Disagio psicologico dovuto a esperienza passata

Mercedes

Gentili dottori, Vorrei raccontarvi di un’esperienza che mi tormenta da quasi un anno e di cui non ho parlato a nessuno, un macigno che mi porto all’interno da sola. Ad aprile scorso ho conosciuto un uomo di 31 anni che si è lasciato anche lui dopo tanti anni con la sua ex fidanzata storica, con cui, ho scoperto, stava per sposarsi. Non so cosa sia accaduto, ma fatto sta che non si sono più sposati e lui ora è single. L’ho conosciuto quasi un anno fa su Facebook, lui ha molto insistito per vedermi e alla fine non so cosa è scattato, ci sono uscita e da lì è iniziato il nostro idillio. All’inizio non volevo affezionarmi perché dallo stile sembra il classico cattivo ragazzo che fa innamorare ma mette nei guai. Quando però siamo usciti ho notato che quel ragazzo dall’aspetto duro è timido e imbarazzato e con me non riusciva a prendere l’iniziativa, voleva invitarmi a bere qualcosa insieme, ma dentro di me pensavo di non poterci costruire nulla con lui perché avevo paura che fosse un poco di buono e rovinasse la mia idea di costruire un futuro tranquillo con qualcuno dato che in passato ho avuto un’esperienza simile. Da quel giorno lui è cambiato, ha iniziato a trattarmi senza rispetto e a darmi della poco di buono semplicemente perché ho tentato l’approccio fisico e lui visibilmente imbarazzato non ha voluto proseguire. Ha detto in un’occasione che avrei dovuto farmi perdonare e che ho sbagliato con lui. Ho cercato di risolvere ma niente, ci punzecchiamo ogni volta che parliamo, esclusivamente tramite social. Ecco, è a questo punto che volevo arrivare. Tramite social si svolgono tutti i nostri scarni dialoghi. Tante volte gli ho detto di vederci e lui mi ha piantato in asso all’ultimo, senza darmi nemmeno una risposta. Molte volte ho provato a dirgli energicamente che non ne volevo sapere più di lui e che doveva sparire dalla mia vita, ma dopo qualche tempo ricompare contattandomi. Purtroppo non cambia mai niente e da quando mi ha cercata di nuovo l’unica cosa che fa è insistere a contattarmi e a mettere like alle mie storie, ma oltre questo non fa. Io non gli rispondo più, non lo cerco più, né gli scrivo più messaggi da dieci pagine per stimolarlo, ma non posso smettere di pensarlo e desiderare di vederlo. Perché mi fa questo? È una persona cattiva che si diverte ad avere il controllo su di me? Me la sta facendo pagare e vuole vedermi soffrire? Mi sta uccidendo psicologicamente, il mio disagio è arrivato a toccare livelli profondi. Perciò vorrei sapere in che modo posso reagire e comportarmi in questa situazione. Grazie, Cordiali saluti

8 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Mercedes, la ringrazio per aver condiviso un’esperienza  così dolorosa e che la tormenta da tempo. 
Comprendo quanto possa essere faticoso convivere con dubbi,  aspettative disattese e il senso di confusione che questa relazione intermittente le sta causando.

Da ciò che descrive, sembra che questa persona la cerca a intermittenza, mostra interesse ma poi si ritrae, inoltre sembra che questo comportamento sia cambiato all'improvviso, pertanto lei non ha avuto modo di capire cosa sia successo tra di voi. 

Questo tipo di dinamica può risultare molto stressante emotivamente, e profondamente destabilizzante,  soprattutto quando tocca ferite già vissute in passato.

È importante sottolineare che il suo disagio  non dipende da un suo errore.
Quando qualcuno alterna presenza e distanza, interesse e svalutazione,  può far nascere la sensazione di "dover capire", "dover cambiare qualcosa", o di "essere responsabile delle azioni dell'altro". 
In realtà, questo modo di relazionarsi dice molto più dell’altra persona  e delle difficoltà che l'altro ha nel relazionarsi.
Ciò non implica, tuttavia, il fatto che l'altro debba essere giustificato. Va invece invitato a riflettere sulle sue difficoltà e a cercare aiuto psicologico.
Quello che emerge con chiarezza dal suo racconto è che questo rapporto,  così com’è, la fa soffrire. 
Questa sofferenza che prova merita attenzione e cura e ad essa va data priorità.

