20 anni e mi sento già disperso

giulio

Salve,
mi chiamo Giulio e sto malissimo. Un male interiore che mi sta divorando e a cui soprattutto non trovo rimedio. Mi sento vuoto..sento che non ho un obbiettivo di vita. La mia vita è dannatamente noiosa e tranquilla. Non ho stimoli. Non provo più sensazioni che mi facciano sentire vivo. Il lavoro che svolgo è un lavoro d'ufficio che teoricamente non è male per i tempi che corrono, ma non mi sta facendo vivere.

Ho solo 20 anni, dovrei avere una voglia di spaccare il mondo e di conoscerlo mentre mi sento in una ca**o di gabbia.

La mia vita sociale è buona. Ho un'ottima compagnia di amici a cui voglio un bene dell'anima e per cui darei tutto, ma ci vediamo solo al weekend. Molti vanno all'università e quindi hanno orari limitati (anche al weekend perchè devono studiare).

Università: altra brutta storia. L'anno scorso ho provato ed è finita male. L'ho abbandonata e ho iniziato (da subito fortunatamente) a lavorare. Ingegneria troppo difficile, non mi andava di far sprecare soldi ai miei genitori. L'abbandono è stato un vero e proprio calvario. Non mi sono mai sentito tanto un fallito in vita mia. Il problema è che questa sensazione mi sta trascinando nella depressione ancora oggi. Anzi è aumentata dato che ho deciso di continuare a lavorare anche questo nuovo anno in quanto non sono ancora riuscito a capire cosa voglio fare nella mia fottuta vita. Io sto male. Lavoro chiedendomi ogni ca**o di giorno: "cosa voglio dalla mia vita?" oppure "cosa ci faccio qui?". Sono disperato. Mi sento inferiore a tutti. Mi sento un ignorante. Un cagasotto. Un vigliacco. Un nullafacente. E' incredibile quanto riesca a sentirmi solo anche mentre sto con le persone. Non sorrido più.
Sono consapevole di sembrare un'ipocrita: dopotutto ho amici, lavoro e fisicamente non sono neanche male (faccio palestra). Purtroppo però io mi sento male. Io mi sento un morto che cammina. Voglio l'adrenalina. Vorrei....che ne so.... andare un pò di tempo all'estero per mettermi alla prova e imparare l'inglese bene. Ecco voglio imparare. Ma non c'è vita in me. Vorrei soltanto riuscire ad avere quei famosi 20 secondi ci coraggio, quei 20 secondi di irrazionalità e imprevidibilità e sento che riuscirei a vivere come voglio.

Forse rischiando tanto ma pur sempre a vivere.
Grazie dell'attenzione e buonagiornata.

6 risposte degli esperti per questa domanda

Caro Giulio

è comprensibile la tua noia, la tua tristezza e l'abulia.

Forse ti fai tante domande ma non quelle che servono a te.

Più che chiederti cosa voglio che mi pare tu lo faccia sottostare al giudizio altrui e alla desiderabilità sociale, potresti chiederti "cosa mi piace", cosa sento dentro di me che mi appaga indipendentemente da quello che possono dire gli altri. Poi vedi come puoi realizzare il tuo desiderio mettendo in conto che per riuscire nella vita occorre accettare anche compromessi e non lesinare mai in determinazione e audacia.

Buonasera Giulio.
La sua condizione potrebbe essere migliorata con un'analisi di cosa sente e degli strumenti a disposizione, i suoi, insieme a quelli esterni, per valutare un cambiamento. Questo momento della sua vità, i 20 anni, è ideale per poter individuare una strada che la possa rendere soddisfatto e motivato e quindi con un obiettivo.
E' possibile avere una consulenza anche tramite Skype e iniziare un percorso per approfondire la sua domanda e magari per orientarsi e sviluppare un piano. Se vuole può contattarmi.
Un saluto.

