Dopo due anni mi è stato confessato un tradimento

Franco

Buongiorno sono stato tradito da mia moglie ho scoperto che per due anni la sua attenzione si è spostata verso un’ altra persona con la quale a detta sua ha avuto solamente un rapporto sessuale ma che però durante tutto questo tempo con lui ha fatto tante cose che faceva con me, messaggi, foto, conversazioni, lui è rimasto presente nella sua vita si sono incontrati qualche volta e sui social per un motivo o per l’altro comunque era sempre presente, hanno flirtato sia prima che dopo il fatto fino a quando poi mi ha confessato questa cosa e il suo pentimento riguardo il rapporto consumato ma sono stato io a dire che comunque non è normale dire che se sei pentita ma poi comunque continui a sentirlo e tutto il resto è contraddittorio, in più ne abbiamo parlato più volte ma la versione non è mai stata chiara dice che non c’è altro ma io penso ci siano delle cose o comunque qualcosa che mi ha nascosto dicendo che per lei è una cosa chiusa un capitolo chiuso. Negli ultimi anni anche da quando è nata la bambina io e mia moglie abbiamo avuto molti problemi e alcuni li ho avuti anche per conto mio e lei dice che è stato un periodo, che si è sentita sola con molti pesi addosso ecc ecc. io comunque ho voluto farle capire che non mi sembra la soluzione andare con un altro e che per me, e lo ribadisco anche ora, non è stato un errore come dice e che non è caduta dalla bici ma è stata una scelta perchè avrebbe potuto fermarsi in ogni momento senza arrivare a tutto questo. Lei ribadisce che si è pentita e che tutto questo le ha fatto capire ancora di più quanto mi ama e ora stiamo provando ad andare avanti ma io comunque non riesco a non pensare a tutto questo ho l’ansia sempre flashback riguardo tutto questo, poi ora lei non so perchè ma ha sempre voglia di avere rapporti con me continuamente anche questa cosa non mi fa capire niente magari qualcuno di voi riesce a rendermi un po’ piu chiara la situazione anche perchè mi accorgo di essere un po’ accecato da tutto: dalla voglia di non distruggere una famiglia, dalla voglia di stare con lei, e comunque anche dal fatto che ora sembra tutto rose e fiori quando invece spesso anche inconsciamente tutta questa situazione mi tormenta e non mi fa stare sereno

10 risposte degli esperti per questa domanda

Comprendo la profondità del turbamento che sta vivendo. Un tradimento non è mai soltanto un episodio da archiviare, né può essere ridotto a un pentimento dichiarato: esso lascia tracce, imprime ferite invisibili che tornano nei pensieri, nelle immagini, nei silenzi. È naturale che Lei avverta flashback, ansia, domande che non trovano quiete: sono i segni di un accaduto che reclama di essere compreso, collocato, assunto nella Sua storia.

In momenti come questo, l’amore e il desiderio sembrano dividersi: da un lato il desiderio di proteggere la famiglia, dall’altro il peso di ciò che è avvenuto e che continua a tormentarla. Per questo diventa fondamentale aprire uno spazio personale, un percorso che le permetta di dare parola a ciò che prova, di soggettivare l’accaduto e offrirgli una cornice. Solo così quel dolore potrà trasformarsi in qualcosa che non La schiaccia più e non rimane come un pensiero ossessivo che ritorna.

Il tradimento non si cancella; può, però, trovare un posto nella Sua esperienza, senza restare come una ferita aperta. Non si tratta soltanto di capire “perché” sia successo, ma di dire cosa tutto questo ha fatto a Lei. Questo è il passo necessario per restituirle la possibilità di respirare, di sottrarsi all’alternativa soffocante tra rancore e paura di perdere ciò che ama, e di aprire, se lo desidera, la via a un amore che non sia più prigioniero di questa ombra.

Cordialmente,
Dr. Edison Palomino
Psicologo psicoterapeuta

Gentilissimo Franco,

Grazie per aver condiviso questa situazione delicata. Mi dispiace molto per quello che è successo.