Capisco la sua domanda: "Perché mi fa questo?".  Purtroppo, non si possono sapere quali siano le intenzioni dell'altro. Inoltre, anche sapendole, non è possibile modificare il comportamento degli altri perchè  non è nel nostro potere, nè una nostra responsabilità.
Ciò che possiamo fare è concentrarsi su quello possiamo fare noi per noi stessi.

Il passo più importante ora è chiedersi: "cosa posso fare per proteggermi?".

Un primo passo potrebbe essere quella di cercare un supporto psicologico.  Ciò potrebbe aiutarla a comprendere quali sono le sue  risorse per gestire questa difficile situazione,  cosa inizialmente l'ha attratta di questa persona e cosa questa relazione 
ha riattivato dentro di lei, come mai è così difficile lasciarla andare, come è possibile sviluppare maggior consapevolezza dei propri bisogni, come poter mettere la cura del proprio sé al primo posto e come sviluppare strumenti efficaci per il futuro. 

Si ricordi che non è sola: scelga di essere agente attivo nell'assicurarsi il proprio benessere! 

Cordiali saluti,
Dott.ssa Denise Fedele

Dott.ssa Denise Fedele

Dott.ssa Denise Fedele

Milano

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Capisco il tuo tormento: questa dinamica di "rinforzo intermittente" digitale è una forma di manipolazione che crea dipendenza emotiva, non amore o interesse. Non è importante la sua motivazione, ma la tua sofferenza.

​L'unica reazione efficace è il "blocco totale" e definitivo su tutti i canali per eliminare il controllo che esercita su di te.

​Questo ti aiuterà a interrompere il circolo vizioso e a concentrarti sul tuo benessere; ti suggerisco di cercare un supporto psicologico per superare questo trauma emotivo.

Comprendo il suo tormento e il suo bisogno di capire l’atteggiamento di lui ma anche trovasse le risposte che cerca pensa davvero che risolverebbe il suo malessere? Questo suo bisogno di essere vista, compresa, accettata da lui parla di bisogni suoi, non del ragazzo. Per stare bene non ha bisogno di conoscere le motivazioni del ragazzo ma i bisogni che spingono lei a non dimenticarlo. Capisco che questa ricerca sia molto più complicata, ma è risolvendo le nostre ombre interiori che recuperiamo equilibrio e benessere. Resto a disposizione se lo desidera e la saluto cordialmente, d.ssa Manuela Leonessa

Dott.ssa Manuela Leonessa

Dott.ssa Manuela Leonessa

Torino

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Grazie per la sua condivisione. Immagino il dolore che sta vivendo. Da quanto descrive, si trova coinvolta in una dinamica relazionale instabile e tossica: lui alterna attenzione e distanza, crea colpevolizzazioni e giochi di controllo, e questo le sta causando un forte disagio psicologico. Non si tratta di un suo “fallimento”, ma di una reazione naturale a comportamenti manipolativi. È normale continuare a desiderare il contatto, perché schemi come questo creano un attaccamento emotivo molto potente.

Per proteggersi, è importante stabilire confini chiari e coerenti: ridurre o interrompere del tutto i contatti sui social, evitare incontri e cercare supporto da persone fidate o da uno psicologo. Solo così può ritrovare sicurezza e serenità, spezzando il ciclo che oggi la fa soffrire. Rimango a disposizione, un saluto.

 Gloria Simoni

Gloria Simoni

Pistoia

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Buongiorno, quello che sta vivendo non è una semplice delusione: è una dinamica che la sta ferendo profondamente. Quest’uomo, dopo un inizio che l’ha fatta sentire vista e coinvolta, ha iniziato a trattarla con svalutazioni, incoerenza e distanza. I suoi ritorni casuali, i like, i messaggi vuoti non esprimono interesse reale: sono segnali intermittenti che tengono aperto un aggancio emotivo senza costruire nulla. La forza con cui continua a pensarlo non dipende dal suo valore, ma dalla natura stessa di questo legame irrisolto: alternanza di speranza e frustrazione, mancanza di risposte, bisogno di capire. È un meccanismo che può diventare psicologicamente molto pesante.

