Cerco di nascondere la mia tristezza e i miei pensieri a tutti

Chiara

Salve, sono una ragazza di 17 anni. I miei genitori non mi hanno mai fatto mancare niente, ho sempre avuto tutto e ho sempre fatto tutto quello che volevo. Da tre mesi è come se tutto ciò che ho è come se fosse inutile. In questo periodo ho perso tanti amici con cui ho condiviso molte esperienze, ma in compenso ho trovato nuovi amici. Il problema è che non riesco a fidarmi di loro. Non mi sento all'altezza di fare discorsi con loro, spesso mi ritrovo zitta a pensare. Non riesco più a dormire tranquilla come prima. Mangio molto meno e sto diventando autolesionista. Cerco di nascondere la mia tristezza e i miei pensieri a tutti e la cosa più brutta è che indosso costantemente una maschera con un sorriso più falso di una moneta da tre euro. La cosa che mi fa soffrire ancora di più è che nessuno si accorge di niente, neanche i miei genitori che sono sempre stati attenti a me. Scusate per il poema. Saluti.

14 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Chiara,

alla tua età è facile vivere dei momenti difficili. Sei stata molto brava a condividerli per chiedere aiuto. Il mio consiglio è quello di parlarne con un professionista con il quale riuscire a dare significato e trovare una soluzione a quello che stai vivendo. Se ti va posso darti i miei recapiti e puoi raccontarmi meglio quello che ti sta accadendo. 

Cara Chiara, 

dal tuo scritto emerge la sofferenza che stai provando in questo delicato momento della tua vita. 

Sei molto giovane perciò è fondamentale provare a capire se ciò che stai passando è legato ad una fase di passaggio del periodo adolescenziale, oppure se c'è qualcosa di più. 

Sarebbe dunque importante parlarne vis a vis con un professionista, certamente avendo anche il consenso dei tuoi genitori dato che sei minorenne, in modo da comprendere insieme quali possono essere i motivi di questo malessere. 

Contattami pure se credi, il primo colloquio è sempre gratuito. 

Buongiorno Chiara.

La tua età rappresenta un momento di trasformazione molto delicato e importante del tuo sviluppo personale, in cui si va formando la tua identità adulta. Questa particolare fase può presentare delle difficoltà impreviste. I sintomi di cui parli nella tua mail indicano che stai vivendo un momento di significativa difficoltà, che sembra alludere ad un disturbo dell'umore. Non esistono regole semplici e veloci per risolvere il problema complesso che ci sottoponi. 

Il mio vivo consiglio è di avvalerti dell'aiuto di uno psicoterapeuta di tua fiducia quanto prima. Prima affronti il problema e più rapido e facile è superarlo.

Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento o approfondimento.

Ciao da quanto racconti, hai ritrovato nuovi amici, ed è normale i primi tempi non fidarsi subito di tutti è una forma di protezione di sè stessi, un antico detto afferma "Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio!", con le esperienze che la vita ci sottopone a vivere si impara sempre di più a sapersi fidare e a scegliere le persone meritevoli di fiducia, ma questo avviene sbagliando! Sei giovanissima ed hai ancora molto da conoscere della vita, domandati come mai provi tanta tristezza, e prova a fidarti dei tuoi genitori, se come hai scritto sono amorevoli con te, se parlerai con loro sapranno ascoltarti ed aiutarti. Se hai trovato il coraggio di scrivere su questo sito, puoi trovare il coraggio di fidarti di te stessa e di loro. Spero di esserti stata di aiuto, cordiali saluti.

Cara Chiara, mi dispiace molti per il difficile momento che stai attraversando. Crescere comporta talvolta momenti difficili, per i quali abbiamo bisogno di un aiuto. Tu sei stata coraggiosa, ti sei per permessa di togliere la maschera e mostrarti nel tuo dolore. Dolore che può essere compreso, curato e attraversato. Ti consiglio di parlarne con i tuoi e contattare uno psicoterapeuta. Con un supporto e' possibile attraversare questo momento e vivere un'esperienza di crescita importante. Se vuoi ricevo a Milano e sono disponibile ad "accompagnarti" per un pezzo di strada per aiutarti a recuperare fiducia in te e riprendere il tuo cammino con felicità ed entusiasmo. Un caro saluto 

