Perdonare o meno un tradimento?

ilaria

Salve a tutti! Avevo già scritto tempo fa una richiesta di consulto ma mi trovo ancora nella necessità di un parere. Io e il mio ragazzo stiamo insieme da quasi 5 anni, da quando ne avevamo entrambi 16. Dopo il lockdown generale di marzo 2020 ci siamo allontanati per via di vari problemi suoi familiari che ci impedivano di goderci appieno l'estate 2020 insieme, in più io ero insicura del rapporto avendo ormai trovato una nuova dimensione sociale dopo il liceo e all'università. io quell'estate l'ho tradito con un ragazzo dell'università che non credevo neanche mi piacesse prima di quel momento, e che ho frequentato per circa un mese finché il mio ragazzo non l'ha scoperto e mi ha lasciata. Dopo averci riflettuto abbiamo deciso entrambi poi di continuare la relazione e di ricucire lo strappo, ma per lui non era più lo stesso dopo la delusione subita e mi ha lasciata ad ottobre dicendo che doveva riflettere sui suoi sentimenti. Io lì ho capito che lo rivolevo indietro, che quello che avevamo era perfetto e che lo amavo sopra ogni cosa al di là di tutte le mancanze che potevo percepire nel rapporto, per cui anche lui d'accordo con me è tornato e ci abbiamo riprovato, fin quando anche lui si prende una cotta per una ragazza per la quale decide di lasciarmi e che lo fa a quanto pare stare meglio di me. Il colpo è stato duro, io mi stavo impegnando per ricostruire la relazione dandogli tutto il mio tempo e tutte le rassicurazioni del mondo ma evidentemente lui era ancora troppo rancoroso nei miei confronti per rendersene conto. Dopo un mese e mezzo, torna nuovamente a dirmi che questo periodo di lontananza per lui è stato traumatico, sostenendo di voler ripartire da 0 all'insegna del rispetto e della sincerità. Dopo alcuni tentennamenti da parte mia (non avevo del tutto superato ancora la rottura), torniamo insieme, lui mi dimostra di tenerci davvero tanto e così anch'io.. sembrava tutto perfetto! Io in cuor mio sentivo di provare ancora dolore per il torto subito nel momento in cui ci siamo lasciati a causa dell'altra ragazza e lui lo percepiva, ma mi sembrava stessimo resistendo e che ci fosse la stessa intesa di sempre. In realtà lui alle mie spalle coltivava un'amicizia che poi si è evoluta in una scappatella (due uscite a mia insaputa e un bacio), che non mi ha mai confessato se non quando, tre mesi dopo esatti, io l'ho scoperto per puro caso leggendo delle chat. Chat che cercavo da mesi considerando che il sentore che qualcosa non andasse per il verso giusto io lo avevo già all'epoca in cui lui mi ha tradita, appunto tre mesi fa. Ho chiamato la ragazza in questione che mi ha confermato tutto dicendomi che appunto erano diverse settimane che chattavano e flirtavano e che appunto lei sapeva che lui da lei volesse solo qualcosa di fisico in quanto si era sempre dichiarato innamorato di me. Dopo il loro primo bacio si sono incontrati un'altra volta in cui lui le ha esplicitato che avrebbe voluto avere un rapporto con lei ma che non poteva (per me immagino), e infatti non c'è stato nulla, cosa che ha portato lui a capire di voler chiudere questa "relazione" che lui ha definito come uno svago e divertimento. Loro si vedono tutti i giorni a lavoro 6 gg su 7, quindi l'amicizia in qualche modo è rimasta, ma va bene così. Accettare di venire tradita per me è stata dura, anche perché questa era la seconda volta (terza se contiamo anche la mia) che la nostra relazione viene messa a dura prova a causa della presenza di qualcun altro. Lui sostiene di non aver confessato nulla perché , nonostante al tempo (cioà tre mesi fa) avesse esplicitato nei miei confronti dei dubbi riguardo il continuare la relazione, questi erano stati risolti con successo. Infatti da quel momento lui si è comportato in modo esemplare nei miei confronti, e stavamo passando un'estate bellissima, rovinata dalla scoperta di questo tradimento, che non so nemmeno se definire tale. Io so che sono in grado di poterlo perdonare ma allo stesso tempo mi chiedo diverse domande a cui vorrei che qualcuno mi aiutasse a trovare una risposta:

Quanto veramente ha senso, dopo tutte le mancanze di rispetto subite, continuare a perdonarlo?

io dopo il tradimento ho messo la testa a posto, perché lui no, nonostante fosse tornato LUI da me dopo avermi lasciata?

Non gli è bastata l'esperienza della prima "scappatella" per capire che con le altre non si trovasse bene ma con me sì?

Mi merito il dolore perché sono stata la prima a fargli del male e per questo dovrei perdonare e chiudere un occhio?

Mi ha tradita perché non mi trova abbastanza bella o attraente?

Si può realmente tradire, come dice lui, per divertimento? Solo perché ci si annoia? Senza che nella relazione vi siano dei reali problemi? (è quello che lui sostiene tutt'ora)

Se così fosse è allora un soggetto propenso a rifarlo, perché non dà valore ai suoi gesti e al dolore che mi causerebbe se li venissi a scoprire?

Se avesse realmente voluto portare avanti la relazione "per sempre" come dice lui, lo avrebbe fatto dopo tutto quello che mi ha fatto passare per tenermi legata a sé? Lui dice che anche in quel momento era convinto di me e che i dubbi lo hanno assalito i giorni dopo in preda ai sensi di colpa

Ovviamente ha promesso di non rifarlo perché ha capito quanto sia un gesto inutile, ma lo aveva detto anche prima di compierlo tre mesi fa. Posso fidarmi? Qual è la psicologia di queste persone?

A volte mi sembra di non sapere chi ho di fronte, adesso è un ragazzo amorevole che cerca di sminuire il gesto un po' per sentirsi meno in colpa e un po' per non farmi pensare che sia stata colpa mia se si è allontanato, ma nonostante lui dica che non vi era un problema di coppia io sono convinta che invece sì, il problema con me lui ce l'aveva, che fosse la mancanza d'amore, la mancanza di convinzione, il non credere più in noi come coppia, o non so cosa... anche questo vorrei mi aiutaste a capire.

1 risposta degli esperti per questa domanda

Salve, mi spiace molto per la situazione e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questi dubbi ed interrogativi. Ritengo che possa essere molto utile per lei un sostegno psicologico al fine di ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi a tale situazione; capisco e comprendo la necessità di farsi domande per cercare di farsi una ragione di ciò che è successo tuttavia ritengo fondamentale, al contempo, trovare strategie funzionali per non rimanere bloccati nella negatività di questa esperienza ma per trasformarla in una sorta di "opportunità" dalla quale apprendere e ripartire. So che è difficile ma proprio per tale fine ritengo che un consulto psicologico possa davvero aiutarla.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott. FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online