Non sta accadendo perché lui “vuole farla soffrire”, ma perché non sta scegliendo una relazione e non ha confini chiari. Il risultato, però, è che lei sta pagando tutto il prezzo emotivo.

La priorità, ora, è proteggersi: interrompere il contatto, chiudere la porta che lui lascia socchiusa e che alimenta il suo tormento. E, soprattutto, non affrontare questa situazione da sola: parlarne con una psicologa o uno psicologo può aiutarla a capire perché questa dinamica l'ha colpita così profondamente e come ricostruire confini e serenità.

Lei merita un legame che la rispetti, non qualcuno che appare e scompare lasciandola nel dolore.

Un caro saluto

Dott. Fabiano Foschini

Dott. Fabiano Foschini

Milano

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Salve cara lettrice 

Mi dispiace. Rivolgerei le domande a lei. Come mai questa persona è diventata così importante?

Perché non blocca questi contatti malsani?

Cosa si aspetta di ottenere da un uomo che la maltratta e la giudica?

Faccia delle riflessioni e si faccia aiutare a superare questa sorta di "dipendenza"

Mercedes, quello che stai vivendo non è un semplice “disagio”, ma una ferita emotiva che si riapre continuamente perché questa persona, anche a distanza, mantiene un aggancio psicologico su di te. E tu, comprensibilmente, ci resti invischiata perché dentro di te ci sono bisogni affettivi non riconosciuti e non ascoltati da lui — e proprio per questo diventano ancora più forti.

 No, non è amore. È una dinamica tossica. Dal tuo racconto emergono segnali molto chiari:

  • Ti ha insultata e svalutata (“poco di buono”).

  • Ti ha rinfacciato un gesto innocuo e spontaneo.

  • Ha giocato sul senso di colpa (“devi farti perdonare”).

  • Evita qualsiasi incontro reale.

  • Sparisce e poi riappare, sempre quando vuole lui.

  • Ti cerca solo per avere attenzioni, non per costruire qualcosa.

Queste non sono caratteristiche di un uomo confuso o ferito.

Sono dinamiche tipiche di chi ama avere potere psicologico sugli altri, ma non vuole responsabilità, relazione o intimità. Non importa se è timido, insicuro, ferito o quello che ti pare:
il suo comportamento è oggettivamente manipolatorio. Tu stai diventando per lui una risorsa emotiva da cui attingere quando ha bisogno di sentirsi forte, interessante, desiderabile. Non è cattivo “di natura”: è immaturo, ego-riferito e incapace di relazioni sane. Ma è responsabile del male che ti sta facendo.  La cosa più importante: NON cambierà. Come proteggerti davvero? (non solo “mentalmente”) 1. Bloccalo — davvero. Bloccalo ovunque: social, WhatsApp, telefono. Non è un gesto drastico:
è una cura, una protezione, un confine.

 Parla con una figura professionale Non perché tu sia fragile o “da curare”,
ma perché elaborare legami tossici richiede supporto.

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

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Quello che stai vivendo è molto pesante e capisco quanto possa farti stare male. Da ciò che descrivi, quest’uomo sta mantenendo con te una dinamica fatta di ambiguità, svalutazioni e sparizioni improvvise, che alimentano confusione, dipendenza emotiva e senso di colpa. Non c’è reciprocità, non c’è rispetto, e non c’è un reale interesse verso di te: c’è solo un contatto intermittente che ti tiene legata e ti ferisce ogni volta. È normale che questo ti stia logorando psicologicamente.

La cosa più importante ora è tutelarti: mettere confini chiari, interrompere i canali di contatto e concentrarti sul recuperare equilibrio ed energie. Non devi “capire lui”: devi proteggere te stessa.

Se vuoi parlarne meglio e avere un aiuto concreto su come gestire questa situazione, puoi scrivermi in privato per una consulenza.