Buongiorno, Ho bisogno di un consiglio sul come gestire una situazione ormai debilitante e frustrante riguardante la mia famiglia di origine. La situazione è complessa e di lunga data: mio padre fu soggetto a una depressione maggiore violenta dal 2000 perdurata fino al 2015 ( attacchi di panico con svenimenti talvolta nemmeno gestibili con iniezioni di farmaci come EN) con mia madre come supporto emotivo e presente 24h su 24. Questa presenza costante gli è costata però a sua volta lo sfociare in una depressione maggiore riconosciuta come tale dal 2015 ma già presente in maniera subdola da parecchi anni. Mio padre dal 2015 si è ripreso abbastanza tanto da riprendere a lavorare e gestire la sua vita nella normalità (purtroppo però ricadendo in quegli atteggiamenti di perfezionismo e disponibilità estrema verso le persone esterne e lavoro che gli causarono la depressione ) Ora la situazione con mia madre principalmente non è più gestibile. Aggiungendo che noi tre figli abbiamo a nostra volta subito un contraccolpo psicologico sfociato in disagi e depressione, e da parte dei mie due fratelli di una “fuga” negli ultimi anni dalle vicinanze del paese dove abitano i miei genitori ( e io che abito a 100 m da loro) per non essere coinvolti nelle discussioni e difficoltà che mia madre e mio padre tendono a sfogare su di noi. Per definizione stessa di mia madre io, unica figlia femmina e con carattere empatico, sono diventata il suo “ sfogatoio personale” su cui riversare tutte le sue emozioni negative e da cui ricevere conforto. La mia situazione personale in breve: ho affrontato e superato una forma depressiva maggiore causata dal mix della situazione dei miei genitori e mio matrimonio con successiva gravidanza e ora un cambio lavorativo in atto. Mia madre, già con tendenze rancorose verso mio padre e la di lui famiglia,tendenze a ricordare con rimpianto la sua infanzia e i suoi genitori, a paragonare la sua vita di allora rispetto a quella di adesso ( sia in positivo sia in negativo: mia nonna si ammalò molto presto e gravemente con forti dolori per una trentina di anni), a lamentarsi di mio padre in ogni ambito, ormai da anni mi usa come sfogo, ambasciatore, aiuto psicologico e materiale ( talvolta la aiuto in casa nelle faccende), supporto, e pacificatore tra i litigi che si vanno a creare continuamente tra di loro. Io non credo di essere più in grado di reggere questa situazione, accusando stress, problemi di stomaco, ansia, insonnia e notando che i problemi della mia famiglia di origine si riversano su di me e io non riesco a controllarli. Ho provato di tutto per aiutarli e non ha funzionato. Mi dispiace immensamente vederli vivere cosi alla soglia dei 70 anni. mi immedesimo tantissimo nella loro situazione. Inoltre riconosco di essere stata molto succube di mia madre (che era sempre stata una persona splendida e empatica) quindi faccio davvero fatica ad affrontarla. Non so più davvero cosa fare per loro e per salvaguardare il mio benessere.
Buongiorno Elena,
quando un disturbo così pervasivo come la depressione tocca un membro di una famiglia, tutto il sistema ne risente e gli altri familiari vivono in funzione del disturbo pagandone il contraccolpo.
Ciò che mi sento di dirle è che il suo ruolo deve essere ridefinito in vista del suo benessere personale. La sua famiglia pare avere un modo ciclico di stare bene e stare male. Se il suo unico ruolo è quello di aiuto e supporto, non ne potrà uscire facilmente in quanto risolto un problema se ne formerà un altro.
Crei un cortocircuito occupandosi di sé. Non ricada nelle stesse dinamiche. Salvaguardarsi è un atto di coraggio.
Le auguro ogni bene,
Un caro saluto
dott.ssa Alessia Serio
Torino
La Dott.ssa Alessia Serio offre supporto psicologico anche online
Buongiorno Elena
Mi spiace molto per la situazione che ha dovuto gestire da sola per così tanti anni .
Stare in stretta relazione con persone che soffrono di depressione è molto faticoso e spesso debilitante . Lei come figlia è come se avesse vissuto costantemente tra senso del dovere e senso di colpa , esaurendo a poco a poco le sue energie fisiche e mentali. Come ha detto la conseguenza è ad oggi uno stato di malessere emotivo e psicosomatico .
Per poter aiutare chi ci sta in torno dobbiamo avere gli strumenti necessari per salvaguardare in primis il nostro benessere , per non entrare in quel vortice di Negatività continuo .
Penso che lei abbia bisogno di un sostegno psicologico per poter gestire le sue problematiche e le sue difficoltà emotive quotidiane . È importante che lei si occupi delle ferite che ha sofferto in questi anni, che si conceda uno spazio per sé che le permetta di ritrovare un benessere emotivo , e strategie utili gestire l ansia e gli attacchi di panico.
