Disturbo dell'alimentazione bambina di 13 anni

SILVIA

Buongiorno, scrivo perchè da circa due mesi siamo molto preoccupati per mia figlia di 13 anni. Premetto che è sempre stata attenta alla linea dandosi delle regole sul cibo, ma in modo molto sereno comunque equilibrato. Dal rientro delle vacanze però ha iniziato a dire che doveva stare più attenta perchè in vacanza aveva mangiato troppo. Da quel momento nel giro di un paio di mesi ha gradualmente ridotto il cibo fino ad eliminare completamente gli spuntini della mattina e del pomeriggio. Durante i pasti mangia regolarmente ma è troppo attenta ad evitare grassi o zuccheri in più. Mangia la pasta 3/4 volte a settimana, 1 volta a settimana la pizza e durante gli altri pasti consuma un secondo piatto a base di carne, pesce o formaggi con tanta verdura e legumi ma con pochissimo condimento. E' come se la paura di ingrassare le avesse creato un blocco mentale che le impedisce di gustarsi un dolce, uno spuntino fuori pasto, un qualsiasi piacere. Oltre a tutto questo fa sport circa 9 ore a settimana. Abbiamo provato a chiederle di incontrare qualcuno ma assolutamente non ne vuole sentir parlare e noi come genitori non sappiamo se assecondarla e provare a vedere se riesce a superare questo periodo oppure se è necessario intervenire prima che sia troppo tardi. Grazie

5 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno. A 13 anni il corpo di una ragazza inizia a cambiare, unitamente ad aspetti psicologici, sociali e di relazione. In questa tempesta molto spesso gli adolescenti tentano di recuperare una sorta di controllo su questo flusso inarrestabile di cambiamenti facendo più attenzione ad aspetti, come in questo caso,  per esempio legati all'alimentazione in modo da potersi sentire padroni della situazione e dei mutamenti in atto, anche corporei. 

Ora nel caso di sua figlia, fate bene a mantenervi attenti alle dinamiche, ma fintanto che non degenerino, cosa che non mi sembra avvenuta, con cali drastici di peso, condotte espulsive atte ad eliminare il cibo e le calorie assunte ( vomito indotto), sparizione del ciclo mestruale ecc..  Se al momento la ragazza mangia regolarmente e in modo sano, rifiutando però cibi fuori pasto o spuntini, e trova riscontro e appagamento nel suo aspetto fisico con una condotta sportiva e alimentare che la soddisfa nei risultati che vede, allora va bene, la sua autostima si alimenta anche di questo e le da la giusta forza anche in ambito relazionale e sociale.  Se invece dovesse iniziare, oltre a quanto detto sopra, a manifestare sempre più crescente insoddisfazione verso il suo corpo vedendo chili e masse di grasso inesistenti e prive di riscontro oggettivo (dimorfismo corporeo) ecco che allora va intrapreso un percorso ben diverso con professionisti quali ad esempio nutrizionisti e psicologi coi quali monitorare strettamente l'evolversi della situazione.  

Spero di essere stata abbastanza esaustiva. 

Cordialmente 

Dott.ssa Eva Talin

Dott.ssa Eva Talin

Livorno

La Dott.ssa Eva Talin offre supporto psicologico anche online

È comprensibile che siate in ansia come genitori per i cambiamenti nel comportamento alimentare di vostra figlia e per la sua attenzione alla linea. È importante affrontare questa situazione con delicatezza e comprensione.

Da una parte è positivo che vostra figlia mantenga un'alimentazione equilibrata durante i pasti principali e che pratichi sport regolarmente. Tuttavia, la sua preoccupazione eccessiva per il cibo e il controllo rigido della dieta potrebbero anche essere segnali di disagio.

