurenti

Padova

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