Non riesco a non sentirmi triste

martina

Gentili Dottori, sono una ragazza di 32 anni. 7 mesi fa conosco virtualmente un ragazzo, conoscenza che procede sempre meglio in un crescendo di conferme reciproche. Decidiamo perciò di vederci, in occasione di una mostra fotografica vado a trovarlo nella sua città ( viviamo in città differenti) e passiamo 3 giorni molto dolci e piacevoli. Prima di partire gli chiedo se anche per lui ci fossero di presupposti per rivedersi e lui mi risponde che meglio di così non poteva andare nonostante le sue preoccupazioni iniziali. Entusiasta, torno alla mia routine continuando a sentirlo e progettando il nostro secondo incontro che avrebbe coinciso con un concerto di cui mi aveva regalato i biglietti qualche tempo prima. Improvvisamente però diventa scostante, più freddo. Gli chiedo se c è qualcosa che non va e lui dapprima mi rassicura, poi pian piano si arriva alla verità : sono stato bene con te ma non ho sentito il coinvolgimento totale che avrei voluto. Delusa e molto ferita mi allontano ma lui mi chiede una seconda possibilità per capire meglio il da farsi. Gliela concedo ma i suoi atteggiamenti non cambiano e quando ci vediamo per il concerto subito dopo mi dice che era stato bene ancora una volta ma che non sentiva quel qualcosa in più da iniziare una relazione. A un mese di distanza dalla nostra chiusura i suoi social pullulano di foto e storie con un'altra persona con cui sembra aver allacciato una relazione. Non riesco a non sentirmi profondamente triste e presa in giro.

7 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Martina,

leggendo il suo messaggio mi chiedo: perché lei scrive di non riuscire a non essere triste?

Sentirsi delusi, feriti, tristi è normale quando una relazione non va come vorremmo.

Anzi, provare e manifestare queste emozioni è una specie di diritto, certo non una colpa.

Si autorizzi pure a essere triste o arrabbiata: accettando le emozioni negative potrà superarle davvero, per chiedere di più dalle relazioni future.

Un saluto cordiale

EC  

Dott. Enrico Cazzolino

Dott. Enrico Cazzolino

Varese

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Gentilissima Martina,

  mi spiace molto leggere di questa sua sofferenza. La domanda che mi viene da consigliarle su cui riflettere potrebbe essere:

- Cosa mi ha portato a provare a dargli una seconda possibilità e cosa mi sta facendo soffrire, come per esempio il non essere "la scelta", come mi sono comportata, l'essermi fidata, ecc.?

Quando conosco persone che sono lasciate o vivono situazioni simili alla sua cerco di vivere insieme le emozioni che si vivono nel presente ma anche a trovare possibili motivazioni che possono aver portato alla fine. Non per forza ci si lascia o una storia non prende il volo a causa di una colpa di qualcuno ma talvolta può capitare anche di essere diversi o essere cambiati nel corso della vita.

Nel suo caso le auguro di trovare una persona che sappia amarla e avvicinarsi veramente a lei per poterla conoscere nei suoi pregi e nei suoi difetti (come dico io, nessuno è perfetto) e che possa presto trovare la serenità che sta cercando

Se dovessero persistere alcuni dubbi o emozioni negative può valutare anche una breve consulenza psicologica dove provare a trovare delle risposte dentro di lei e da li capire come ri-partire

In bocca al lupo

Cordialmente

Dr.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Riceve: Torino, Rivoli e online

Dott.ssa Federica Ciocca

Dott.ssa Federica Ciocca

Torino

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Gentile Martina,

certamente quella che ha descritto non è stata una bella esperienza. E' comprensibile che si sia sentita messa alla prova e forse anche giudicata "non abbastanza" da questo soggetto. Il punto è che non possiamo andare a genio a tutti, come tutti non possono e non devono andarci bene. Sarebbe a mio parere necessario cogliere l'occasione per comprendere quali fossero le sue aspettative a livello più profondo rispetto a questa storia e capire anche come rinforzarsi e voltare pagina, ma anche tutelarsi maggiormente, per relazioni future. Mi occupo da anni di queste situazioni. Se lo desidera resto a disposizione per una consulenza online.  Mi può scrivere tramite il modulo dei contatti.

