Problemi genitori/depressione

giorgia

Buongiorno, ho vissuto fino a 14 anni con un padre alcolista che era violento a giorni alterni verbalmente e liti continue in casa. Mia madre ogni volta che stava per andarsene di casa mi chiedeva di andare ricercando approvazione da parte mia quando non avevo idea di che fare data l'eta'. Mio padre mori poi di tumore (causa alcol). Tralasciando tutto l'iter dei vari traumi, io a distanza di 11 anni dalla sua morte mi ritrovo a provare disgusto nei confronti di mia madre. E' una donna che seppur in buona fede non sa vivere e per non saper vivere intendo che non e' mai riuscita ad essere col cervello autosufficiente. Ha fatto solo danni, sia per paura che per incapacità. Dopo la sua morte ha iniziato a lavorare nel bar di famiglia (che ha fatto fallire) creando debiti, non si è mai tutelata in termini economici, non ha mai ragionato da adulta pensando che ad ogni azione fatta e non ci siano delle conseguenze. Circa un anno fa ha rischiato la morte per peritonite, fortunatamente si è tutto risolto ma l' attività di famiglia ha chiuso. Tramite conoscenze abbiamo fatto si di farla lavorare in amministrazione in un università. Mia madre economicamente non è autosufficiente e insieme a mia nonna vivono del suo stipendio e della sua pensione. Io ho 25anni e lavoro e vivo all'estero ed ogni volta che torno in città mi faccio oltre al mio lavoro turni extra come cameriera per passargli i soldi, soldi che non ha perché su ogni cosa importante nonostante gli ripeta le cose che deve fare 100 volte o non le fa o le fa con tempi biblici ritrovandosi in difficoltà e mettendomi in difficoltà. Vedo mia madre come un parassita. Non ce la faccio, non capisco se questo odio sia normale. Mi rendo conto che mi disgusta perché pensare che una donna non abbia avuto la lucidità di portare via sua figlia da determinate circostanze spiacevoli (padre alcolizzato) mi fa rabbia, e fino a due anni fa non la colpevolizzavo per quello che avevamo passato ma la capivo e la compativo. Pensare che abbia sempre vissuto non risolvendo lei i problemi ma sperando che ci fosse qualcuno che prendesse le situazioni in mano al suo posso mi fa rabbrividire. L'idea di non avere un punto di appoggio in famiglia e che se mia madre ci fosse o non ci fosse mi fa sentire vuota, e provo una rabbia immensa a pensare che la causa di tutti i problemi sia la mia famiglia sempre se si possa definire come tale. Non so cosa devo fare, sogno di urlare cosi forte da scoppiare, sono perennemente in tensione, ho ansia del futuro. Ansia di non riuscire a tamponare il suo non saper vivere. Ansia che questo suo non saper vivere non mi permetterà mai di crearmi una famiglia perché nella vita un figlio costa ma nel mio casa una madre di più. Vorrei capire che percorso intraprendere, la terapia normale non ha funzionato. Ho uno strettissimo legame tra presente e passato, cosi stretto da non riuscire più a vivere con serenità il presente. Cosa devo fare? e come sto o mi fa una chiamata di un minuto per sentirci.. non voglio altro ditemi se sbaglio ditemelo.. Sto impazzendo

8 risposte degli esperti per questa domanda

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Ciao, capisco bene la difficoltà di non esserti sentita amata e protetta dai tuoi genitori. Ti farebbe bene un percorso di psicoterapia in cui elaborare i tuoi traumi e l'odio che provi nei loro confronti. Inoltre la psicoterapia offre anche una relazione riparativa a quelle che probabilmente ti sono mancate e puoi imparare a gestire le tue emozioni relative a quanto ti è successo, così come nuove modalità relazionali.

Io ricevo a Roma e online, per info e appuntamenti puoi contattarmi telefonicamente o psi.marconidrcasciogioia@gmail.com

Dott.ssa Laura Cascio Gioia

Dott.ssa Laura Cascio Gioia

Roma

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Gent.le,

dalle righe che ho letto ho riscontrato la sua rabbia profonda verso i suoi genitori . Le consiglio urgentemente una richiesta di aiuto rivolgendosi a persone specialiste che possono sostenerla in modo da poter tirare fuori tutto il dolore e la rabbia che prova. Le auguro di trovare qualcuno che possa sostenerla verso un buon percorso di psicoterapia.