Ciò che descrive è molto complesso e comprensibilmente carico di dolore, confusione ma anche desiderio di comprensione e speranza.

Il tradimento, soprattutto se si è verificato più di una volta o se si è protratto nel tempo, non è mai qualcosa che si può elaborare in maniera semplice. Come nel vostro caso, anche quando si decide di provare a ricostruire, i vissuti di ansia, rabbia, sfiducia e tormento interiore sono molto forti e influenzano costantemente la quotidianità.

Quello che lei ha raccontato, come ad esempio la fatica nel comprendere, i “flashback”, l’ambivalenza tra il desiderio di salvare la famiglia e quello di trovare la propria pace interiore, sono reazioni molto comuni dopo un evento traumatico nella relazione. I bisogni di fare e avere chiarezza e di sentirsi ascoltato nella propria sofferenza, sono più che legittimi.

In queste situazioni, un percorso individuale o, eventualmente, di coppia, potrebbe offrire uno spazio protetto, in cui lei o entrambi avreste la possibilità di esplorare non solo cosa è accaduto ma anche come e in che modo dare un senso a tutto questo nel presente, affrontando ciò che è stato omesso finora, i bisogni reciproci e le emozioni che continuano a influenzarvi.

Se sente di potersi (o di potervi) mettere di nuovo in discussione e di provare a impegnarvi, offro il mio supporto in presenza oppure online, per accompagnare le persone proprio nei momenti critici, come quello che state attraversando. Il mio obiettivo è quello di aiutare ciascuno a fare chiarezza, comunicando in modo autentico e, qualora lo si desideri, a ricostruire il vostro rapporto su basi più solide e consapevoli.

Resto a disposizione attraverso il modulo contatti,
Un caro saluto,
Dott.ssa Alessandra Anna Maria Toni

Dott.ssa Alessandra Anna Maria Toni

Dott.ssa Alessandra Anna Maria Toni

Milano

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Buongiorno Franco, immagino il suo dolore e la sua confusione rispetto a quanto è accaduto e alle dinamiche di questo momento. Il tradimento ha mille significati; sicuramente è opportuno non farlo e parlare del disagio che si sta provando, ma la natura umana non è perfetta e quindi capita che si fanno delle cose che non sono dettate dalla ragione ma da emozioni che sono scomposte. E credo che questo sia successo a sua moglie. 

E' importante che al di la dell'evento, il tradimento, e di quanto è durato, cercate di capire insieme cosa ha portato sua moglie a quell'agito. Cosa dal suo punto di vista stava accadendo nella coppia, cosa le è mancato, cosa l'ha confusa, che paure aveva, che angosce.... 

Ed è anche importante che lei Franco si chieda come stava in quel periodo, se dava le giuste attenzioni alla coppia e alla famiglia, cosa per lei come uomo ha significato la nascita della bambina...... 

Il tradimento generalmente è una occasione per potere rivedere come sta la coppia, di cosa ha bisogno; diventare genitori può mettere in forte crisi sia la coppia che deve rimodularsi perchè da 2 si diventa 3 e quindi un nuovo nucleo, sia personalmente perchè si entra in dinamiche completamente nuove cui non si era pensato o che non sono ancora chiare dentro e quindi portano a emozioni, comportamenti anche disadattivi.

La richiesta di sesso da parte di sua moglie potrebbe essere inconsciamente il desiderio di poterle dimostrare il suo affetto, il suo amore, il desiderio inconscio di mettere pace alla dimensione di non fiducia. 

Sarebbe utile per voi un percorso di coppia, anche perchè mi pare di capire che sia sua moglie che lei avete voglia di investire su questa famiglia e portarsi dietro questi rancori, queste paure, delusioni, sensi di colpa rischia di impoverire i sentimenti.

Se volete io lavoro anche online.

