Non riesco ad instaurare un vero rapporto duraturo con una ragazza

alessio

Salve, mi chiamo Alesssio, il mio problema è che non riesco ad instaurare un vero rapporto duraturo con una ragazza (ma anche con gli altri in generale), sono una persona molto gelosa, quasi possessivo direi, mi piace avere il controllo, ho bisogno di dimostrare e imporre di aver ragione e penso più al mio benessere che a quello della partner...la faccio felice perchè vederla tale da soddisfazione e fa felice me, non per lei...è una cosa egoistica...se sto bene io, per me stanno bene tutti. Ci sono dei momenti che mi “innamoro“, mi piacciono le ragazze, sono dolce con loro, faccio progetti magari..ma dopo un pò mi stanco e chiudo tutto...non mi interessano più. Non capisco il perchè... ora ho trovato una ragazza che mi piace, che mi vuole bene e io mi sto innamorando..solo che mi conosco e so che la farò soffrire..e non voglio.. In una relazione ho anche paura di farmi trascinare, arrivare a fare quel che vuole lei per farla felice, annientando quello che io voglio in realtà. La mia ragazza attuale non se ne aprofitta, anzi lo sa e piuttosto rinuncia a fare quello che piace a lei per far ciò che piace a me.. ma io ho comunque questa paura... o che lei non sia se stessa x colpa mia..e soffra lei.. Sono una persona solitaria, sto bene da solo e non mi sono mai chiesto il perchè dato che è un bisogno che ho sempre avuto, ogni tanto però sento il bisogno di qualcuno.. Sono anche un pò paranoico, lei me lo dice sempre..perchè nonostante so che non mi tratterebbe male, ho sempre la paura di essere tradito, che mi menta, mi prenda in giro, anche per motivi immaginari.. Nemmeno con i miei genitori ho un vero rapporto...li voglio bene, siamo legati..ma sto meglio da solo...non so se questo derivi dal fatto che da piccolo ero spesso in solitudine perchè uno dei miei genitori era malato o dal fatto che non mi sono mai sentito accettato e non mi piacevo.. vorrei una risposta perchè non ce la faccio più... Grazie di cuore

5 risposte degli esperti per questa domanda

Caro Alessio, sei giunto a tante consapevolezze!  La volontà di non fare del male alla tua ragazza trovo possa essere una buona motivazione per spingerti a lavorare su alcuni aspetti di te che non favoriscono l'instaurarsi di una relazione duratura, che a quanto pare desideri.

Trovo difficile che da solo, senza l'aiuto di un esperto, tu possa riuscire a attuare un cambiamento che parta dalle consapevolezze che hai già di come funzioni nelle relazioni sociali e sentimentali.

Buon lavoro!

Salve in merito a quanto da lei raccontato provi ad iniziare un percorso terapeutico privato, nel quale potrà approfondire il suo modo di intendere le relazioni e cosa vuole per sè stesso dal prossimo. Cerchi un'equilibrio tra lo stare solo ed in compagnia. Adesso che frequenta una ragazza, ascolti i consigli che le dice.  Spero di esserle stata utile, cordiali saluti.

Alessio, sembra che la problematica di cui parla la porti con sé da molto tempo... probabilmente le esperienze che, da come accennava, l'hanno fatta soffrire in passato l'hanno portata a trovare una sua modalità di essere in relazione con un'altra persona. Trovarsi ad affrontare delle situazioni dolorose fin da piccoli, può portare a chiudersi in se stessi e trovarsi poi in difficoltà nella possibilità di aprirsi all'altro... con la paura di mostrare anche le proprie fragilità che col tempo si sono messe da parte. Forse riscoprire queste parti di sé, le parti più "piccole", fragili, quelle che ci portano ad apprezzare noi stessi per quello che siamo e che ci danno la possibilità di entrare in relazione con le persone in modo autentico, potrebbe aiutarla. Per far questo le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta ad indirizzo psicoanalitico, può provare a fare un colloquio contattandone uno nella sua zona di residenza. Spero di esserle stata di aiuto, per quel che è possibile attraverso un breve messaggio. Se desidera altre informazioni, mi contatti. 

Gent.mo Alessio,

mi ha colpito molto la sua richiesta di aiuto. Mi ha colpito l'onestà con cui ha descritto se stesso, il riconoscere di pensare prima al suo benessere che a quello della sua compagna. Trovo che questa sia una situazione comune, ma molto difficile da ammettere. Mi colpisce anche il modo accurato in cui si descrive, mi fa pensare che lei si trovi spesso a riflettere su ciò che le accade e che vive dentro di sè: nonostante la sua giovane età sembra essere molto consapevole dei suoi limiti e allo stesso tempo "incuriosito da se stesso". Questi sono ottimi punti di partenza.

Mi hanno colpito ancora di più le sue contraddizioni, che fanno pensare che lei abbia bisogni e desideri contrastanti, che fanno un po' fatica a trovare un'unica direzione. Il suo bisogno di instaurare un vero rapporto duraturo e il fatto che stia bene da solo, l'abitudine di tenere sotto controllo la relazione e allo stesso tempo il timore di essere trascinato dalla sua partner, il suo presunto egoismo e la paura di far soffrire la sua ragazza. Questo è normale, soprattutto a 20 anni! Credo che lei stai ancora "creando se stesso".

Mi sembra essere una persona sensibile ed intelligente e come anche lei ha suggerito, probabilmente il suo passato ha condizionato il modo in cui lei si approccia e vive le relazioni. Quando un bambino, che ha bisogno di vicinanza e compagnia come tutti i bambini, si trova a trascorrere del tempo in solitudine, sarò costretto ad imparare a stare bene prima di tutto con se stesso, che con gli altri. E' normale che da adulto abbia un po' di difficoltà. E' come se i suoi bisogni andassero contro a ciò che la vita le ha insegnato.  

Fortunatamente è un ragazzo giovane e, come le ho detto, ha molte risorse. Se un giorno lo desidererà potrà rivolgersi ad uno psicologo per approfondire la sua storia e le sue difficoltà di relazione, che mi auguro potrà superare presto acquisendo più sicurezza in se stesso e fiducia nella partner.

Le auguro un enorme in bocca al lupo per tutto, spero di esserle stata utile con la mia risposta.

Gent. Alessio dalla sua descrizione dettagliata emerge la  difficoltà nelle relazioni in generale ovvero con la ragazza, gli amici, i genitori ma soprattutto con se stesso perché non si è mai accettato e non si è mai sentito tale. Nelle sue parole emerge la voglia di avere delle relazioni anche se prende le distanze  per la paura di annientare o di essere annientato. Attraverso un percorso psicoterapeutico, avrebbe la possibilità di affrontare la sua storia personale cui lei accenna parlando di solitudine e di malattia e ricostruire quelle parti della sua personalità che ora non riesce a comprendere. Con i migliori auguri