Buonasera Giulio, mi pare che abbia esposto con precisione e particolarità la situazione che vive, per quanto le crei sofferenza la capacità di parlarne è un buon indice prognostico. Le ragioni vanno ovviamente indagate, può senz'altro trovare un buon terapeuta nella sua zona e trovare i punti critici del suo malessere.

Se ha bisogno di indicazioni può contattarmi, trova i riferimenti nella mia pagina del portale,

La saluto cordialmente.

Caro Giulio,

credo che anzichè crogiolarti nella tua solitudine tu debba provare a guardarti dentro e capire il motivo della tua insoddisfazione. Forse hai sempre preso la strada facile perchè avevi paura di fallire, forse per comodo, forse perchè sapevi che potevi farlo. Però dentro di te una voce ti sta dicendo che non è la strada più facile quella che ti serve per realizzarti, e vale la pena investire in qualcosa di tuo e sentito, anche se richiederà tempo e fatica. Prima di mollare il lavoro e partire per un viaggio all'estero proverei a capire quali sono i tuoi interessi, e, sulla base di quelli, scegliere un lavoro e una formazione che li rispecchi. Un aiuto psicologico potrebbe esserti molto utile in questo orientamento, non esitare a chiederlo, costruisci un piano d'azione, degli obiettivi sentiti e poi mettiti subito in moto! In bocca al lupo. 

Dott.ssa Gloria Baisini

Dott.ssa Gloria Baisini

Brescia

La Dott.ssa Gloria Baisini offre supporto psicologico anche online

Caro Giulio, leggendo le sue parole mi viene l'immagine di qualcuno che insegue un qualcosa di non ben definito...corre, corre, ma questa corsa non lo porta mai a destinazione, anzi piú corre piú vede il traguardo allontanarsi....come se guardare la sua realtá con degli occhiali "neri" la faccia restare sempre al punto di partenza, non permettendole di apprezzarne in qualche maniera colori e sfumature. Si ritiene inferiore, nullafacente, vigliacco...e sembra fare molta fatica a riconoscersi delle qualitä e delle risorse. Ma tanto piú vede solo gli aspetti meno funzionali di se stesso, ancora di piú questi si amplificano e diventano dei mostri spaventosi. Mi viene da chiederle quali sono le sue qualitá? Cosa apprezza di se stesso? Cosa prova per la sua persona? Cosa puó rendere la sua vita ricca e "vitale"? Fermarsi anche solo 5 minuti al giorno a riflettere su questi aspetti puó fare una bella differenza...ovviamente, a mio avviso, condividere i suoi vissuti con qualcuno che potrebbe aiutarla a "fare pace" con se stesso sarebbe utile e produttivo per lei. 

In bocca al lupo!

Buongiorno Giulio,

Non credo proprio che lei sia un ipocrita. L'immagine di noi stessi che mostriamo al mondo (molte e buone amicizie, un buon lavoro, ecc.) non per forza corrisponde al nostro mondo interno, alla nostra sfera emotiva più intima. Comprendo che aver lasciato l'università, a differenza magari di alcuni suoi amici, possa averla fatta sentire come se avesse fallito, portandola ad essere sempre più insoddisfatto e con un umore molto basso. L'università però non rappresenta lo spartiacque tra essere persone di successo o essere persone sconfitte. Lei pensi a quanti universitari magari passano più anni del previsto a studiare senza riuscire a concludere il proprio percorso di studi. Lei almeno ha avuto il coraggio e la forza per dire "questo non fa per me, la mia strada è sicuramente un'altra". Trovo che possa essere utile per lei poter intraprendere qualche esperienza stimolante, al fine di poter riscoprire le sue risorse e capacità personali, al momento presenti in lei ma forse difficili da vedere. Dico questo perchè se lei non avesse delle risorse personali non sarebbe riuscito a lasciare l'università e di certo non sarebbe riuscito a trovare lavoro e a tenerselo. Perciò coraggio e vedrà che certamente lei ha tutte le carte in regola per venirne fuori. Se poi proprio si sentisse in un vicolo cieco senza via d'uscita, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista.

In bocca al lupo

Cordiali saluti