Come devo fare se mia figlia non sopporta il mio compagno?

Rosa

Buongiorno, ho una figlia di 12 anni. Mi sono separata da suo padre che lei ne aveva 7 e 1/2 . Dopo un anno sono andata a vivere con il mio attuale compagno da cui ho avuto una bimba ad ottobre 2024 ( l'altra mia figlia voleva proprio con grande desiderio una sorellina). All'inizio della convivenza era tutto ok ..mia figlia e il mio compagno si sono conosciuti e a lei piaceva frequentarlo e starci insieme e anche nella convivenza era tutto apposto. Nel frattempo anche suo padre vive con un altra donna già da 3 anni con cui va d'accordo. Si vedono regolarmente e noi comunque abbiamo un rapporto civile e pacifico. Ultimamente però lei non sopporta più il mio compagno. La sera quando lui torna a casa o nel weekend è un litigare e stuzzicarsi continuo.. lui dice di scherzare mentre lei se la prende e ogni volta sono liti. Io mi trovo lì in mezzo e non so come fare perché sta diventando una situazione pesante.. in tutto questo la piccola nata porta allegria e un po' di pace ( soprattutto nella sorella )ma non basta .. come devo fare a placare un po' questa situazione?

8 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno, credo proprio che per la ragazzina di 12 anni, che sta attraversando un periodo complesso legato alle trasformazioni ormonali, fisiche e psicologiche della pubertà e della preadolescenza, non sia facile trovare spazio in una famiglia allargata come la vostra. In più immagino che le attenzioni in questo momento siano rivolte alla piccola nuova nata, figlia della nuova relazione. La piccola gode della presenza del suo padre "naturale" e di tutto quell'amore che lei non ricorda più o che forse è stato turbato dai conflitti che negli anni si sono avvicendati tra i suoi genitori prima della separazione. Credo che meriti molta attenzione da parte sua che è la mamma, sebbene sarà molto impegnata. Il rapporto con il suo compagno verrà recuperato se si sentirà amata. non è un'età facile e i conflitti del preadolescente sono evoluzione naturale, ma devono trovare spazio. Buon lavoro!

 

Dott.ssa Annamaria Frammartino

Dott.ssa Annamaria Frammartino

Torino

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Salve bisogna capire che cosa è successo tra la sua figlia e il suo compagno... perché la ragazza così improvvisamente non tollera più il rapporto con il compagno della madre

forse anche un po' di gelosia per la sorellina? È tutto da capire... 

Buongiorno Signora Rosa, mi presento.

Mi chiamo  Massimiliano Sajeva e sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale e Sessuologo Clinico.

Ho ricevuto e letto con molta attenzione la sua richiesta di aiuto tramite email.

Provo a scambiare qualche impressione con lei, sperando di esserLe  utile, sulla base delle informazioni condivise.

Da quanto apprendo sua figlia, una bambina di 12 anni,  manifesta dei comportamenti  che ad un primo sguardo possono sembrare di fastidio nei confronti del suo  compagno, e questo accade da dopo la nascita della sorellina, avuta da lei e questo compagno.  Noi “Psi” abbiamo la strana idea che ogni comportamento che una persona mette in atto sia di fatto una forma di comunicazione, che ci dica qualcosa insomma, a cui è importante dare un senso ed un significato.  Questo è ancora più importante nel momento in cui il/la protagonista sia un bambino/a come in questo caso.  Come lei mi insegna, da mamma, i bambini hanno forse più difficoltà a dare parola ai loro vissuti, tendono più facilmente ad “agirli”, a fare delle cose appunto, a mettere in atto dei comportamenti  rispetto ai quali l’adulto ha il compito di “tradurre”  questi comportamenti  con la creatura rileggendo, o almeno provando a farlo, le emozioni sottostanti.

Mi chiedo, le chiedo se può avere un senso l’ipotesi che la bambina, che prima della nascita della sorellina sembrava andare d’accordo con il suo compagno, non possa con i suoi comportamenti  stare “mettendo alla prova” il suo compagno, soprattutto adesso che è nata la sorellina, alla quale pure si mostra legata e che, come lei, scrive, porta felicità nel contesto familiare..

Magari la bambina teme di essere messa da parte?  Magari teme che il suo compagno possa “volere più bene all’ultima nata, figlia biologica del suo compagno, piuttosto che a lei?

Inoltre, lei scrive che la bambina vede il padre naturale,  ma non è chiaro come vadano questi incontri, quale è il vissuto della bambina?    Padre naturale che pure lui si è ricostruito una nuova vita…c’è posto per la bambina in questa nuova vita del padre biologico? Mi permetto di chiedere se  la componente adulta “maschile” nella vita della bambina non possa essere un elemento di dubbio, di timore rispetto la sua reale presenza..

E poi, se la nuova nata porta benessere in famiglia, quale può essere la fantasia della bambina in oggetto rispetto a cosa porta lei emotivamente agli occhi degli adulti?

Ed arriviamo  alla mamma, che vede e sente la situazione attuale e si dispiace, comprensibilmente per tutto ciò..e  chiede cosa può fare per “placare”  la situazione..

Come immagino lei abbia capito, non penso che si debba “placare” la situazione, forse è più importante “dare parola”  ai vissuti della bambina..tenendo conto che i bambini, seppur meno competenti dei grandi verbalmente, hanno una grande sensibilità, spesso più raffinata di quella degli adulti stessi..

