Mio marito ed io siamo insieme da 10 anni, sposati da 4. Ho un problema di fondo nel mio rapportarmi con lui, e cioe' che lui non sceglie. Non propone mai nulla e si limita a criticare negativamente o in maniera non costruttiva le mie proposte. Non riesco ad interpretare questo comportamento in altro modo se non con ragioni di pigrizia e comodo: e' comodo lasciare che sia io ad assumere lo stressante ruolo di segretaria domestica, da appuntamenti medici ad incontri con gli amici, da organizzazione di compleanni a calendarizzazione di visite a eventuali case da acquistare. Questa comodita' gli consente di lavarsi le mani da eventuali responsabilita' relative alle scelte che poi io sono costretta a fare perche 'a lui va bene tutto' (cosa ovviamente non vera). Quando provo a parlargli di questo problema lui nega e smette di parlarmi. Non so piu' come comportarmi. So solo che questo modo di fare disfattista e passivo mi smorza l'entusiasmo per qualsiasi cosa e mi scoraggia dal proporre nuovamente qualcosa.
4 risposte degli esperti per questa domanda
Salve Maria, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buona sera Maria,
comprendo la fatica che sta vivendo all’interno della sua relazione con suo marito. Frequentemente all’interno della coppia si sviluppano degli equilibri sbilanciati, determinati da differenze individuali e/o da problemi di comunicazione all’interno della coppia. Le suggerisco di parlare con il suo compagno raccontandogli il suo disagio senza colpevolizzarlo ed eventualmente proporgli di intraprendere un percorso di Terapia di Coppia, al fine di riattivare un ascolto reciproco.
La ringrazio di avermi letto, rimango a disposizione per un consulto
Dr.ssa Francesca Luongo
Buonasera Maria,
Dal suo breve messaggio immagino la sua difficoltà a vivere serenamente la vita di coppia in questo momento.
Riguardo alla situazione del suo matrimonio, sembra che lei sia insoddisfatta della mancanza di reciprocità nella condivisione di impegni ed interessi, e che stia vivendo questa unione con un forte senso di responsabilità, come se, l’andamento della vita di coppia dipendesse solo da lei e dal suo agire. Due persone che decidono di fare un percorso insieme assumono dei ruoli, l’armonia si rinnova anche e soprattutto quando, l’altro si mette nei nostri panni e ci consente di indossarne altri. Questo ci alleggerisce e ci rasserena.
La cosa che mi ha colpita nel suo messaggio è che lei si descrive come una persona attiva, proattiva, propositiva che si mette in gioco e contemporaneamente si sente frustrata rispetto alla reazione del suo compagno, che lei in questo periodo, percepisce come critico e rifiutante. Sarebbe importante che si domandasse che importanza ha per lei fare tutto quello che fa, che funzione ha non solo per la coppia ma per lei come persona. Potrebbe essere utile esplorare le ragioni per cui si è creato questo sbilanciamento tra voi, ma soprattutto come, quando e con quali modalità si è venuto a creare.
Quello che si evince dalle poche righe in cui si racconta, è che non sta vivendo serenamente questa situazione e che le sue aspettative, qualsiasi esse siano, vengono in questo momento, costantemente frustrate.
Resto a sua disposizione, se lo desidera, anche per un consulto online.
Cordiali saluti
Dott.ssa Cristina Marsella
Buonasera Maria probabilmente dietro questo atteggiamento può esserci la paura del giudizio o delle critiche o la paura di sbagliare. Rimettere agli altri qualsiasi decisione equivale a scrollarsi di dosso ogni responsabilità che da ogni scelta può derivare e ciò sottende comunque un motivo. Anche una non scelta è una scelta, quella di restare inermi, fermi, passivi in attesa sia l'altro a fare tutto il resto. Credo che una comunicazione assertiva di cosa questo significhi per te possa intanto aprire ad un confronto. Non tralasciare come ti senti quando tutto passa per le tue scelte e decisioni e ancor più come stai quando seppur preoccupandoti per ogni cosa vieni criticata ...
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