Sorella con disturbo schizoaffettivo e problemi in famiglia

Giovanna

Salve sono Giovanna ho 31 anni, vi scrivo perché vorrei avere un vostro parere sulla situazione che si sta creando nella mia famiglia da qualche anno a questa parte. Ho una sorella più grande di me a cui è stato diagnosticato un disturbo schizoaffettivo, per una serie di circostanze è ritornata a vivere momentaneamente dai miei genitori ultrasessantenni. Mio padre ha sempre rifiutato la diagnosi fatta a mia sorella, mentre mia madre da quando ha saputo che mia sorella ha questa malattia mentale, ha iniziato a trattarla come se fosse una bambina di 5 anni incapace di intendere e volere. Io vivendo in un'altra città mi sento impotente perché vorrei fare qualcosa per mia sorella e anche per i miei genitori, ma data la distanza non posso fare molto. Ogni mese che passa sto notando che tra i miei genitori si sta creando una sorta di conflitto dato che hanno due visioni differenti su come trattare mia sorella. Invece mia sorella si sta attaccando morbosamente a mia madre come se appunto fosse una bambina piccola. In che modo secondo voi potrei aiutare la mia famiglia?C'è qualcosa che si potrebbe fare per far tornare l'equilibrio in famiglia?Vi ringrazio per la vostra attenzione e disponibilità. Spero di poter ricevere un vostro consiglio. Cordiali saluti Giovanna

1 risposta degli esperti per questa domanda

Buongiorno Giovanna,

per poter aiutare tua sorella è necessario capire quando e come è iniziato il suo disturbo schizoaffettivo, risalire alle cause (che possono essere diverse: predisposizione, problemi clinici, traumi emotivi etc..) ma anche capire l'elemento scatenante di tale problematica. Sicuramente l'atteggiamento dei tuoi genitori non aiuta poichè, invece di essere uniti verso un certo percorso, sono agli opposti: tua madre troppo accondiscendente e tuo padre nega completamente la malattia. Anche loro devono essere aiutati per riuscire bene a capire quale comportamento è utile per affrontare adeguatamente questa problematica. Tua sorella dovrebbe essere seguita sia da un professionista psichiatra (all'inizio potrebbe essere necessario un sostegno farmacologico) che da uno psicologo/a che aiuti tua sorella a comprendere il suo attuale stato psico-affettivo e la renda consapevole delle cure a cui deve sottoporsi. Con i miei migliori auguri ti saluto cordialmente.