La mindfulness in terapia

Quello che chiamiamo mindfulness non è altro che una serie di pratiche con effetti sulle capacità cognitive, sulla regolazione emozionale, sulle relazioni interpersonali che si inseriscono all’interno di visione della realtà incentrata sulla accettazione di quello che accade in modo non giudicante.

La mandfulness può essere utilizzata in psicoterapie incentrate sulla mindfulness stessa come la Mindfulness Based Stress Reduction, oppure psicoterapie dove la pratica è un elemento o un tecnica fondamentale o complementare come la Dialectical Therapy (DBT) oppure l’Accettance Committent Therapy (ACT) in realtà in ogni trattamento psicologico o psicoterapico di posso applicare la Mindfulness senza per forza inserirla nello strumentario terapeutico del professionista.

Si possono usare pratiche “formali” sono la meditazione di consapevolezza; il body scan (un lavoro sulla percezione corporea) ecc.. molto utili sono le pratiche “informali” quelle dove va enfatizzato il “fare Mindfulness” nelle pratiche quotidiane di vita, come lavare i vetri o camminare per andare a fare la spesa.

La mindfulness in ambito terapeutico trova le sue applicazioni:

  • nei disturbi da dipendenza di sostanze
  • nei disturbi d’ansia
  • nei disturbi depressivi
  • nei disturbi dell’alimentazioni
  • nel dolore fisico
  • nei disturbi del sonno
  • nei traumi
  • nella terapia di coppia ecc…

 Di seguito un esercizio che solitamente si propone nelle fasi inziali di un percorso, ma nella sua semplicità di rivela particolarmente utile in vari ambiti o fasi del trattamento

 

Tre minuti di respiro

L’esercizio si compone da tre step:

  • Staccare il pilota automatico e chiedersi “Dove sono?”
  • Portare l’attenzione sul respiro, concentrandosi solo su di esso.
  • Espandere l’attenzione per includere il senso del respiro e del corpo come un tutto

 

Primo step : diventare consapevoli

Incominciate adottando innanzitutto una postura eretta e dignitosa da seduti o in piedi. Se possibile, chiudete gli occhi. Poi, rivolgendo la consapevolezza alla vostra esperienza interiore, chiedetevi: «Qual è la mia esperienza in questo preciso istante?». Quali pensieri mi attraversano la mente? Registrateli come eventi mentali passeggeri. Quali stati d’animo ho? Rivolgete l’attenzione in particolare a qualunque sofferenza emozionale o stato d’animo spiacevole.  Quali sensazioni corporee sono presenti in questo preciso istante? Passate rapidamente in rassegna il corpo per rilevare rigidità o contratture.

Secondo step: raccogliersi

Portate l’attenzione sul respiro, notate che se tutto va bene state già respirando. Notate l’addome che si solleva nell’inspirazione e si abbassa nell’espirazione. Provate a seguirlo attentamente per un po’ di cicli in modo da portare l’attenzione ancora di più sul presente.

Terzo step: espandersi

Ora espandete la vostra consapevolezza oltre il respiro per cogliere il vostro corpo nel suo insieme, comprendendo la postura e l’espressione del volto. Notate le aree di tensione e respirateci dentro come avete fatto nella Meditazione con «scansione corporea». Lasciate che il vostro corpo si ammorbidisca e si apra. Potete dirvi: «Va bene, qualunque cosa sia, è già qui: sentiamola». Cercate di trasportare questa consapevolezza accettante nel seguito della vostra giornata.

Bibliografia:

La Mindfulness in psicoterapia

Autori: Pollak S., Pedulla T., Siegel R.

Casa editrice: Edra

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