Chi è lo Psicologo oggi?

Il medico dei matti, lo "strizzacervelli”, quello che ti psicoanalizza, una persona di buon senso che ti consiglia, ti ascolta senza dire nulla, ti fa sfogare... Dalla disinformazione su questa figura professionale, viene fuori un mix curioso, tanto che lo Psicologo viene considerato come un tipo di professionista che va dal buon amico al cartomante, dall'interprete di sogni, al guru che dispensa saggezza.

La figura dello psicologo è stata da sempre circondata da un’aura di mistero, luoghi comuni e tanti pregiudizi.

Fino a poco tempo fa veniva considerato una sorta di mago, uno stregone con tanto di bacchetta magica e sfera di cristallo, capace di leggere la mente, di fare il lavaggio del cervello, di prevedere il futuro, di elaborare soluzioni miracolose.
Ancora oggi diversi falsi miti circondano questa professione e, se in passato il pregiudizio più ricorrente è stato “dallo psicologo ci vanno i pazzi”, oggi quello più in voga è sicuramente “dallo psicologo ci vanno i deboli”.
Facciamo un po’ di chiarezza e andiamo a conoscere questi tabù!

Lo psicologo cura i matti!
Dietro questa errata convinzione c’è la poca informazione rispetto alle differenze professionali di figure, quali il medico psichiatra, lo psicologo, lo psicoterapeuta; soprattutto c’è l’idea che gli psicologi si occupino di psicopatologie gravi.

In realtà i problemi psicologici fanno parte della vita di tutti noi, sono molto comuni, diffusi e spesso sottovalutati.

Problemi relazionali, conflitti di coppia,"blocchi" di varia natura, emozioni che non si riescono a comprendere, genitori in difficoltà con i figli, situazioni sospese con persone del presente o del passato, che non si riescono a chiudere, stress, questioni legate all'orientamento sessuale, momenti difficili della vita (lutti, malattie,etc.), queste sono le tematiche più ricorrenti che incontro nel mio lavoro di sostegno psicologico.


Lo psicologo è infatti un professionista della "relazione d’aiuto", e ha come obiettivo quello di migliorare la qualità di vita delle persone che gli si rivolgono, affinché possano trovare, dentro di sé, le risorse e le potenzialità per aiutarsi. Come psicologa offro uno spazio protetto di ascolto e riflessione, all’interno del quale esplorare emozioni, sentimenti, momenti di vita, transizioni, disagi, difficoltà, etc. così da favorire le capacità di scelta e/o di cambiamento, stimolando la persona a ri-definire il problema, a cambiare prospettiva, ad individuare le risorse necessarie, per affrontare e gestire la propria esistenza.

Chiedere aiuto è per i deboli!
Permettetemi di citare un collega:
“… lo psicologo è infatti il medico dei coraggiosi, di quelli che hanno la forza di guardare in faccia i propri limiti e sensibilità, ammetterli, considerarli e mostrarli, trasformando la paura in coraggio, assumendosi la responsabilità del proprio cambiamento. La vera forza non è nascondere le proprie debolezze, ma saperle accettare ed iniziare a lavorare per migliorarle.” Luca Mazzucchelli
Scegliere di rivolgersi allo psicologo andando oltre la vergogna o l’imbarazzo, vuol dire prendersi cura di sé e della propria salute.

Non ho bisogno dello psicologo, mi basta una pillola.
Gli psicofarmaci sono utili quando parliamo di patologie di una certa importanza, in cui sono presenti dei sintomi che ci impediscono di funzionare al meglio nella vita di tutti i giorni, sono fondamentali per riacquistare un certo equilibrio, ma non è la sola cura.

L'assunzione di farmaci, pillole e quant'altro, infatti, se da una parte può essere utile, dall'altra ci dà la falsa aspettativa che ci sia una soluzione "comoda e ingeribile", per ogni nostro disagio emotivo e non solo.                   In realtà non esiste una pillola per ogni disagio o sintomo e limitarsi all’assunzione di farmaci, non fa altro che ritardare la risoluzione del problema.
In caso di bisogno è opportuno affidarsi a professionisti competenti (un medico psichiatra, neurologo, non solo dal medico di base!) e può essere molto utile parlare parallelamente con uno psicologo, per comprendere il proprio malessere e lavorare tutti insieme per un nuovo e ritrovato BenEssere.

