Autostima e felicità

Di autostima se n'è parlato molto e da molti punti di vista. Tuttavia noto che ancora oggi molte persone soffrono a causa di problematiche legate ad una sua mancanza o ad una sua mala interpretazione. Una cosa che credo sia utile sottolineare a tale proposito è sicuramente che l'autostima non è qualcosa di fisso e statico: tutta la nostra personalità è sempre in movimento e in evoluzione, perché allora non dovrebbe esserlo la nostra autostima?

A ciascuno di noi, almeno una volta nella vita, sarà capitato di sperimentare sentimenti di inadeguatezza. Qualcuno avrà risposto a questi sentimenti facendosi grande, per nasconderli agli occhi degli altri, alzando la testa e assumendo un atteggiamento aggressivo. Qualcun'altro si sarà ritirato nel suo angolino, chiudendosi in se stesso e sprofondando nella paura che qualcuno lo interpellasse e lo facesse sentire ancora più ridicolo. Queste sono diverse modalità di difesa che noi mettiamo in atto laddove sperimentiamo questa condizione, che ci proteggono, ma allo stesso tempo non ci permettono di cambiare.

La visione che noi abbiamo di noi stessi dipende non solo dal rapporto che noi intratteniamo col nostro io, ma anche dall'immagine che otteniamo dalla relazione con gli altri: la visione di sè e quella che le persone per noi significative hanno di noi sono sicuramente due aspetti fondamentali per il raggiungimento del benessere, che si condizionano a vicenda.
Perciò, se accade che ci sentiamo chiusi e poco apprezzati da qualcuno, sarebbe bene chiederci cosa possiamo fare noi per far sì che la relazione con quel qualcuno cambi, e, di conseguenza, cambi anche l'immagine che di noi quella persona ha.
Forse potremmo accorgerci che quella persona non merita la nostra attenzione, forse stiamo dando noi stessi a chi non sa ricevere i nostri segnali nel modo più opportuno, o a chi nemmeno li vede.

Oppure potremmo capire che il nostro approccio per primo è sbagliato, crea nell'altro una chiusura e delle sensazioni poco piacevoli, che lo spingono ad allontanarci o a tenerci in disparte. In tal caso dovremmo provare ad aprirci, assumendo un atteggiamento più rilassato e volto all'ascolto. Ascoltare risulta, infatti, un valido strumento per capire l'altro, oltre che saperlo accogliere, e permette di stabilire le basi che conducono ad una comunicazione efficace. Con comunicazione efficace intendo uno scambio di idee e opinioni che ci consenta di accrescere, di condividere e ci unisca all'altro. Quando c'è unione e sintonia noi ci sentiamo più accettati, e quando ci sentiamo più accettati abbiamo di riflesso una visione migliore di noi stessi.

Certo, non è facile sconfiggere i sentimenti depressivi derivanti dalla bassa autostima di punto in bianco, ma con un pò di esercizio e autocontrollo si potrà migliorare di giorno in giorno.
Utilissimo a questo processo si rivela essere, inoltre, il prestare attenzione al linguaggio del corpo: non stiamocene rigidi o ingobbiti in un angolo quando stiamo in mezzo agli altri, ma piuttosto teniamo le braccia aperte, sorridiamo e respiriamo profondamente: il nostro corpo starà meglio e ci aiuterà ad avere pensieri più positivi.

Quindi la ricetta per una maggiore autostima risiede nel "liberarsi dai rami secchi", cioè dalle persone negative che minano il nostro benessere, assumere un atteggiamento positivo e aperto nei confronti degli altri, e, infine (ma non meno importante), guardarci dentro e capire veramente chi siamo e cosa vogliamo, accettando i nostri limiti e puntando sulle nostre risorse. Avere dei sogni e cercare di perseguirli è la base per raggiungere il benessere, ma anche la ragione deve mediare le nostre scelte, dandoci quella consapevolezza che ci consentirà di essere davvero appagati e felici.

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