Coronavirus: come affrontare le conseguenze psicologiche della convivenza obbligata

Molti di noi a causa dell’emergenza sanitaria si ritrovano isolati dall’esterno tra le mura domestiche, in spazi ristretti insieme ai familiari, in particolare quando c’erano già in precedenza tensioni, stemperate dagli impegni quotidiani fuori casa, la situazione può diventare molto critica e la conflittualità esplodere.

Mi riferisco a coppie di separati in casa o relazioni con alto tasso di litigiosità, famiglie dove i rapporti sono tesi e con scontri tra i membri, in particolare tra genitori e figli. Comunque anche nei casi di nuclei più sereni, il cambiamento dei ritmi e della quotidianità possono mettere a dura prova l’equilibrio personale e delle relazioni domestiche.

Lo stravolgimento dello stile di vita personale e familiare, le limitazioni della libertà individuale, le incertezze economiche e lavorative sul dopo hanno ricadute emotive, al di là della paura del contagio: irritabilità, reattività, rabbia, apatia, tristezza, vuoto, stress, ansia, alterazioni del ritmo sonno/veglia, insonnia, fame nervosa.

Cosa possiamo fare per gestire al meglio la convivenza forzata?

Cercare dei momenti di isolamento e solitudine domestica: lettura, pratica yoga o meditazione, ascolto della musica con le cuffie, coltivare gli hobby domestici o se di interesse apprenderne nuovi attraverso tutorial su internet, videogiochi autolimitandosi.

Coltivare le relazioni a distanza con persone care: telefonate, messaggi e videochiamate tramite Whatsapp, utilizzo Skype.

Organizzare la nostra giornata: inserire impegni se non ci sono momenti di lavoro o studio, quali la spesa esterna, cucinare qualcosa di nostro gradimento, le incombenze domestiche, film e serie tv anche sul nostro computer.

Come comportarci con chi conviviamo?

Cercare un dialogo, ammettendo per primi la nostra difficoltà in una situazione eccezionale, dare e chiedere collaborazione nelle incombenze di casa, rispetto dei confini, spazi e livello di rumorosità, comunicazioni civili, stare sul presente e non riprendere motivi di scontri e attriti passati, se crediamo che si possa migliorare il rapporto andare verso l’altro con un gesto di disponibilità e interesse all’altro.

Se questo non è sufficiente?

Contattare uno psicologo psicoterapeuta che effettui consulenze online e che potrà aiutarci in questo frangente particolare e se serve anche successivamente. Questa indicazione sul momento attuale è anche in un’ottica di prevenzione per non sviluppare successivamente disturbi ansioso-depressivi. Inoltre è possibile concordare anche colloqui di coppia online se si opta per un supporto alla relazione o se si chiede un intervento di sostegno genitoriale.

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