Junk Food: la dipendenza dal cibo poco sano
Quando parliamo di cibi malsani ci riferiamo a JUNK FOOD (cibo spazzatura) e cioè cibi che contengono GRANDI QUANTITÀ DI GRASSI, ZUCCHERI E CARBOIDRATI RAFFINATI
La dipendenza affettiva è annullarsi in un'altra persona.
Comincia dove termina la capacità di vivere il legame di coppia come un alternarsi continuo tra separazione e unità, quando l’amore non è più un’occasione di crescita individuale e di coppia, ma una risposta al personale vuoto interiore, ai timori e alle fragilità, trasformando, conseguentemente, la relazione in una condizione di vincolo vicendevole. Quando si presenta una dipendenza affettiva, l’amore non è più un luogo di maturazione reciproca e libera per dar vita ad un nuovo spazio, ma una dimensione di stallo e sofferenza, chiuso, dove si resta bloccati in uno stato di forte timore per le evoluzioni e il cambiamento.
Sovente chi permane a lungo in rapporti di dipendenza affettiva ha un’autonomia emotiva debole, un’autostima fragile, un’esigenza continua di rassicurazioni da parte dell’esterno. Per rispondere a questi bisogni, si passa a diventare volontariamente ostaggio dell’altro, in preda della paura dell’abbandono e della solitudine. Per evitare la solitudine, ci si perde nell’altro, non si è in contatto con le altre necessità personali, il bisogno principale è conservare il legame, nell’illusione che il nostro amore cambierà il partner e saremo una coppia felice. L’amore incondizionato non venendo ricambiato con la stessa dedizione e a volte svalutato e deriso si prova ansia, a volte angoscia, frustrazione, rabbia, successivamente sensi di colpa.
Il paradosso della dipendenza affettiva: non posso vivere senza di te e contemporaneamente non posso stare con te, dove si ama l’altro più di noi stessi.
L’emozione prevalente di chi è invischiato in questo tipo di legame è la paura: timore di perdere la relazione, paura dell’essere lasciati, timore di non essere apprezzati per quello che si è. Poi sono presenti sensi di inferiorità e di colpa, gelosia e possessività, frustrazione e rabbia.
Questi vissuti spiacevoli e dolorosi si trovano soprattutto nelle persone che soffrono di depressione, ansia di separazione, disturbi di personalità dipendente, narcisistico e borderline.
Anche se fondati sulla paura e carichi di sofferenza queste relazioni non terminano o vengono poi troncati dal partner, perché funzionali anche per l’altro manipolatore, che fa leva sul timore dell’abbandono e approfitta della devozione e dedizione. Questo amore si fonda su un circolo vizioso con un alternarsi di emozioni contrastanti: svalutazioni, critiche, umiliazioni, colpevolizzazioni, bugie, vittimismo per colpevolizzare l’altro, aggressività e gelosia, richieste di esclusività al partner e rinuncia alle amicizie ed interessi.
Quando giunge in terapia una persona con una dipendenza affettiva, per il suo grande dolore dell’essere in un rapporto di questo tipo o per la rottura, reale o minacciata, della relazione da parte dell’altro, si lavora per imparare a gestire la frustrazione, il senso di vuoto, i sensi di colpa, la rabbia, la perdita di identità. Questi vissuti sono il punto di partenza per esplorare i bisogni, conoscersi (emozioni, pensieri, gusti, desideri, aspirazioni), arrivare all’ individualità e autonomia, scegliere liberamente, ricercare legami d’amore fondati sulla reciprocità e rispetto.
Buongiorno a tutti, il mio ragazzo soffre di dipendenza dal gioco d'azzardo da ormai qualche anno, ...
Buongiorno, sono una ragazza di 23 anni. Ho una relazione che dura da quattro anni con un ragazzo ...
Salve vorrei avere un consiglio riguardo alla situazione in cui mi trovo, sto da circa 6 mesi con ...
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