Buongiorno, le fluttuazioni umorali sono manifestazioni normali della nostra vita: quando questa fluttuazione va “verso il basso“ si vivono solitamente momenti come quelli che lei descrive. Sarebbe opportuno reagire a questa situazione attraverso un comportamento contrario a ciò che le nostre emozioni ci indicano: in altre parole il mio “sentire“ mi dice di non parlare con i nuovi amici se cedo a questa emozione continuerò a rinforzarla; dunque posso sforzarmi per “iniziare a parlare“ della prima cosa che mi salta in mente per mettere in atto, come accennato in precedenza, un comportamento diverso/difforme dal mio “sentire“. Agire diversamente da ciò che sento può aiutare!

Gentile Chiara, la situazione che descrive meriterebbe un approfondimento per individuare questo blocco che le impedisce di essere rilassata nelle situazioni sociali e nelle relazioni con i suoi amici. Parla di una sorta di "distacco" che non le consente di essere pienamente presente alla vita, ma la obbliga ad affrontare le varie situazioni con addosso una maschera finta. Una maschera rigida che non si relaziona agli altri e falsa perchè ha impresso su di sé un sorriso stereotipato. Falsa come quella moneta inesistente. Si comprende la sua sofferenza. Le consiglierei di provare a parlarne con i suoi genitori, esprimendole il suo disagio e chiedendo aiuto. Tra l'altro, essendo ancora minorenne, dovrebbe richiedere il loro consenso per poter iniziare un percorso psicoterapeutico. Saluti.

Dott.ssa Mirella Caruso

Dott.ssa Mirella Caruso

Roma

La Dott.ssa Mirella Caruso offre supporto psicologico anche online

Gentile Chiara,

nel delicato periodo dell'adolescenza questi momenti critici, tristi, in cui non ci si sente bene con se stessi  non sono affatto rari. Tuttavia nel tuo caso, proprio perché parli di problemi nel dormire, mancanza di fiducia e autolesionismo, ma soprattutto per il fatto che nessuno sembra accorgersi di quanto stai vivendo, è molto importante che tu sia arrivata da sola alla consapevolezza di dover cercare un aiuto, come hai fatto con questa richiesta. Significa che hai ottime risorse per guardarti dentro e capire quando la sofferenza ha superato un limite accettabile. Certo,  sarebbe necessario che tu ne parlassi con i tuoi genitori, che - se sono persone attente come scrivi - provvederanno a cercare insieme a te una soluzione. Sicuramente l'indicazione più corretta per te è di trovare un professionista esperto in problematiche adolescenziali, che possa guidarti nella comprensione della tua situazione e aiutarti a stare meglio. Se lo desideri, resto a disposizione per altri chiarimenti, attraverso l'apposito modulo dei contatti che trovi sul sito. 

Moltissimi auguri per il tuo percorso 

Dott.ssa Francesca Fontana

Dott.ssa Francesca Fontana

Monza e della Brianza

La Dott.ssa Francesca Fontana offre supporto psicologico anche online

Ciao Chiara,

sembra che sia proprio un periodo pesante! Perdere un gruppo di amici è qualcosa che ci fa mettere in discussione in prima persona, soprattutto in una fase di vita in cui si sceglie chi si vuole (a volte sembra "si deve", purtroppo) diventare. Pensi di "non essere stata all'altezza" con loro? Ti sei mai arrabbiata con qualcuno senza sentire di essere, in fondo, inadeguata? Come mai una ragazza in gamba sente il bisogno di doversi, in qualche modo, punire? Penso che la sensazione di indossare una maschera sia legata a tutto questo. Prendi coraggio e dillo ai tuoi genitori in modo che possiate rivolgervi a qualcuno! Non pensare che non ci sia soluzione o che sia tu il problema se chiedi aiuto, non è così. Il tuo è un vissuto molto comune e certamente puoi stare meglio. Se ti va possiamo vederci con i tuoi genitori per un appuntamento.

ps: se non te la senti di andare inizialmente con i tuoi genitori, nei consultori familiari con uno spazio giovani, puoi chiedere un appuntamento anche da sola! Ma penso sia importante che ci siano, loro possono essere una tua risorsa!

In bocca al lupo!

