Ho un trasfert in corso?

FILIPPO

Buongiorno a tutti. Da circa 6 mesi mi avvalgo di una psicologa. Ora, grazie (o per colpa...)alla pausa estiva, mio sto trovando a riflettere su un mio dubbio, ovvero: mi sta accadendo il trasfert? Me lo domando in quanto ho paura che, col passare delle sedute (che hanno come leitmotiv delle mie difficolta' legate alle conseguenze lasciatemi dalla mia ultima relazione) io abbia iniziato a cercare, seppur inconsciamente, l'approvazione della mia terapeuta, come se io abbia iniziato un rapporto con una donna che cerco di "conquistare" e non con la mia psicologa. A fronte di ciò ho persino iniziato a farmi delle illusioni basate su quei presunti segnali rivelatori di cui si legge e vede in abbondanza su Youtube riguardo alle donne attratte da uomini che hanno di fronte (piedi puntati verso l'interlocutore, muovere spesso i capelli, sfilarsi e reinfilarsi un anello ecc.), in quanto mi è capitato di notare che certi movimenti la mia psicologa li fa, durante le sedute. Tuttavia ritengo di essere visto ai suoi occhi come un paziente. La mia intenzione ora è quella di basare la prima seduta post ferie sull'esternare alla dottoressa questi miei dubbi sia per una sincerità che ritengo debba essere alla base del rapporto con lei sia per l'efficacia della terapia stessa. Sbaglio a farlo? O faccio bene? Rischio di compromettere il mio rapporto con lei e, conseguentemente, il mio percorso di terapia? Grazie in anticipo

5 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Filippo,

quello che le sta capitando è assolutamente normale. Condividere la propria intimità e le proprie emozioni con un'altra persona può creare "fenomeni" di transfert come quelli da lei appena citati. La pausa estiva e il senso di "mancanza" hanno poi giocato il resto. Le faccio i complimenti per la sua consapevolezza e capacità di analisi. E le suggerisco sicuramente di parlarne con la sua psicoterapeuta che saprà gestire al meglio la situazione. Anche perché questo materiale, lungi dall'essere un ostacolo, è preziosissimo ai fine della psicoterapia. Auguri per tutto.

Dott.ssa Stefania Paparella

Dott.ssa Stefania Paparella

Dott.ssa Stefania Paparella

Milano

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Buongiorno Simone, un percorso psicoterapeutico consiste, essenzialmente, nel "dire" cio che si presenta nella nostra mente in seduta. Non ci sono "racconti giusti o sbagliati...ma è ciò che si attualizza transferalmente a permettere che qualcosa della propria soggettività inconscia si manifesti e funzioni come "motore" della cura!

Un saluto. Dr.ssa Franca Brenna (psicoterapeuta/psicanalista)

Dott.ssa Franca Brenna

Dott.ssa Franca Brenna

Milano

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Buonasera Filippo, 

Credo che parlare con la sua dottoressa dei suoi pensieri sia senz'altro la cosa giusta. La psicoterapia è basata sulla relazione, è una relazione che cura e sicuramente sarà l'occasione di ripensare ed analizzare in modo terapeutico il rapporto con il femminile che probabilmente si sta riattualizzando nella relazione con la sua terapeuta.

 

Gentile utente,

credo che sia molto utile che lei esterni o suoi dubbi alla psicologa e probabilmente si tratta appunto di transfert. Se non dovesse esternare questo dubbi si porterebbe dietro una terapia incompleta o con un "elefante nascosto" nella stanza che non gioverebbe in primis a lei. Cordiali Saluti.

Dott.ssa Serena Sgrosso

Dott.ssa Serena Sgrosso

Vicenza

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Gent.le Filippo,

leggo le sue riflessioni e i suoi interrogativi. Mi sembra che nell’osservare i propri pensieri, emozioni ed ambivalenze ci sia fertile materiale per comprendersi meglio. È frequente che si sviluppi un investimento affettivo significativo sulla persona del propri* terapeuta, che può prendere la forma di desiderio di approvazione o altro.  Riportare le osservazioni che le generano gli interrogativi e le ipotesi di spiegazione (il desiderio di riconoscimento, la lettura di segnali di interesse, …) nel contesto della terapia potranno consentirvi di esplorare le due dinamiche relazionali in modo costruttivo.

Esplicitare sentimenti e pensieri intimi al terapeuta, anche in presenza di una buona alleanza terapeutica, può essere imbarazzante, ma la collega saprà sostenerla nell’affrontare il delicato passaggio.

Le auguro un proficuo proseguimento di terapia.

Dott.ssa Francesca Pieia

Dott.ssa Francesca Pieia

Torino

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