E  magari può essere utile capire anche cosa si sta vivendo il suo compagno? Cosa ne pensa? che idee si è fatto in merito? Come pensa lui di affrontare la situazione?

Sarà la mia impostazione relazionale,  ma la mia premessa è che in un sistema familiare quello che viene espresso da un suo membro riguarda tutti e coinvolge tutti, tant’è che spesso, anche con  bambini, personalmente ritengo utile convocare alle mie sedute tutto il nucleo familiare, per sentire, dare spazio ed ascolto a tutti i componenti…magari dando un primo appuntamento alla coppia genitoriale.

Non mi dilungo oltre, spero con la presente risposta di aver sollecitato qualche riflessione nuova e la ringrazio per l’ascolto.

Cordiali saluti.

Dr Massimiliano Sajeva

 

 

Dott. Massimiliano Sajeva

Dott. Massimiliano Sajeva

Torino

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Rosa, Anche se tua figlia voleva una sorellina, ora potrebbe sentirsi messa in secondo piano. Vedere il tuo compagno come il papà della piccola e non come un punto di riferimento per lei potrebbe farla sentire esclusa. L'arrivo di un altro bambino cambia inevitabilmente gli equilibri familiari. Lei potrebbe sentire che la tua attenzione è più concentrata sulla nuova famiglia e sul tuo compagno. A 12 anni è già entrata nella fase pre-adolescenziale, con tutte le emozioni, insicurezze e sbalzi d'umore che comporta. In questa fase i conflitti con le figure adulte possono essere più frequenti e intensi. Il tuo compagno forse usa un modo di relazionarsi con lei che lui percepisce come scherzoso, ma che lei vive come provocatorio o aggressivo. Crea momenti esclusivi con tua figlia: Dedica del tempo speciale solo per voi due, anche solo una passeggiata o un’attività che piace a lei. Questo può aiutarla a sentirsi importante e non dimenticata. Trova dei momenti in cui tutti insieme potete fare qualcosa di divertente, senza pressioni. Questo aiuterà a creare ricordi positivi e a rafforzare i legami. Se la situazione non migliora, parlare con uno psicologo o mediatore familiare potrebbe essere un’ottima idea. Vuoi che ti aiuti a strutturare un dialogo da poter avere con tua figlia e con il tuo compagno, per affrontare la situazione in modo più sereno ed efficace?

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Gentile Rosa, le famiglie ricostruite possono talvolta essere di difficile gestione, soprattutto quando i figli si avvicinano all'adolescenza.  Sappiamo troppo poco della vostra storia per poterle dare indicazioni utili. Tuttavia colpisce che si riferisca al rapporto tra il suo compagno e la sua primogenita come "un litigare e stuzzicarsi continuo"  in cui lui afferma di "scherzare". Se sua figlia, dodicenne, è infastidita da questi atteggiamenti, ma anche se fosse lei a provocarli, è l'adulto che deve interrogarsi su quale sia la maniera più idonea per relazionarsi. Consiglio vivamente di farvi aiutare da una persona esperta per esaminare insieme le dinamiche familiari e ritrovare una armonia nelle relazioni prima che la situazione possa diventare ancor più faticosa. Ne parli innanzitutto con il suo compagno e se desidera, data la distanza, rimango a disposizione per una consulenza online

Molti auguri per il vostro percorso

Dott.ssa Francesca Fontana

Dott.ssa Francesca Fontana

Monza e della Brianza

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Salve Rosa, la situazione immagino sia più complicata di quello che racconta e servirebbe un approfondimento con lei e il suo compagno. Intanto il suo compagno potrebbe evitare i comportamenti che a sua figlia danno fastidio. È anche in una prima fase adolescenziale non semplice, c'è un mondo dietro.

Poi consiglio più comunicazione tra di loro, anche momenti da soli ad esempio sempre ricordando che lui non è il padre ma comunque una figura importante e presente.

Rimango a disposizione per eventuali colloqui online,

Dott.ssa Casumaro Giada 

Dott.ssa Giada Casumaro

Dott.ssa Giada Casumaro

Modena

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Buongiorno e grazie per la condivisione! Comprendo che la situazione sia complessa e stressante per tutti voi, ma è importante non sottovalutare  questi conflitti soprattutto in una famiglia allargata, con una figlia con un’età particolare e già delicata di suo! Lei è l’unica che può mediare e deve cercare sia si parlare con sua figlia chiedendole di esprimere i suoi sentimenti riguardo al compagno e ascoltandola attentamente senza interruzioni, sia di parlare con il  suo compagno spiegandogli  come si sente tua figlia e che ciò che lui considera uno scherzo potrebbe non essere percepito allo stesso modo da lei. Potrebbe suggerirgli un modo per interagire con lei più rispettoso delle sue emozioni. Stabilisca delle regole chiare su come devono comportarsi l'uno con l'altro. SI ricordi che le dinamiche familiari possono richiedere tempo per stabilizzarsi e utilizzi tanta pazienza con entrambi! Se la situazione non migliora si faccia aiutare da un professionista che in un ambiente neutro  consentirebbe ad ognuno di esprimere le proprie emozioni e lavorare insieme per trovare soluzioni.

Dott.ssa Lastella

Dott.ssa Giovanna Lastella

Dott.ssa Giovanna Lastella

Varese

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