Dr.ssa Iolanda Lo Bue 

Psicoterapeuta 

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Roma

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Buonasera Giorgia, è davvero difficile dire qualcosa che abbia il potere di 'non farla impazzire', sentendo forte la sua rabbia e la sua disperazione. Dev'essere terribile sentire che nessuno possa occuparsi di lei, ma Forse potrà essere lei stessa ad occuparsi di sé, con l'aiuto di qualcuno.  Un saluto,

dott.ssa Manuela D'annunzio

Gentile Giorgia,

Le scrivo per rammentarLe la mia vicinanza per la complessità umana della sua esperienza esistenziale. Non so che 'tipo di terapia' è migliore di altre, se si può dire così. Io credo che Lei dovrebbe avere qualcuno che la ascolti e la supporti Giorgia. È una giovane donna che ha diritto a vivere la vita che Lei desidera per sè stessa. 

Un consiglio che posso darle è di leggere. Anche per distrarsi dai ricordi passati. Si, leggere le correnti letterarie della nostra bellissima letteratura. Scegliere degli autori e dei romanzi storici o più intimisti ed esistenzialisti. 

Ogni vita umana è un 'mistero' unico e singolare. Cerchi di pensare alle sue passioni e coltivarle. 

Le lascio un saluto con affetto.

Si prenda cura di sè.

Simona Rocco.

 

Dott.ssa Simona Rocco

Dott.ssa Simona Rocco

Roma

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Buonasera Giorgia, sono Federica Agovino, psicoterapeuta in Roma.Il suo racconto, molto forte dal punto di vista emotivo, sembra esprimere il disagio di chi non ha potuto vivere la propria infanzia secondo i canoni della gratificazione, dell’accudimento, della protezione o, almeno , dell’accettazione. L’alcolismo di suo padre è una giustificazione che non supporta tua madre, “pavida ed incapace” non di lavorare, ne di andarsene di casa, ne di prendere decisioni, ma di fare la “mamma”, quella che deve accudire, e non farsi accudire, che deve prendere decisioni e non pretenderle da sua figlia.La rabbia che prova ancora oggi ci parla di un problema non risolto, e che non si risolverà a seguito di questa lettura.Lo faccio per mestiere, e per me è facile dirlo, ma non escludere un sostegno psicoterapeutico: le sarebbe utile, non solo per riuscire a dare un nuovo significato alla relazione con sua madre, ma soprattutto per concentrare gli sforzi su di lei, sulla sua vita “qui e ora”, per cercare quel sollievo che le è necessario per volersi bene.

Federica Agovino

Dott.ssa Federica Agovino

Dott.ssa Federica Agovino

Roma

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Cara, 

Mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo, capisco la sua rabbia e lo sconforto dovuto alla mancanza di un punto di appoggio su cui poter contare. Tuttavia, leggo che è stata in grado di prendere in mano la sua vita, lavorare, andare all' estero, mi creda non è da tutti fare ciò che ha fatto lei, immagino che abbia sofferto parecchio per quella scelta. Ha provato anche la strada della terapia che purtroppo non ha dato i frutti che sperava. Nella sua lettera avverto una richiesta di aiuto molto pregnante. Adesso credo che lei debba basarsi sulle risorse che ha mostrato, per prima cosa impari a contenere l'ansia e le preoccupazioni attraverso la meditazione, non è difficile, cerchi in casa un posto in cui sedersi, lasci andare i pensieri si concentri sul respiro e trovera' uno spazio di silenzio. La meditazione l'aiuterà  a vivere meglio il presente e  calmerà l'ansia. Se ha bisogno di chiarimenti mi chiami sarò felice di darle delle dritte. In seconda istanza può cercare di abbandonare questo legame con il passato che non solo non si può cambiare, ma non la conduce da nessuna parte, anzi la fa stare peggio. Terzo argomento è sua madre e la delusione che le prova. Mi rendo conto che non si è sentita protetta, anzi nel tempo è stata lei a fare da genitore a sua madre, insomma un'inversione di ruolo. Ritorno sulle sue grandi risorse, ora è stanca e crede di non averne più, ma so che chi cresce da solo ne ha tantissime. Non molli perché ha la sua vita da vivere per raggiungere gli obiettivi che desidera

Un saluto dott.ssa

Loredana Massaro 

 

Dott.ssa Loredana Massaro

Dott.ssa Loredana Massaro

Roma

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Buongiorno Giorgia,

Innanzitutto mi dispiace moltissimo per la sua situazione e per il vissuto che ha affrontato. Purtroppo questi forti sentimenti verso sua madre sono in gran parte giustificati e condivisibili, tuttavia per lei è arrivato il momento di raggiungere un distacco e una accettazione di ciò che purtroppo è, perché altrimenti il rancore e l'amarezza la potrebbero far soffrire più di quanto non abbia già sofferto.

Se se la sentirà di affrontare questo tema con me, le propongo un primo colloquio totalmente gratuito e senza impegno per spiegarmi in modo più esaustivo.

Le auguro il meglio

Dott. Argo Penovi

Dott. Argo Penovi

Dott. Argo Penovi

Rieti

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