Non voglio stare in terapia per anni!
Ecco uno dei pregiudizi più radicati. Il preconcetto secondo cui provochiamo dipendenza, proponiamo percorsi che durano anni, di lettini, pianti e gente sdraiata può demotivare una persona a chiedere aiuto nel momento del bisogno.
Vi svelo un segreto…la psicologia si è evoluta!
Esistono diversi orientamenti, tecniche, vari tipi di intervento psicologico e anche fra le terapie esistono differenze nella frequenza delle sedute e nella durata complessiva. Ogni situazione è diversa dalle altre, ogni singolo caso è a sé stante e richiede un intervento “su misura”, come un abito abilmente cucito addosso da un sarto con grande esperienza, per ottenere risultati soddisfacenti e duraturi.

Cosa direbbero i miei amici e parenti se sapessero che vado da uno psicologo?
In questo caso è importante ricordare la parola privacy!

Uno degli obblighi dello psicologo consiste nel rispetto del Segreto Professionale e di tutte le norme deontologiche descritte nel Codice Deontologico degli Psicologi, pertanto non può essere veritiera la preoccupazione che le cose raccontate allo psicologo arrivino alle orecchie di amici, parenti e familiari, neppure se il professionista in questione li conosce, perciò nessuno conoscerà da lui l’identità delle persone con le quali lavora o ha lavorato.
Rivelare ad altri che ci si è rivolti ad uno psicologo, è una scelta personale, e chi non desidera farlo sapere, deve solo evitare di dirlo ad altre persone.

La spesa non vale il risultato!
Rivolgersi ad uno psicologo è un investimento sul proprio BenEssere!!!!  Sempre più spesso si preferisce intervenire sul corpo attraverso modificazioni/migliorie corporee (lifting, filler, tatuaggi, laser, etc.) con poca consapevolezza, cercando all'esterno di noi stessi autostima, benessere e felicità.

Si spende denaro per apparire migliori, essere alla moda, resistere all'invecchiamento, dimenticando l'importanza del Saper Essere, della serenità psicologica, del fatto che la bellezza interiore non è questione di moda e apparenza.

Serenità e qualità di vita non possono essere quantificati e prendersi cura di sé, è un atto d’amore verso se stessi e chi ci circonda!

Sono già io lo psicologo della compagnia, tutti si confidano con me!
Ascoltare gli amici e dare consigli non è il lavoro dello psicologo!
Si possono avere buone doti di ascolto e capacità di analisi, ma questo non mette sullo stesso piano di un professionista, che ha competenze tecniche e scientifiche che gli consentono di lavorare con la mente e le emozioni di una persona.

Sarà un momento passeggero e poi tutto tornerà a posto da solo
Un disagio emotivo, un lutto, un cambiamento positivo e/o negativo non passano come il raffreddore, lasciano dei segni che possono in una certa misura condizionarci, posso influenzare le nostre scelte, i nostri pensieri. Esserne consapevoli con l’aiuto di un professionista ci aiuta a liberarci da queste prigioni invisibili e vivere una vita autentica e congruente ai nostri bisogni.

Anche se sto male, non ho bisogno di aiuto, me la cavo da solo
Saper contare sulle proprie forze è una risorsa fisica ed interiore molto importante, come pure la capacità di esprimersi e chiedere sostegno, avere l'umiltà necessaria per condividere anche i lati più fragili. Spesso chiedere aiuto non è facile. Significa ammettere ed accettare che esiste un disagio.
L’idea che di fronte a qualunque situazione sia necessario mostrarsi forti e autonomi, dal punto di vista emotivo, è una trappola che rende impossibile il cambiamento. Chiedere aiuto non ridimensiona le nostre capacità, è anzi un atto di profonda autoconsapevolezza ed umiltà, di apertura verso gli altri e verso il cambiamento.

Sperimentare un disagio, un momento difficile, avere bisogno di aiuto, non significa essere matti ma, semplicemente, non essere al meglio delle proprie potenzialità e capacità, in un momento specifico della nostra esistenza.

Stare bene e in salute implica una scelta, un cambiamento dello stato attuale delle cose.
Scegliere vuol dire diventare responsabili di sé e della propria vita.

Scegliamo quindi di voltare pagina, superare i pregiudizi e affidarci a chi ci può sostenere e aiutare

commenta questa pubblicazione

Sii il primo a commentare questo articolo...

Clicca qui per inserire un commento