Ogni giorno è una sofferenza e il giorno dopo la sofferenza aumenta

maurizio

Buonasera mi chiamo Maurizio e ho 46 anni, sto vivendo un momento molto difficile e mi rendo conto della situazione in cui sto e per questo che soffro. Ho sofferto molto per la perdita dei miei genitori, mia madre 11 anni fa mentre mio padre 2 mesi fa ma dopo circa 19 anni e mezzo di malattia. Questa malattia cosi lunga ha distrutto prima lui perche' essere malati per cosi tanto tempo ti distrugge e poi di riflesso la famiglia perche' cosi tanto male alla fine uccide anche chi sta vicino. Anche io non mi sento bene, circa 7 anni fa e' stato scoperto che mi manca un rene e l'unico rene che ho ci sono dei problemi e da quel giorno non e' piu come prima. Da quando mio padre si era ammalato 19 anni fa mi sono rimboccato le maniche e mi sono dato da fare perche' sapevo che non avevo le spalle coperte, ho sempre lavorato e fatto anche il secondo lavoro poi anni fa sia per la crisi che per le mie condizioni fisiche ho perso i lavori che facevo e mi sono trovato disoccupato. Poi circa due anni fa mi sono trasferito all'estero perche' avevo la ragazza all'estero, al momento ero felice di fare questa scelta perche' mi serviva evadere per diciamo dimenticare tutto il male che ho dovuto combattere per tanto tempo. Poi le cose non sono andate come desideravo perche' pensavo che magari riuscivo a cambiare anche la mia situazione lavorativa ma cosi non e' stato e adesso si sono ancora all'estero dalla mia ragazza ma purtroppo questa situazione che non lavoro di riflesso e' andata a incidere sul rapporto con la mia ragazza e adesso siamo in crisi e stiamo decidendo se continuare o no il rapporto. Anche qui come in italia stessa storia, domande su domande ma niente lavoro. In italia mi sembrava di impazzire, domande,concorsi e fatto di tutto di piu per trovare un lavoro ma niente di niente. Adesso sono proprio esausto, esaurito, non so piu che fare, senza famiglia,malato e senza lavoro. Non mi vergogno di dire che sto avendo problemi, non riesco a dormire bene e mi sveglio la mattina con il mal di stomaco per la preoccupazione di questa situazione. Senza famiglia e senza lavoro ho scoperto cosa vuol dire una parola...paura...la paura ti fa sentire male,ti fa vivere malissimo. Ho paura del futuro e sopratutto vedere che tutti i sforzi fatti non sono serviti a niente mi fa sentire malissimo. Vedere per esempio nel lavoro aver mandato curriculum, parlato con tantissime persone ma non ricevere uan risposta positiva oppure le solite rispote...non possiamo aiutarla...magari perche' non ho conoscenze e mi sono trovato da solo a combattere il male e la mia famiglia non mi ha potuto aiutare mentre di solito i genitori aiutano i figli con le loro conoscenze nel trovare un lavoro. Cosi per me non e' stato perche' gli ultimi 20 anni sono stati solo dedicati alla malattia. Mi sento come se fossi abbandonato, quando non sai piu che fare e a chi rivolgerti per trovare un lavoro...perche' un uomo senza lavoro e' un uomo morto...sto cercando di tenere duro ma vedo giorno dopo giorno che sto mollando...e questo mi fa star male ancora di piu...la salute che purtroppo no va bene per le bizze del mio unico rene, la mia vita sentimentale che sta andando a rotoli per colpa di questa situazione, il lavoro che sembra ormai impossibile trovare...non so piu che fare...so solo che sto soffrendo...e la cosa piu brutta e' vedere che non puoi fare niente per fermare questa situazione e che tutte le cose che hai fatto per cambiare questa situazione sono andate male. Mi sto sentendo veramente male e quando arrivi che non sai piu che fare allora ti senti “disperato“. Ogni giorno e' una sofferenza e il giorno dopo la sofferenza aumenta senza poter far niente per fermarla e poi la paura che mi sta uccidendo...questa paura di non farcela...in poche parole non so piu dove sbattere la testa...mi scuso per il disturbo e spero che mai nessuno puo' trovarsi a capire cosa vuol dire avere paura.Maurizio.

