Sono maschio ma mi sento femmina

Aurora

Salve, sono Aurora, Eugenio da maschio, da quando ero piccola indossavo i vestiti di mia madre. L'ho fatto sempre e mi piace vestirmi da donna, una volta ho visto una trans e mi sono tornate in mente quelle scene dove mi vestivo e mi sono fatta una domanda, ma è possibile che io sia femmina dentro e quindi che potrei essere trans? Io dall'idea di esserlo mi sento felicissima non so il perchè, può essere che lo sono veramente? Cosa dovrei fare?

3 risposte degli esperti per questa domanda

Per cercare di far maggiormente chiarezza su di sé (il travestitismo è una cosa, la disforia di genere un'altra, anche se spesso vengono confusi tra loro), sarebbe opportuno effettuare qualche colloquio con uno psicologo.

Le suggerisco di rivolgersi al Consultorio (solitamente gratuito) o al Servizio di Psicologia della sua ASL: si può informare telefonicamente o tramite web su quali siano le condizioni di accesso (gli orari, la prenotazione, la necessità o meno della prescrizione del medico di base...).

Saluti.

Dott.ssa Paola Scalco

Dott.ssa Paola Scalco

Asti

La Dott.ssa Paola Scalco offre supporto psicologico anche online

Cara Aurora,

la questione non può essere risolta attraverso una domanda e risposta. Richiede un lungo periodo di riflessione e di confronti.

Faccia riferimento senza paura a Monica J. Romano. Esplori il suo sito e cominci a farsi qualche idea. Monica Romano è una donna decisa, interiormente molto pulita.

Vi sono diverse associazioni che aiutano le persone a capire se è nel loro destino affrontare una transizione. Prenda spunto e si faccia consigliare.

In bocca la lupo! Un caro saluto.

 

Cara Aurora, è possibile che la Sua identità di genere, ovvero il sentimento intimo, profondo e soggettivo di appartenere a uno/più genere/i, non corrisponda al genere maschile che Le è stato assegnato alla nascita. Non c'è nulla di male in questo. Per alcune persone identità di genere e caratteristiche biologiche semplicemente non concordano con l'ideale normativo cisgender. Alcune di esse, una piccola percentuale, sviluppano una sofferenza tale da richiedere una transizione di genere, che può essere sociale e/o medicalizzata. Per comprendere quale sia la Sua personale strada, contatti un terapeuta esperto in identità di genere e cominci un percorso volto a ritrovare sè stessa. Ogni opzione è valida, e ogni opzione è sana se La fa stare bene. Cerchi online gruppi di persone non cisgender nella Sua zona, anche su Facebook, confronti la Sua esperienza e cerchi un aiuto. Contatti un centro specialistico, dove lavorano professionisti che sapranno guidarLa. Cerchi sul sito Osservatorio Nazionale Identità di Genere e contatti il Centro a Lei più vicino! Non si tratta di un disturbo, non si tratta di una malattia, non si tratta di un problema. Ma per ottenere un eventuale possibilità di accesso a una transizione, SE questa sarà la strada per Lei adatta, dovrà intraprendere un percorso "obbligato" e al centro sapranno guidarLa. E' anche possibile che Lei non debba/voglia transizionare, e sarebbe altrettanto rispettabile e valido, ma per comprendere tutto ciò dovrà fare un percorso e rivolgersi a un professionista che sappia aiutarLa a trovare il miglior modo di essere sè. E comunque vada, non sarà mai un problema, se lo ricordi sempre. In bocca al lupo! cordialità

Dott. Daniel Michael Portolani

Dott. Daniel Michael Portolani

Brescia

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