Ansia da prestazione e rapporto con il sesso

Davide

Ciao a tutti, e' da un po' di tempo che non scrivo qui ma ho pensato di esporre un mio problema che senso di avere da qualche anno, riguarda il rapporto che ho con il sesso e l'ansia da prestazione. Circa 3 anni fa mi lascia con la mia ex ragazza e la relazione, con il senno del poi, fu tutt'altro che tranquilla, azzarderei dire anche tossica specialmente perche' mi porto dietro un bagaglio di ansie, insicurezze e giudizi che mi sono stati dati specialmente durante i rapporti che avevo con lei. Ci sono diversi eventi che sono successi e che mi hanno molto scosso al punto da minare profondamente la confidenza in me stesso e nel come approccio il sesso. In poche parole verso la fine della relazione ho iniziato a sviluppare un'ansia da prestazione che mi causava, e mi causa, un'estrema attenzione alle mie prestazioni, al livello di eccitazione, al non perdere l'erezione e via dicendo. Ricordo che non ero cosi', ho sempre avuto quel pensiero durante il rapporto di pensare di perdere l'erezione ma non e' mai stato cosi' condizionante, ora invece mi ritrovo in uno stato in cui il sesso potrebbe anche spaventarmi non al punto da fuggire o rifiutare il tentativo di farlo, ma comunque mi mette in uno stato di allerta. Dalla fine della relazione con la mia ex non ne ho avute altre, cosi' come rapporti, per circa 2 anni per scelta e per paura di minare ancora di piu' la mia autostima in ambito sessuale. Ad oggi l'idea di fare sesso occasionale comunque mi spaventa. Purtroppo sapevo che dentro di me c'erano degli scheletri nell'armadio a causa di giudizi e attacchi che mi hanno fatto sentire inopportuno, incapace e non un vero uomo, e tutto questo e' successo durante il COVID in lockdown, quindi con un morale di base che non era poi cosi' alto. Non sono riuscito a schivare questi colpi purtroppo, e li ho resi parte di me al punto da credere a tutto quello che mi veniva detto, o comunque mi interrogavo molto. Ora sto vivendo una relazione con una nuova ragazza che amo molto e sono felice di stare con lei ma a prescindere da lei sento che dentro di me c'e' qualcosa di estremamente severo e negativo che mi ha fatto perdere la spontaneità e naturalezza di fare l'amore al punto da spaventarmi. Dico questo perche' in piu' di un'occasione, nel momento in cui avevo raggiunto l'erezione e volevo passare oltre, ho iniziato a tremare, ad essere agitato con la conseguenza della perdita dell'erezione. Quest'ansia e agitazione la sento moltissimo nel momento in cui cerco la penetrazione, mi metto in allerta, mi spavento e alla fine mi stacco dal momento presente perdendo la naturalezza. Non succede sempre, e specialmente ora con la mia ragazza le cose sono diverse, ovviamente ne abbiamo gia' parlato e non percepiamo che ci sia un problema tra noi ma dentro di me sento della frustrazione. Questa ansia e agitazione appare moltissimo nel momento della penetrazione e quasi mai nel momento dei preliminari, anche se i preliminari nella mia testa sono un modo per arrivare alla penetrazione anche se non e' cosi', per cui alcune volte sento di essere frettoloso. L'ansia non rimane per tutto il rapporto, alcune volte appare solo all'inizio e spesso mi capita di rilassarmi e non aver problemi al punto da finire il rapporto e chiedermi "ma come ho fatto?", oppure la senso andare via anche quando la mai ragazza ha un orgasmo. Per concludere, vivo la mia vita sessuale in una maniera per niente naturale ed e' da diverso tempo un pensiero fisso nella mia testa. Probabilmente potrebbe essere lo stress del momento che alimenta molto, ma a prescindere da questo so con assoluta certezza che dentro di me ho lasciato degli strascichi dopo la fine della mia precedente relazione e non li ho mai voluti risolvere fino in fondo forse per paura o per un senso di inadeguatezza. So che farmi seguire e' la soluzione ma vorrei prima capire come approcciare la cosa e come riottenere quella confidenza e autostima dal punto di vista sessuale che dentro di me nn ho mai avuto moltissimo. Grazie a tutti per il supporto

2 risposte degli esperti per questa domanda

Salve Davide, mi sento di dirle che alcune relazioni, più di altre, spesso caratterizzate da dinamiche complesse e dolorose, fanno emergere le nostre ferite facendoci rivivere esperienze dolorose del nostro passato di cui non siamo consapevoli. Credo che queste esperienze possano essere un'occasione di crescita se elaborate e comprese nel loro significato profondo, soprattutto nel momento in cui si sta vivendo una relazione affettiva piu' costruttiva. Se desidera approfondire può contattarmi, ricevo a Latina. 

Un cordiale saluto, dott.ssa Saveria Toscano

Dott.ssa Saveria Toscano

Dott.ssa Saveria Toscano

Latina

La Dott.ssa Saveria Toscano offre supporto psicologico anche online

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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