Ciao Chiara, prima di tutto non devi scusarti per il "poema", hai solo iniziato a tirare fuori quello che non ti far star bene...riconoscere che c'è qualcosa che non va è già un importante punto di partenza! mi piacerebbe chiederti perchè è proprio da tre mesi che "tutto quello che hai è come se fosse inutile".. Hai detto che hai trovato nuovi amici, devi solo avere più fiducia in te stessa e negli altri e vedrai che pian piano riuscirai ad aprirti anche con loro. prova a iniziare a parlare di te e di quello che ti piace fare, dei tuoi hobby, dei tuoi progetti per il futuro... e chissà, potresti anche scoprire, che ciò che ti spaventa o non ti fa star bene sia vissuto anche da qualche tuo amico/a, che come te, non riesce a parlarne....quando sei triste non nasconderti, è un emozione che fa parte di noi...e di sicuro qualcuno si accorgerà di te...per farti tornare un vero sorriso e non una maschera!

Gentile Chiara, spesso preferiamo non mostrare i nostri pensieri e le nostre emozioni durante i periodi di sofferenza, ma questo può essere un comportamento difficile da capire per le persone che ci sono vicine.

Anche i genitori che le hanno sempre offerto supporto e attenzioni, potrebbero avere difficoltà a comprendere cosa si nasconde dietro la maschera che indossa quotidianamente quando nasconde la tristezza che la accompagna durante le sue giornate; infondo è difficile capire che una persona sia triste se sorride sempre.

Molti sorrisi possono essere forzati o malinconici, ma di questo non è facile accorgersene, come non è facile comunicare chiaramente come ci sentiamo nella confusione e nella noia che tali emozioni innescano nella nostra quotidianità.

Lavorare con uno psicologo può servire anche a questo; a trovare nel modo più efficace possibile le parole per aprirsi con chi ci sta vicino e con noi stessi.

Le suggerisco di confrontarsi con le persone di sua fiducia per esplorare insieme la situazione e provare a farvi più chiarezza e, se non fosse sufficiente o non riuscisse a trovare le parole o le persone giuste, eventualmente provare a contattare uno psicologo con cui iniziare a lavorare su se stessa e sul suo futuro.

Spero di esserle stato di aiuto.

Cordiali saluti

Gentile Chiara,

comprendo la sua sofferenza, confusione e difficoltà a gestire ciò che le sta accadendo. L'adolescenza come periodo critico e di cambiamento spesso comporta emozioni contrastanti e disagio nelle relazioni sociali, un periodo in cui ci si pongono moltissime domande a cui spesso diventa difficile rispondere. 

Credo che sia stata coraggiosa nell'esprimere quello che sta provando in questo momento, la consapevolezza è il primo passo per chiedere aiuto, le consiglio di consultare uno psicologo e di fissare un appuntamento per poter osservare le sue problematiche da un altro punto di vista, per far luce su ciò che in questo momento le crea confusione e non riesce da sola a gestire.

Le faccio i migliori auguri per il suo presente e futuro.

Cordialità,

Dott.ssa Silvia Bassi

Dott.ssa Silvia Bassi

Milano

La Dott.ssa Silvia Bassi offre supporto psicologico anche online

Cara Chiara da quello che scrivi sembra che la tua vita non abbia più senso, non riesci a dormire tranquilla e i tuoi vecchi amici non rispecchiano le tue aspettative . Hai nuovi amici di cui però non ti fidi . Anche il cibo ti è indifferente e stai diventando autolesionista . Ma cosa intendi per autolesionismo? Quando sei con gli altri hai un comportamento allegro ma che in realtà non senti. Ti sei mai chiesta perchè tu fingi  di essere allegra e perchè ti aspetti che coloro che ti stanno intorno si accorgano di tutto ciò?Penso che dovresti indagare a fondo con un percorso psicoterapeutico che porterebbe chiarezza su te stessa e sul momento difficile che stai vivendo come adolescente.

Buongiorno Chiara,

"La crisi è segno di qualcosa dentro che sta urlando per uscire".

Trova qualcuno, meglio se un professionista, con cui condividere quello che ti sta succedendo. 

PS. non aspettarti che gli altri si accorgano di come stai...l'illusione che che la gente sappia cogliere certi segnali ci fa sentire soli.

Testimoniano il nostro disagio e arroganti il diritto di essere ascoltati.

Un saluto,