Padre che vedo come un mostro

ALESSIA

Buonasera, Scrivo per chiedere come ci si dovrebbe comportare nei confronti di un genitore separato, che ha per un decennio criticato e denigrato mia madre, fino a provocarmi disagi psichici importanti, che dopo 13 anni se ne salta fuori a dire che vede una donna da 13 anni appunto. Di cui non mi ha mai parlato perché “sapeva” che sarei stata gelosa. La cosa mi provoca una rabbia che fatico a controllare perché so benissimo che, come sono stata felice per mia madre quando mi ha presentato l’uomo che vedeva dopo il divorzio, così sarei stata con mio padre, ma non è una cosa dimostrabile. Ora è vero che non la voglio conoscere, mai nella vita. Questo non cambierà. Le sputerei in faccia ad una che vede un uomo di nascosto dalla figlia per tutto quel tempo, perché lo ha chiaramente assecondato nelle sue illazioni. Ora non parlo con lui da più di un anno, per altre ragioni. Ma ho problemi di fiducia nei confronti degli altri e problemi relazionali. Che sto già affrontando in terapia. Di nuovo.

5 risposte degli esperti per questa domanda

Ciao Alessia, grazie per aver condiviso una parte così personale e complessa della tua vita. È evidente che stai affrontando una situazione emotivamente molto intensa, e il fatto che tu stia già lavorando su di te in terapia dimostra una grande forza e consapevolezza.
La rabbia e il dolore che provi sono del tutto comprensibili, considerando il contesto. È normale sentirsi traditi o delusi quando le persone che dovrebbero proteggerci e sostenerci ci feriscono, anche se involontariamente. È importante, però, ricordare che queste emozioni, per quanto valide, non devono definire chi sei o il tuo futuro.
Se non ti senti pronta a ristabilire un rapporto con tuo padre, va bene così. È fondamentale rispettare i tuoi tempi e i tuoi confini. Tuttavia, potrebbe essere utile, con il supporto della tua terapeuta, esplorare modi per elaborare questa rabbia e trovare un equilibrio che ti permetta di andare avanti senza che il passato continui a pesare così tanto.
Per quanto riguarda la fiducia negli altri, è un percorso lungo, ma il fatto che tu stia affrontando questi temi in terapia è un passo enorme. Ogni piccolo progresso conta, e con il tempo potresti scoprire che la tua capacità di fidarti e di costruire relazioni sane si rafforza.
Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

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Buonasera,
il dolore e la rabbia che esprime sono del tutto comprensibili, soprattutto quando chi avrebbe dovuto proteggerla ha tradito la sua fiducia. Le dinamiche familiari irrisolte possono lasciare ferite profonde, che spesso si riflettono anche nelle relazioni con gli altri. Sta già facendo un passo importante affrontando tutto questo in terapia: è lì che potrà dare spazio, senso e direzione a queste emozioni, trasformandole in risorse per sé.
Ci vuole coraggio a raccontarsi. Le auguro di continuare su questa strada con fiducia nei suoi tempi e nei suoi bisogni.

Dott.ssa Chiara Arapi

Dott.ssa Chiara Arapi

Dott.ssa Chiara Arapi

Teramo

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Buongiorno Alessia, 
è comprensibile che sia molto arrabbiata nei confronti di suo padre poiché dal suo racconto non mi sembra che sia stata una figura protettiva nei suoi confronti. Dal modo in cui scrive mi pare proprio che si senta tradita da questa figura genitoriale.
Ciò che mi colpisce sono la richiesta e la conclusione della sua domanda apparentemente in antitesi. Ci chiede come comportarsi nei confronti di questo padre, ma non gli sta parlando da più di un anno quindi non immagino ci sia un vero rapporto in questo momento.
Dato che è già in terapia, potrebbe esserle utile portare in quella sede questa richiesta per esplorare come mai proprio ora si sta ponendo questa domanda e cosa si sta attivando in lei in questa dinamica. 
Spero di esserle stata d'aiuto. 
Le auguro una buona giornata.

Dott.ssa Beatrice Tinelli

Dott.ssa Beatrice Tinelli

Venezia

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Cara Alessia ha fatto bene ad intraprendere un percorso...ha bisogno di elaborare i sentimenti che prova nei confronti di suo padre.

Questo è un ottimo aiuto.

Un caro saluto

Dott.ssa Zanella 

Dott.ssa Cristina Zanella

Dott.ssa Cristina Zanella

Padova

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