Bimba di sei anni che non ha migliori amiche

Sara

Buongiorno, scrivo per un dubbio sulla mia bambina di sei anni che comincia ad assillarmi. Premesso che mia figlia non ha mai avuto problemi di socializzazione, appena siamo in contesti in cui ci sono bambini comincia a parlare e scherzare con tutti come se li conoscesse da sempre, è spigliata e estroversa. Ha fatto il nido poi la materna e le maestre mi hanno sempre detto che socializzava senza problemi, giocava con tutti, partecipava, scoppiava di allegria. Poi abbiamo cambiato regione l'ultimo anno di materna ma la bambina si è inserita subito perfettamente, interagendo con i nuovi compagni, cosa che potevo constatare quando la prendevo a scuola o ai compleanni, dove tutti le facevano le feste e giocavano con lei, anche se non è mai capitato che qualche bambina la invitasse a casa o la cercasse in particolare modo come diciamo migliore amica. Adesso ha cominciato le elementari cambiando di nuovo classe e purtroppo non ci sono le vecchie compagne. Lei va volentieri, mi nomina le compagne, vedo che interagisce, ma comincio a notare, cosa mai capitata prima, una certa freddezza da parte di queste bambine nuove nonostante lei si avvicini sempre a loro con gioia e cerchi di parlare. Non so se è un caso e dipende da queste bambine specifiche ma la cosa comincia a preoccuparmi. Inoltre una sera, incontrando due bambine di cui di una conosco la mamma quindi ci siamo fermate a parlare, le due compagnette hanno completamente ignorato mia figlia, giocando esclusivamente tra loro, e anzi una ha cominciato a fare i capricci dopo perché voleva stare con l'altra bambina che stava andando via nonostante fosse presente anche mia figlia per giocare. Questa cosa non era mai capitata e mi ha fatto stare male. Quando chiedo a mia figlia lei mi dice che è serena, che gioca con le bambine, mi dice qualche nome di bimbe con cui va d'accordo ma ho come l'impressione che lei giochi con tutti ma non stringa un legame di amicizia particolare con nessuna, forse perché non le interessa magari, mentre vedo le altre bambine che già cominciano a scegliersi e legare di più. Purtroppo io sono poco presente all'uscita da scuola per motivi di lavoro e non riesco a legare molto con le altre mamme, molte delle quali si conoscono da prima e fanno già gruppo tra loro. In più al momento non posso invitare bambine a casa perché stiamo ristrutturando e siamo ospiti dai miei suoceri, cosa ovviamente provvisoria ma che mi procura ancora più in ansia sul momento. Lei sembra tranquilla e non ricerca nemmeno un'amica in particolare, sta bene a casa con me e il papà, è serena e non ho notato cambiamenti nel suo comportamento rispetto a prima, ma io mi chiedo se sia normale a quest'età e ho il terrore che mia figlia rimanga isolata come purtroppo è successo a me a scuola essendo molto timida, cosa che lei in realtà non è. È una fase magari ma non so se devo intervenire in modo diverso o lasciare che sia la bambina a crescere e cambiare esigenze magari in futuro. Frequenta anche la piscina dove ha legato con una bambina con cui stiamo cercando di organizzare qualcosa al di fuori. Io vivo male questa cosa perché sento sempre addosso il peso di dover a tutti i costi fare amicizia con le mamme anche se non mi interessa o trovare sempre modo o occasione di farle conoscere qualche bambina mentre il papà è sereno e mi dice di non stressarla e che la bambina pian piano troverà le sue amiche. Grazie

4 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno,

​La ringrazio per aver condiviso i suoi pensieri e le sue preoccupazioni. Capisco perfettamente il suo stato d'animo. È del tutto normale per un genitore provare ansia quando si percepisce che il proprio figlio sta affrontando, o potrebbe affrontare, una difficoltà sociale, soprattutto quando questa ansia si collega a esperienze personali del passato (come la sua timidezza a scuola).

​Vorrei rassicurarla su un punto fondamentale: quello che sta vivendo sua figlia, e che la preoccupa, è un fenomeno assolutamente normale e tipico della fase di passaggio tra la scuola dell'infanzia e la scuola primaria.