 

Michela Romano

Psicologa Psicoterapeuta 

    

Dott.ssa Michela Romano

Dott.ssa Michela Romano

Vicenza

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Quello che stai vivendo è un dolore molto profondo, che si porta dietro rabbia, delusione, confusione. E anche tanto amore. Perché tu l’ami, questo è evidente. Ma sei anche molto ferito. E la ferita non è solo il tradimento fisico, è tutto quello che c'è intorno: il fatto che lei non abbia chiuso davvero i contatti, che ci sia stata poca trasparenza, che i pezzi non tornino mai del tutto. È come se tu stessi cercando di ricostruire qualcosa con una persona che dice di volerci essere, ma che ti ha lasciato da solo in uno dei momenti più vulnerabili della vostra storia. E tu ci stai provando con tutte le tue forze. Hai questa voglia fortissima di tenere insieme la famiglia, di crederle, di non buttare via tutto. Ma dentro c’è un rumore continuo, un’ansia che non se ne va, e questi flash che tornano e fanno male. Anche la sua richiesta di intimità continua ti lascia confuso. Forse è il suo modo di rimediare, forse ha bisogno di sentirsi ancora desiderata da te, forse vuole sentirsi in controllo.
Ma il punto è: e tu? Come stai in tutto questo?
Perché da come scrivi, mi sembra che tu stia un po’ facendo tutto da solo. Stai reggendo il dolore, la fatica di perdonare, il dubbio, e anche la speranza, mentre lei sembra dire: “È finita, andiamo avanti”. Ma tu hai bisogno di verità, hai bisogno di tempo, di essere ascoltato davvero, senza che ti venga detto che è tutto risolto solo perché lei ora si comporta “meglio”.
Il tuo dolore è comprensibile. E no, non sei accecato. Sei solo molto innamorato e molto stanco.
E forse ora quello che ti serve davvero non è prendere subito una decisione definitiva, ma fermarsi un attimo. Respirare. Farti una domanda semplice: “Cosa mi serve per sentirmi rispettato? Non per salvare la coppia. Non per farla contenta. Ma per salvare me?”. E poi ripartire da lì.
Se vuoi, possiamo farlo insieme. Piano, senza pressioni, ma con onestà, sono disposta ad accompagnarti in questo percorso.

Dott.ssa Chiara Sberna

Dott.ssa Chiara Sberna

Milano

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Caro Franco, prima di tutto voglio dirti che è del tutto normale quello che provi: confusione, ansia, flashback, dubbi, e quella sensazione costante che qualcosa non torni del tutto. Quando vieni colpito da un tradimento, soprattutto dopo anni e con una famiglia in mezzo, è come se il terreno sotto i piedi cedesse improvvisamente. E serve tempo, tanto tempo, per ritrovare l’equilibrio — se mai si riesce a ritrovarlo del tutto. Tu sei stato onesto, hai guardato in faccia la situazione, hai cercato di capire, hai provato a perdonare, ma dentro di te qualcosa ancora non si chiude. E sai una cosa? È comprensibile.

  1. Il tradimento non è stato solo fisico.
    Anche se lei sostiene che c’è stato “un solo rapporto”, il coinvolgimento emotivo, l’attenzione costante verso l’altro, la condivisione di foto, messaggi e momenti intimi — tutto questo è un tradimento a lungo termine. Non è una scivolata. È una relazione parallela, anche se magari non "ufficiale".

  2. La confessione arriva dopo anni.
    Il fatto che tu lo scopra dopo due anni, e solo per sua iniziativa, non toglie nulla al dolore. Ma ci dice che probabilmente lei sentiva il bisogno di "liberarsene", forse spinta da un senso di colpa. Il punto è: tu non avevi voce in capitolo per due anni. Ora stai cercando di rimettere insieme i pezzi senza avere avuto il tempo di vivere il tuo dolore nel momento in cui accadeva.