Se avesse piacere di approfondire anche solo per avere maggiori informazioni mi contatti via mail o via watz up. Ricevo anche online.
Un caro saluto
Dott.ssa Tricarico Valentina
Genova
La Dott.ssa Valentina Tricarico offre supporto psicologico anche online
Cara Elena,
è chiaro che la situazione con i tuoi genitori e le loro continue discussioni ti stanno pesando molto, e non è affatto facile trovarsi a dover affrontare conflitti familiari che creano un clima emotivo così difficile.
Le dinamiche conflittuali in famiglia possono avere un impatto significativo sul benessere emotivo, soprattutto quando si protraggono nel tempo. È normale che tu ti senta confusa o intrappolata in questa situazione, ma è importante ricordare che non è tua responsabilità risolvere i problemi tra i tuoi genitori. Quel peso non deve gravare sulle tue spalle, anche se può sembrarti inevitabile cercare di mediare o fare qualcosa per migliorare la situazione.
Un primo passo che potresti fare è cercare uno spazio tutto tuo dove poter esprimere le emozioni che stai vivendo senza timore di essere giudicata. Questo potrebbe essere con una persona di fiducia oppure, se ne hai la possibilità, con uno psicologo. Parlare con un professionista può aiutarti a mettere ordine nei tuoi pensieri, a capire come gestire lo stress che questa situazione ti provoca e a sviluppare strumenti per proteggere il tuo benessere.
Anche se non possiamo cambiare direttamente il comportamento dei tuoi genitori, possiamo lavorare su come tu affronti questa situazione. Creare dei confini emotivi può essere utile: non significa essere distaccati o indifferenti, ma imparare a non farti sopraffare dalle loro dinamiche.
Voglio anche sottolineare che cercare aiuto non è mai un segno di debolezza, ma un atto di grande coraggio. Sei giovane e stai già mostrando una forte consapevolezza di quello che stai vivendo. Questo è il primo passo verso una maggiore serenità.
Un caro saluto,
Giada
Milano
La Dott.ssa Giada Maria Tonelli offre supporto psicologico anche online
Cara Elena,
Ha affrontato delle difficoltà complesse nella sua vita personale; la depressione, il matrimonio, la gravidanza ed il cambiamento lavorativo, gli ultimi eventi anche se belli posso essere stressanti, pertanto, ha bisogno di prendersi cura di sè. Deleghi ad un terzo la gestione del rapporto di coppia dei suoi genitori (psicologo) perchè meno coinvolto emotivamente nelle relazioni familiari e con maggior strumenti a disposizione per poterli aiutare, inoltre dato che è "figlia" è assai oneroso mediare tra le figure genitoriali e non è il suo ruolo.
Resto a disposizione per qualsiasi integrazione e/o chiarimento.
Dott.ssa Federica Zunino
Savona
La Dott.ssa Federica Zunino offre supporto psicologico anche online
Ciao, la situazione che descrivi è davvero complessa e dolorosa. È comprensibile che tu ti senta sopraffatta, soprattutto considerando il peso emotivo che hai assunto nei confronti dei tuoi genitori, cercando di supportarli in momenti così difficili. Il fatto che tu abbia fatto così tanto per loro, purtroppo, ti ha portato a un esaurimento emotivo e fisico che non può essere ignorato. La tua salute e il tuo benessere devono essere una priorità, perché se non stai bene tu, non sarai in grado di aiutare in modo sano né te stessa né gli altri.
Hai già dimostrato molta comprensione e amore per i tuoi genitori, ma ora è fondamentale che tu metta dei limiti chiari. Riconoscere che non puoi più essere il loro "sfogatoio" né il supporto esclusivo per le loro difficoltà è essenziale per la tua salute mentale. È normale sentirsi in colpa, soprattutto quando si ama la propria famiglia, ma continuare a sacrificarti a questo punto potrebbe solo peggiorare la tua condizione.
Potresti iniziare con piccoli passi, stabilendo confini chiari con tua madre, anche se all'inizio potrebbe essere difficile. Cerca di essere onesta con lei riguardo al fatto che non puoi più sostenere tutto da sola e che hai bisogno di aiuto. Se non riesci a parlare direttamente con lei, potrebbe essere utile coinvolgere qualcun altro, come un professionista (un terapeuta familiare), che possa mediare la situazione e aiutare i tuoi genitori a comprendere le difficoltà che stai vivendo. Inoltre, potrebbe essere utile cercare un supporto psicologico per te stessa, per affrontare lo stress e l'ansia che stai vivendo.
Ricorda che non sei responsabile del loro benessere, e sebbene tu possa amarli e desiderare il meglio per loro, il loro percorso è qualcosa che spetta a loro affrontare. Salvaguardare il tuo benessere ti permetterà non solo di vivere in modo più sereno, ma anche di essere una presenza più sana nella loro vita. Non è facile, ma stabilire dei confini, anche se doloroso, ti darà la possibilità di recuperare la tua forza emotiva e di agire in modo più equilibrato.