​Ecco alcuni punti per analizzare la situazione con maggiore serenità:

​1. Riconoscere la Forza di Sua Figlia

​Innanzitutto, ricordi il profilo che mi ha descritto: sua figlia è spigliata, estroversa, gioca con tutti e socializza senza problemi. Questa è una base sociale eccellente e un enorme fattore protettivo. Il fatto che in un nuovo ambiente si avvicini con gioia e cerchi l'interazione dimostra una grande iniziativa e competenza sociale. Le dinamiche che vede ora non sono un fallimento delle sue capacità, ma un incontro con nuove regole sociali.

​2. Le Nuove Dinamiche della Scuola Elementare

​A 6 anni, con l'ingresso alla scuola primaria, le dinamiche di gruppo cambiano radicalmente rispetto alla scuola dell'infanzia:

  • Dalla Fluidità all'Esclusività: Nella scuola materna il gioco è più fluido e inclusivo; i bambini passano rapidamente da un compagno all'altro. Nelle elementari, iniziano a emergere le "amicizie elettive" e i primi, piccoli gruppi più stabili. Questa formazione di "coppie" o "trii" può apparire, a chi è esterno o nuovo, come "freddezza" o chiusura, ma è parte della normale sperimentazione dei legami più profondi e selezionati.
  • L'Effetto "Gruppo Preformato": Le bambine che si conoscono da più tempo hanno già dei codici e delle abitudini condivise, e inserirsi in un gruppo preesistente richiede tempo e pazienza, anche per la bambina più estroversa.

​3. L'Incidente Specifico: Un Tipico Scambio a Due

​L'episodio in cui le due bambine l'hanno ignorata, giocando solo tra loro, è doloroso da vedere ma molto comune. In quel momento, il loro focus era sull'amicizia esclusiva che stavano sperimentando tra loro. Non si trattava probabilmente di un rifiuto attivo verso sua figlia, ma di una temporanea, intensa focalizzazione l'una sull'altra. Sua figlia dovrà imparare che a volte il gioco a due è momentaneamente "chiuso", e questo è un apprendimento sociale importante.

​4. L'Assenza di una "Migliore Amica"

​Il fatto che sua figlia giochi con tutti ma non abbia ancora una "migliore amica" non è affatto un segnale d'allarme, anzi. Indica che:

  1. Ha un modello sociale Inclusivo: La sua bambina è in grado di stare bene con molte persone diverse e di adattarsi a vari stili di gioco.
  2. Non ha ancora trovato la sua "anima gemella" sociale in quel contesto: È solo questione di tempo, o forse il suo bisogno di legami esclusivi non è ancora così forte come quello di altre coetanee.

Finché le dice di essere serena e lei va volentieri a scuola, è questa l'unica metrica che conta. Non deve intervenire per "trovarle un'amica", ma solo per offrirle occasioni.

Cosa NON fare (per gestire la sua ansia):

  • Non Indaghi Troppo: Eviti di chiederle ossessivamente con chi ha giocato o se è stata inclusa. Continuare a indagare sull'amicizia esclusiva potrebbe trasmetterle l'ansia che qualcosa non vada bene se non ne ha una. Mantenga le domande aperte: "Cosa di bello è successo oggi?", "C'è qualcosa che ti è piaciuto fare?".
  • Non Trasmetta la Sua Paura: Sua figlia non è lei. La sua timidezza passata è la sua esperienza, non il destino di sua figlia. Si fidi delle sue doti innate di estroversione. Il terrore che sia isolata nasce da lei, non da un dato di fatto.

​In sintesi, cara mamma, suo marito ha ragione: non la stressi. Lei è una bambina socialmente abile che sta navigando una fase normale di riorganizzazione sociale. Continui a sostenerla, a valorizzare la sua allegria e a offrirle occasioni di gioco, e vedrà che i legami si formeranno, al suo ritmo e in base alle sue esigenze.

​Abbia fiducia in lei e nelle sue doti.

