Quando i problemi di comunicazione diventano problemi insormontabili!

Isabella

Buonasera,
sono una donna di 43 anni che si frequenta con un uomo di 53 da poco meno di due anni.
Fin dall'inizio della nostra storia abbiamo avuto tanti problemi, sia di comunicazione che a livello sessuale.
I nostri problemi di comunicazione sono sfociati in furibonde discussioni mentre i problemi sessuali sono partiti da non riuscire inizialmente ad avere rapporti per problemi di incompatibilità anatomica per poi arrivare a problemi di disfunzione erettile.
Oggi ci troviamo che ancora spesso discutiamo per vari motivi, ma stiamo imparando a comprenderci di più ed avere soprattutto più pazienza l'uno con l'altra, ma i problemi sessuali si sono aggravati giorno dopo giorno al punto che il mio uomo non mi cerca o addirittura ad ogni mio approccio mi rifiuta!!.
La motivazione? .... "è tutta colpa tua perché mi hai talmente tanto logorato che oggi non riesco nemmeno ad avere più rapporti intimi con te" ....detto in un modo più carino da come lui me lo rinfaccia .... e naturalmente a fronte di ciò, io mi sento sminuita come donna in quanto sempre rifiutata ..... oramai è da febbraio, quindi almeno 10 mesi e mortificata nel profondo perché vengo colpevolizzata del suo/nostro problema!!
Ognuno di noi va per motivi suoi personali da uno psicologo, ma gli ho chiesto di andare insieme anche da un terapista di coppia e naturalmente la risposta è stata negativa.
Ho provato a chiedergli di andare anche insieme da un andrologo e anche li il rifiuto totale.....
Potreste per favore consigliarmi quali atteggiamento dovrei avere e come posso riuscire a convincerlo che ci dobbiamo fare aiutare?
Non so più come fare.
Vi ringrazio infinitamente.
Isabella

6 risposte degli esperti per questa domanda

Gent. Isabella, la mia impressione è che, al di là di quel che il suo compagno le esplicita, viva il problema di disfunzione erettile in maniera molto personale, in termini di attribuzione causale; vale a dire che lo sente come una sua "colpa". Il fatto che non voglia affrontarlo nè in ambito medico nè in ambito di psicoterapia di coppia mi indica che ha il timore di dare conferma ai suoi sospetti ed evita.

Dato che in ogni caso avete affrontato con impegno le vs incompatibilità caratteriali, secondo me la strada da seguire è fare leva su ciò che vi lega a livello emotivo, facendogli comprendere che lei in una coppia che funziona i problemi si affrontano in due, quali che siano.

Un caro saluto

Dott.ssa Daniela Benvenuti

Dott.ssa Daniela Benvenuti

Padova

La Dott.ssa Daniela Benvenuti offre supporto psicologico anche online

Salve,

Lei accenna a incompatibilità anatomica e disfunzioni erettili. La prima cosa da fare, come correttamente ha proposto al suo partner, sarebbe indagare sulle cause fisiche e poi affrontare i problemi di coppia. Nel frattempo Lei potrebbe valutare il supporto psicologico individuale ed effettuare così il primo passo per affrontare la situazione di disagio che descrive. Se Lei si sentirà meglio, probabilmente gli effetti positivi si rifletteranno anche sulla coppia.

Cordiali Saluti.

Gentile signora Isabella, come si fa a convincere qualcuno ( più che adulto) di farsi aiutare, se lui stesso non ha o non vuole prendere consapevolezza di un problema?

Si può portare piano, piano, un bambino, a convincerlo che un qualcosa che gli da dispiacere o fastidio, può e deve essere affrontato, non un adulto!

Lei mi appare come una donna matura e consapevole, lucida e chiara in merito a suoi bisogni e mancanze, e, mi creda, non è poco!!!

Provo a fornirle un mio punto di vista.

Se lo ama molto e sente che quest'uomo è veramente importante per lei, è disposta a rinunciare alla dimensione sessuale? O almeno a darsi un tempo valutativo su tale dimensione fra voi?

O per lei la dimensione sessuale è talmente fondamentale che non è disposta a " perderla" per cui anche l'amore e l'intesa relazionale assumono un ruolo secondario?

Chiaramente , Isabella, la situazione è più complessa e articolata di un semplice " bianco o nero"!

l'invito, il suggerimento che le do, visto che lei è in psicoterapia, lavori su questo suo modo di vivere tutta questa situazione, con la /il sua/o psicoterapeuta .

Buono che lei abbia una " guida competente", un valido professionista perché, prima di tutto è bene che lei scopra, sia consapevole delle sue dinamiche più profende, ciò le consentirà i attuare scelte più idonee e consone a se', nel rispetto di sé e dell'altro .

Auguri di cuore

Dott.ssa Laura Bonanni

Dott.ssa Laura Bonanni

Dott.ssa Laura Bonanni

Roma

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Buonasera visto che entrambi siete già in un percorso terapeutico la cosa migliore è parlarne durante le sedute in maniera tale da avere una risposta che possa tenere conto della situazione nel suo insieme. L'unico consiglio che mi sento di darle é quello di provare a parlare al suo compagno delle emozioni provate da lei per questa situazione. Cerchi di parlare solo di sé così da non correre il rischio che il suo compagno possa sentirsi attaccato o criticato.

Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento buona serata Daniele Regini

Dott. Daniele Regini

Dott. Daniele Regini

Roma

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Gentile Isabella,

Riguardo al suo problema nella relazione sentimentale con il suo partner

diciamo che, a mio avviso, avendo già un proprio terapeuta individuale ciascuno, siete a "metà dell'opera".

Voi state facendo un percorso individuale importante. Saranno le circostanze, e

Voi stessi, se il vostro lavoro individuale rivaluterà il vostro legame amoroso,

a portarvi verso la fase successiva,

con rispetto e desiderio, verso una consulenza di coppia.

Lei non lo spinga/ obblighi verso questo "passo ".

Un affettuoso augurio di soluzione per questo problema!

Simona Rocco, psicologa clinica di Roma

Dott.ssa Simona Rocco

Dott.ssa Simona Rocco

Roma

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Salve gentile Isabella, 

Purtroppo in ambito psicologico-sessuologico, a volte questi problemi si insinuano e crescono nella vita intima della coppia, prima che si possa andare da un terapeuta, un urologo sessuologo, per farsi aiutare insieme. 

Da ciò che scrive,

ora Isabella,io le Consiglio, è una mia opinione,

Che forse è meglio che comunque lei trovi, scegliendolo, un/una collega ,meglio se psicologa clinica e sessuologia clinica, con cui iniziare una consulenza focale, cioè su questo problema per cui sta soffrendo e forse si sente "impotente", dato che lui la colpevolizzare, da ciò che ci scrive. 

Intanto cerchi uno spazio privato tutto suo, dove poter essere ascoltata. 

Un saluto affettuoso. 

Simona Rocco di Roma. 

Dott.ssa Simona Rocco

Dott.ssa Simona Rocco

Roma

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