Molti auguri per il suo percorso

Dr.ssa Francesca Fontana

Dott.ssa Francesca Fontana

Dott.ssa Francesca Fontana

Monza e della Brianza

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Cara Martina, ti ringrazio per aver scritto queste righe così sentite e sincere. Il dolore che stai provando è autentico e comprensibile: non è solo la delusione di una relazione che non è andata, ma il crollo di un legame che sembrava avere le basi giuste, la connessione, la tenerezza, le promesse non dette ma sperate. Il dolore che senti ha un senso quando le cose iniziano con dolcezza, attenzione e condivisione profonda, è normale immaginare un seguito. Tu ci hai creduto, ti sei aperta, hai fatto passi concreti — e tutto questo non è debolezza, ma coraggio. Hai investito emozioni autentiche, e adesso ti trovi a fare i conti con una realtà che sembra ingiusta: lui ha scelto un'altra persona e tu sei rimasta con un vuoto che non ti meriti. Sentirsi triste, delusa, anche presa in giro non è un’esagerazione. È una reazione umana. Non colpevolizzarti per questo. Non possiamo sapere con certezza cosa abbia vissuto dentro di sé questo ragazzo. Quello che però emerge è:

  • che ha mantenuto il legame anche quando i suoi sentimenti erano già cambiati, forse per indecisione, forse per non ferirti subito, ma comunque senza totale trasparenza;

  • che ha avuto l’onestà finale di dirti la verità, ma solo dopo averti confusa e ferita più di quanto fosse necessario.

In breve: non sei stata tu a sbagliare a fidarti, ma è lui ad aver gestito male la sua indecisione. Come uscirne (davvero)

  1. Dai un nome alla tua ferita: è una forma di lutto. Hai perso una possibilità, un sogno condiviso, un’illusione affettuosa. Trattati con la stessa dolcezza con cui tratteresti un’amica che piange per una delusione.

  2. Interrompi l’esposizione ai suoi contenuti social, almeno per un po’. Vederlo con un’altra persona è come grattare ogni giorno una ferita ancora aperta.

  3. Riconosci il tuo valore: sei stata limpida, affettuosa, autentica. Questo ti rende una persona che ha tanto da dare — a qualcuno che saprà accoglierti con la stessa autenticità.

  4. Torna a te, lentamente: fai cose che ti nutrono, anche piccole. Musica, passeggiate, amici sinceri, terapia se senti che ti serve. La tristezza non va spinta via: va attraversata.

Martina, non sei stata sciocca a fidarti. Sei stata coraggiosa ad amare.
Ora meriti tempo, gentilezza verso te stessa e uno spazio per guarire.

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Buonasera,
grazie per aver condiviso con tanta chiarezza una parte della tua esperienza affettiva. È comprensibile che ora tu stia vivendo un misto di delusione, tristezza e senso di inganno, soprattutto perché ti sei aperta con autenticità e fiducia, ricevendo inizialmente segnali coerenti e promettenti.

Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, è importante riconoscere che quello che stai vivendo non riguarda solo la perdita di una persona, ma anche la frattura tra ciò che ti era stato comunicato e ciò che è poi accaduto. Questo genera pensieri come "non ero abbastanza", "mi ha usata", o "con un'altra è andata subito bene, perché con me no?", che possono alimentare sofferenza, autosvalutazione e ruminazioni.

Ciò che è successo, però, non dice nulla sul tuo valore, ma molto sul modo in cui alcune persone, pur senza cattiveria esplicita, gestiscono (o evitano di gestire) la propria ambivalenza emotiva. Concedere una seconda possibilità è stato un atto sincero da parte tua, ma non ha ricevuto un impegno autentico in cambio.

Se senti che questa esperienza sta lasciando una scia di pensieri intrusivi, senso di rifiuto o difficoltà a fidarti di nuovo, può essere molto utile prendersi uno spazio terapeutico per elaborare ciò che è successo.
In una consulenza psicologica potremmo lavorare insieme per:

  • esplorare i pensieri automatici che alimentano il malessere attuale,

  • elaborare l’evento in modo più funzionale per te,

  • e soprattutto rafforzare l’autostima e la consapevolezza dei tuoi bisogni relazionali.

Se lo desideri, possiamo iniziare da un primo incontro conoscitivo e valutare insieme come procedere.

Resto a disposizione,
Maria Limongelli

Buongiorno Martina, mi dispiace molto. La morte del proprio animale domestico è molto dolorosa specie nel tuo caso in quanto avevi un legame speciale che può equivalere, seppur con le dovute differenze, a quella di un parente stretto.

Stai affrontando il lutto con sofferenza ma anche con amore, con dolcezza e nessuno ti potrà togliere il ricordo dell'amore che vi siete reciprocamente donati.

Piano piano soffrirai sempre meno e chissà col tempo sarai pronta per dare amore ad una altro animale speciale

Un abbraccio

Marchetti Fiammetta

Dott.ssa Fiammetta Marchetti

Dott.ssa Fiammetta Marchetti

La Spezia

La Dott.ssa Fiammetta Marchetti offre supporto psicologico anche online