Buongiorno Sara,

la ringrazio per aver scelto di condividere con noi questo vissuto. Seppur il racconto sia stato centrato su sua figlia, cercherei di spostare l'attenzione su un paio di punti che sono emersi e che, a mio parere, potrebbero essere alla base del dubbio che lei espone. In particolare, mi ha colpito come nonostante i chiari segnali di serenità da parte di sua figlia e della scuola, lei tenda ad associare un legame individuale specifico con una bambina come unico modo di essere in una relazione di amicizia soddisfacente. Inoltre, la paura che sua figlia possa vivere ciò che ha vissuto lei in passato e, azzardo, il dispiacere nel non trovarsi all'uscita da scuola (forse come faceva durante la scuola dell' infanzia?) o il pensiero che la socialità di sua figlia dipenda dalla sua, ritengo possano essere aspetti importanti per il timore che ha scelto di condividere con noi. Per questo motivo, le suggerirei di intraprendere un percorso terapeutico dove poter approfondire quanto emerso. Per questo e per altre necessità, resto a disposizione, un saluto.

Dott.ssa Alessandra Pace 

Capisco perfettamente il suo dispiacere e la sua preoccupazione, ma da quanto racconta sembra che sua figlia stia vivendo una fase del tutto normale dello sviluppo sociale a questa età. È chiaro che sia spigliata e socievole, che sappia avvicinarsi ai compagni e giocare con loro senza difficoltà, ma non tutte le amicizie a sei anni hanno la forma di “migliore amica”: spesso i bambini hanno un gruppo più fluido di compagni con cui interagiscono in modo diverso a seconda delle situazioni e dei momenti, senza che ciò indichi un problema.

Le dinamiche che nota – come la freddezza di alcune bambine o il gioco esclusivo tra altre due – sono molto comuni a questa età: i bambini iniziano a esplorare le prime preferenze sociali e a formare piccoli legami, ma spesso sono ancora molto mutevoli e non strutturati. È anche normale che sua figlia non senta l’urgenza di avere un’amica “speciale” e che si trovi bene interagendo con tutti. Il fatto che appaia serena e che non mostri cambiamenti nel comportamento è un segnale positivo: indica che sta gestendo bene la situazione e che la sua rete sociale è sufficiente per lei in questo momento.

È comprensibile che lei senta pressione a voler favorire i legami o a creare occasioni extra, soprattutto considerando le sue esperienze personali e il desiderio che sua figlia non si senta esclusa. Tuttavia, spesso è sufficiente osservare e sostenere la bambina senza forzarla: lasciare che sia lei a scegliere tempi e modalità di socializzazione è importante. Continuare a favorire occasioni naturali – come la bambina della piscina – è utile, ma non è necessario organizzare tutto.

In sintesi, questo sembra un periodo di normale adattamento e di esplorazione sociale; la cosa più utile è continuare a offrire supporto emotivo, ascoltare i suoi bisogni e gioire dei legami che già sta costruendo, senza caricarla di ansie esterne. La maggior parte dei bambini acquisisce amicizie più strette spontaneamente con il tempo, e la serenità che manifesta indica che, per ora, sta bene così. Rimango a disposizione e le sono vicina.

 Gloria Simoni

Gloria Simoni

Pistoia

Gloria Simoni offre supporto psicologico anche online

Da quello che racconti, tua figlia sembra una bambina spigliata, socievole e serena, capace di interagire con gli altri senza difficoltà. È normale a questa età che le amicizie “speciali” o le migliori amiche si formino gradualmente: i legami profondi richiedono tempo, soprattutto in contesti nuovi o dopo cambiamenti come trasferimenti o nuovi compagni di classe. Il fatto che giochi con tutti e sia felice indica che sta sviluppando le proprie competenze sociali senza sofferenza.

La tua preoccupazione è comprensibile, soprattutto se la tua esperienza personale ti rende più sensibile a questo tema. Tuttavia, forzare legami o cercare continuamente conferme dagli altri può aumentare ansia sia tua che della bambina. Lasciarle spazio per esplorare le relazioni, incoraggiarla nelle attività dove può incontrare altre coetanee, e sostenerla emotivamente, è spesso la strategia più efficace.

Se vuoi approfondire strategie pratiche per sostenere tua figlia e gestire l’ansia che senti, puoi scrivermi su WhatsApp per una consulenza personalizzata.