7 risposte degli esperti per questa domanda

Caro Maurizio, lei ha già fatto la sua diagnosi. Ha parlato di ansia e di paura. Ha descritto la sua situazione in maniera catastrofica e ha fatto un pò la storia della sua vita. Non le nascondo che mi ha in un certo senso commosso. Con le sue parole ha risvegliato il mio senso di solidarietà umana, che è molto alto. Però mi preoccupa il finale del suo discorso. Sembra che lei non abbia più alcuna speranza per il futuro. Infatti non chiede niente. Si scusa per il disturbo e basta. Scusarsi di cosa? Di stare male? Nessun disturbo e non c'è bisogno di scusarsi. La sua autostima e la sua motivazione sono lese al punto da aver minato la fiducia in sé stesso in modo eccessivo. Ha bisogno di un sostegno psicologico per ripristinare la sua autostima e la motivazione ad andare avanti.  Io credo e sono convinto che lei abbia in sé stesso la forza per reagire e non arrendersi. Qui on line posso solo invitarla a credere che mai, e dico mai, un uomo è finito. Non perda la speranza e continui a lottare. Vedrà che le cose miglioreranno. Sono convinto che può farcela deve solo crederci, non si arrenda alle difficoltà. La forza e la fiducia sono dentro di lei, sono sempre state lì e ci sono ancora. Devono solo essere riavviate come un motore che si è ingolfato.  In bocca al lupo e coraggio!!!

Salve Maurizio

mi dispiace molto per la sua sofferenza.

Tutto questo malessere probabilmente è dovuto alla fase di elaborazione del lutto che sta vivendo: la perdita di entrambi i suoi genitori. Cerchi di ripartire e puntare sulla sua situazione sentimentale, è il posto sicuro dove può rifugiarsi in questo momento. Chiaramente un momento negativo determina anche una visione depressiva e negativa del mondo del lavoro.

Le sembra una buona idea quella di cercare un sostegno psicologico?

Questa associazione ha un progetto per aiuto ai disoccupati con consulenza via skype

coachingsistemicorelazionale.it/progetto-disoccupati/

Mi faccia sapere

Salve io conosco la paura della solitudine, anche io ho vissuto all'estero per un periodo, senza lavoro e senza famiglia, sola e disperata, perchè non riuscivo a trovare una strada da percorrere, ed infatti sono tornata in Italia perchè non ne potevo più di tanta indifferenza e di non concludere niente. La questione del lavoro è drammatica in tutto il mondo, la crisi c'è e non bisogna negarla. Ma la differenza è nel nostro modo di viverla interiormente, ossia nel non abbattersi, scoraggiarsi e lasciarsi prendere dalla paura e dallo sconforto. Non è facile farlo, poichè la situazione che lei descrive è quella di un cane che si morde la coda, non trova lavoro, la paura aumenta e la preoccupazione anche, ma per affrontarla, ci vuole molto coraggio e pazienza e cambiare modalità di porsi, quindi chiedere con il sorriso e non con il broncio, proporsi in maniera decisa e non lamentosa. Cambiare lo stile grafico del CV. Cambiare le persone alle quali si chiede, se lei ad esempio ha provato con enti privati, provi con i pubblici, se si trova all'estero provi ad informarsi su quali sono gli uffici competenti per il lavoro e per l'accoglienza degli stranieri. Io non sò che lavoro lei svolge e che competenze ha, ma chieda a chi può aiutarla perchè competente nel settore dove lei è capace. La solitudine è triste da vivere ed anche la paura costante del futuro, ma c'è come in ogni aspetto della vita il risvolto della medaglia, ossia la solitudine e la paura possono essere condizioni che anche se all'inizio ci "divorano" possono dare la spinta al cambiamento. Per dirla con un modo di dire "Necessità fa Virtù!" ossia dalle avversità e dai dolori si può trarre il meglio e cambiare in meglio, ma non bisogna lasciarsi andare all'aspetto negativo, che amplifica la situazione di disagio. Per non lasciarsi andare può farsi seguire ed aiutare da un collega nella città in cui vive che può sostenerla in questo periodo per ritrovare la fiducia in sè stesso e l'energia che le manca, comprensibile, dato che sò bene che significa inviare CV e non ottenere risposta, girare per enti ed uffici e lasciarlo, fare concorsi truccati dove spesso vincono i raccomandati, sò quanto è fatico e frustrante, ma Coraggio! Glielo dico perchè anche io ci sono passata per esperienza personale. Spero di esserle stata di aiuto, cordiali saluti.