  3. La tua lucidità è un segno di forza.
    Quando dici: “non è stato un errore, è stata una scelta”, stai mettendo i confini. Non stai banalizzando, non stai giustificando. E questo è importante.
    È vero: chi tradisce fa una scelta, non “cade dalla bici”. E il pentimento, per essere reale, deve essere accompagnato da trasparenza, coerenza, e soprattutto dal taglio netto con il passato.

  4. Il comportamento sessuale di adesso ti confonde.
    È comprensibile. In molti casi, chi tradisce e viene scoperto entra in una fase di “iper-connessione fisica” con il partner ufficiale per ristabilire un contatto, una vicinanza, per lavare via la colpa. Ma tu percepisci che c’è qualcosa che non ti torna. E va ascoltato, non represso.

Mi sembra che dentro di te si stia combattendo una battaglia tra due parti:

Il marito e padre che ama la moglie, ama la figlia e vuole proteggere la famiglia.

L’uomo ferito, che sente che qualcosa si è rotto e non riesce più a fidarsi davvero.

E non sei costretto a scegliere oggi. Non devi decidere in fretta se perdonare o lasciare. Ma devi prenderti lo spazio per sentire tutto quello che senti, senza fretta di rimettere tutto a posto per forza.

  1. Chiedi chiarezza, ancora.
    Se senti che ci sono zone grigie, non hai l’obbligo di far finta di niente. Hai il diritto di sapere. E se lei è davvero pentita, saprà essere trasparente senza minimizzare.

  2. Fai terapia, individuale o di coppia.
    Parlare con un professionista ti aiuta a mettere ordine tra emozioni che oggi sono un groviglio. E può anche aiutarti a capire se e come ricostruire qualcosa.

  3. Ascolta il tuo corpo e le tue emozioni.
    L’ansia che provi, i flashback… sono segnali che il tuo sistema nervoso non si fida ancora. E finché non ascolti questi segnali, rischi di negare una parte importante di te.

  4. Non sentirti in colpa se non riesci a perdonare subito.
    Il perdono non è un interruttore, né un obbligo morale. È un processo che richiede tempo e, soprattutto, verità.

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

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Salve, mi dispiace molto per la situazione che descrivo poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa aiutarla soprattutto a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa essere utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott. FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Buongiorno,

la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza così delicata. È comprensibile che dopo un tradimento così prolungato lei possa sentirsi confuso, ansioso e incerto riguardo ai sentimenti di sua moglie e alla relazione nel suo complesso. Come ha giustamente osservato, il tradimento lascia ferite profonde, e la presenza continua dell’altra persona può rendere difficile la fiducia e la serenità.

Il fatto che sua moglie abbia espresso pentimento e voglia ricostruire è importante, ma è normale che lei fatichi a lasciarsi alle spalle i dubbi e il dolore, soprattutto se sente che la verità non è del tutto chiara. I pensieri ricorrenti e l’ansia sono reazioni frequenti in questi casi.

Le suggerisco di ascoltare le sue emozioni senza giudicarle, e se lo ritiene, di considerare un supporto psicologico, individuale o di coppia, per affrontare questo momento complesso con maggiore chiarezza e sostegno.

Le auguro di trovare la serenità e la forza necessarie per prendere le decisioni che rispecchiano davvero i suoi bisogni.

Un cordiale saluto

Dott.ssa Alice Giulia Raspelli

Dott.ssa Alice Giulia Raspelli

Milano

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Buongiorno, di solito quando c'è un sintomo nella coppia come il tradimento sarebbe opportuno, tramite magari una psicoterapia di coppia, dare un nuovo significato a questo sintomo e metterlo come carburante nell'amore di coppia per andare a interpretare i motivi simbolici che si celano dietro quel comportamento. Per chi lo riceve non è semplice ma in questo caso è necessario uno sforzo in più e andare oltre il significato superficiale che questo comportamento può' avere, se c'è l'amore. In psicoterapia si potrebbe in questo caso lavorare sulla frustrazione di chi lo ha subito e le motivazioni simboliche che hanno portato a questo da parte del traditore e lavorare sulla resilienza di coppia. 

Dott. Giuseppe Berenati

Dott. Giuseppe Berenati

Milano

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Buongiorno Franco,
la tua situazione è molto delicata e capisco bene il turbinio di emozioni che stai vivendo: il dolore per il tradimento, la confusione rispetto ai comportamenti della tua compagna, la paura di perdere la famiglia e l’ansia che tutto questo ti provoca. La contraddizione tra la voglia di ricostruire e i dubbi che non ti lasciano in pace è del tutto naturale in questi casi.

È importante riconoscere che il tradimento è spesso sintomo di problemi di coppia più profondi, ma non per questo è meno doloroso o facile da superare. Il percorso di ricostruzione richiede tempo, pazienza, sincerità e la volontà di entrambi di lavorare su sé stessi e sulla relazione.

Per cominciare a gestire questo momento, ti consiglio di provare a mettere per iscritto i tuoi sentimenti e pensieri, così da chiarire dentro di te cosa ti turba maggiormente e cosa invece ti piacerebbe poter ritrovare nel rapporto. Inoltre, puoi provare a parlare con lei con calma, esprimendo senza accuse le tue paure e le tue difficoltà nel fidarti ancora pienamente.

Dal punto di vista pratico, potrebbe essere molto utile per te e per entrambi intraprendere un percorso di sostegno psicologico individuale e di coppia. Uno spazio sicuro e guidato può aiutarvi a comunicare meglio, affrontare le ferite e ritrovare un equilibrio. Il lavoro psicologico non cancella il dolore, ma insegna come conviverci e ricostruire, passo dopo passo.

Se vuoi, possiamo iniziare con un colloquio online per approfondire la tua esperienza e capire insieme quali strategie e interventi possono esserti più utili in questo momento.

Resto a disposizione per un eventuale approfondimento.

Dott. Giovanni Noè – psicologo
Riceve a Corigliano-Rossano (CS) e anche online

Dott. Giovanni Noè

Dott. Giovanni Noè

Cosenza

Il Dott. Giovanni Noè offre supporto psicologico anche online

Quello che stai vivendo è un dolore profondo, legittimo e destabilizzante. Sei stato tradito non solo nel corpo, ma nella fiducia, nella complicità, nella memoria condivisa. E ora ti trovi in un paradosso: da un lato il desiderio di salvare la famiglia e l’amore che ancora provi per tua moglie, dall’altro una ferita che pulsa e non smette di farti domande, anche quando sembra andare tutto bene.

Hai ragione: un tradimento non è mai un semplice errore. È, come dici tu, una scelta, spesso dettata da una crisi, da un bisogno inespresso, da una mancanza. Ma pur sempre una scelta consapevole. E per due anni, quella presenza nella vita di tua moglie non è stata un episodio, ma una costanza, un altro spazio affettivo parallelo.

Ora lei dice di essersi pentita, ti cerca fisicamente, vuole ricominciare. Può darsi che il tradimento le abbia davvero aperto gli occhi. Può darsi che ora ti guardi con occhi diversi. Ma tu non sei obbligato a dimenticare solo perché lei vuole andare avanti.

I flashback, l’ansia, la confusione sono sintomi di una ferita ancora aperta, che non può essere ignorata né coperta da un’“apparente” nuova armonia. È giusto voler salvare una famiglia, ma non a costo di annullare il tuo dolore.

La chiarezza che chiedi non è tanto su cosa ha fatto lei, ma su cosa senti tu. Su cosa riesci a perdonare davvero. Su dove vuoi mettere il confine tra ciò che puoi ricostruire e ciò che non puoi più accettare.

Ti consiglio caldamente di iniziare un percorso psicologico individuale, anche senza coinvolgere subito la coppia. Hai bisogno di uno spazio sicuro dove poter guardare in faccia tutto questo dolore, senza il timore di doverlo nascondere per “salvare tutto”.

Resto a disposizione, se vorrai fare questo primo passo. Non sei solo.