Caro Maurizio, è certo che la perdita dei tuoi genitori  per te è stata molto dolorosa e la lunga malattia di tuo padre certamente ha aggravato il tuo stato di sofferenza interiore e psicologico.. E’ normale che dopo il lungo periodo trascorso con forte preoccupazione (prima per i tuoi e ora anche per te stesso) tu oggi sia stanco e debilitato. Se aggiungiamo il lavoro che non riesci a ritrovare e la crisi affettiva  mi sembra che la tua ‘paura’ sia ben motivata!!  Ed è  proprio per questo che potrai sconfiggerla!!  Ora ti senti demotivato, vivi un senso di impotenza….senti che forse ‘stai mollando’!! La tua autostima sta cedendo. Sono sentimenti di sconforto che possono assalire chiunque di noi  nei momenti più difficili della nostra vita.           

Ma caro Maurizio devi  raccogliere tutte le tue forze e ricominciare a credere in te stesso, devi ricominciare in tutti i sensi !!  Devi insistere!!  Comincia dal basso, comincia dal poco e piano piano procedi  salendo!!  Sei ancora molto giovane!!

Non devi desistere nel cercare lavoro sono certa che alla fine riuscirai a trovare qualcosa….. ma tu per primo devi crederci!! C’è un detto che io ritengo sia molto valido “ Se insisti e persisti raggiungi e conquisti”. E questo aforisma dobbiamo tenerlo presente per tutta la nostra esistenza ed applicarlo appena le circostanze lo richiedono. Sono sicura che tu con un po’ di tempo riuscirai a riprendere in mano la tua vita !!

Il mio consiglio  è il seguente:  cerca di distrarti quanto più possibile …fai delle lunghe camminate e mentre cammini cerca di pensare solo a quello che ti circonda  ed allontana i pensieri che ti riguardano; fai questo almeno per un’ora al giorno. Cerca di leggere cose che ti piacciono magari qualche libro che hai già letto nel passato. Comunque devi fare cose che ti distraggono dai tuoi problemi. Fai questo (o altro che ti piaccia fare) tutti i giorni per un po’ di tempo. Se ritieni che all’inizio ti possa aiutare chiedi al tuo medico curante se è il caso che prendi, per un periodo, un ansiolitico o un leggero antidepressivo. Con i miei migliori auguri ti saluto cordialmente.

Caro Maurizio, sicuramente non racconti una situazione facile e per niente facile risulta esserti di qualche aiuto scrivendo poche righe. Visto che non ti resta molto altro, dedicati al tuo presente, giorno per giorno. Usa ciò che sai fare, ciò in cui sei bravo e usalo come baluardo. Ti consiglio di evitare di cercare il pietismo perchè nei luoghi di lavoro, soprattutto all' estero, vogliono persone che si alzano le maniche e fanno. Se ritieni di non saper fare granchè allora dedicati ad imparare qualcosa, all' inizio proponiti anche gratis, come apprendista. Innegabile affermare che ti toccherà la gavetta, ma ricomincia da qui, ricomincia da te.

Ti auguro la forza di crederci, perchè se ci credi le cose cambiano davvero.

Buongiorno Maurizio,

è vero, la vita non è stata sempre fortunata con lei...vedere la luce è difficile quando ci si sente così giù ma si deve sempre avere la speranza che, non tutto d'un colpo ma, passo passo, la sua situazione lavorativa, affettiva ed emotiva migliorerà.

Non ho ben capito dove risiede ora ma le consiglio di cercare uno specialista che possa aiutarla e sostenerla in questo momento così duro, per trovare i suoi punti di forza e far leva su quelli per trovare una via d'uscita.

La tenacia e la forza di volontà mi sembra non le manchino, visto il tempo e la fatica dedicata alla cura dei suoi cari.

Forza!

Gentile Maurizio,

comprendo le sofferenze a lei vissute e affrontate in questi ultimi anni riguardanti la sua famiglia e lei.

Comprendo ulteriormente la stanchezza,la paura e tutto il carico che sente come persona. Non sottovaluti la situazione, magari attendendo che passi, ma la affronti.

Le consiglio vivamente di rivolgersi a dei servizi di consulenza psicologica al fine di trovare un sostegno importante per lei in questa fase della sua storia di  vita, che possano seguirla passo passo.

Buone cose