Vi suggerisco di considerare i seguenti passi:

  1. Dialogo Aperto: Continuate a parlare con vostra figlia in modo aperto e senza giudizio. Cercate di capire le sue preoccupazioni e i suoi sentimenti riguardo al cibo e al suo corpo. Mostratevi disponibili al dialogo (”se hai bisogno noi ci siamo”)
  2. Supporto Professionale: Anche se vostra figlia è riluttante a incontrare uno specialista, potrebbe essere utile consultare un professionista della salute mentale per voi genitori. Un terapeuta può offrirvi strategie per supportare vostra figlia e affrontare la situazione in modo efficace.
  3. Monitoraggio Attento: Continuate a monitorare il comportamento alimentare di vostra figlia e il suo benessere generale. Se notate ulteriori segnali di preoccupazione, come una perdita di peso significativa o un aumento dell'ansia, potrebbe essere necessario insistere sull’intervento professionale.
  4. Promozione di un Rapporto Sano con il Cibo: Incoraggiate vostra figlia a vedere il cibo come una fonte di nutrimento e piacere, piuttosto che come qualcosa da controllare rigidamente. Passate il concetto che ogni macronutriente serve al nostro corpo per vivere sani, anche i grassi e gli zuccheri; un’alimentazione sana passa dall’apporto di tutti i macronutrienti. Potreste anche coinvolgerla nella preparazione dei pasti e discutere insieme l'importanza di una dieta equilibrata.

Ricordate che il vostro supporto e la vostra comprensione sono fondamentali per aiutare vostra figlia a superare questo periodo. Non esitate a cercare aiuto professionale se necessario. In bocca al lupo.

Buonasera
Ciò che mi ha descritto, che denota un cambiamento in sua figlia rispetto al periodo precedente, con maggiore attenzione al corpo, al cibo ecc, è una situazione che sicuramente mette un genitore dallo sguardo attento in uno stato di preoccupazione. Potrebbe essere un momento legato alla fase di crescita e alla difficoltà di accettazione dei cambiamenti, soprattutto quelli fisici, ma comunque rappresenta un momento di difficoltà e di "fatica" che sta vivendo.
Spesso gli adolescenti si rifiutano di affrontare un percorso perché non sentono il disturbo,quindi non ne percepiscono la necessità, oppure perché hanno paura di perdere quel "controllo" che anche se faticoso, sono riusciti ad ottenere, ad esempio attraverso la restrizione alimentare.
In questo caso potrebbe essere utile proporre un incontro ai genitori per valutare le dinamiche che si sono create intorno all alimentazione e nel rapporto con vostra figlia. L obiettivo di un incontro di questo tipo è quello di fornire comunque a voi genitori degli strumenti per affrontare la situazione e per capire meglio come muoversi nel  caso in cui ci fossero ulteriori restrizioni.

Spero di essere stata utile e la invito a ricontattarmi per ulteriori domandi.

Saluti

Dott.ssa Martina Ceccanti 

Salve Sig.ra Silvia,

capisco la sua preoccupazione e purtroppo da quanto racconta ci sono poche informazioni per poter dirle se le preoccupazioni sue e di suo marito sono giuste. La tipologia di nutrizione che ha deciso di fare sua figlia dal punto di vista nutrizionale di composizione di cibi non è cosi sbagliata da quanto lei racconta tranne che è totalmente sbagliato eliminare gli spuntini di mezza giornata. Da quanto lei racconta sua figlia consuma i pasti regolarmente però quello che mi sento di consigliarle visto la mancanza di volontà di sua figlia di andare da uno specialista è quella di monitorare sua figlia ossia controllare:

- dopo assunzione dei pasti tende ad utilizzare condotte di eliminazione del cibo ingerito ( tentativi di vomito, uso lassativi, uso diuretici, uso integratori per la perdita del peso.

- le giornate che in cui fa sport tende a voler raggiungere un deciso decifit calorico tra le calorie ingerite e quelle bruciate con l'attività sportiva

- se presenta eccessivi pensieri rigidi sul controllo del peso, estrema fissazione per diete, eccessiva paura di ingrassare

- bassa autostima e tendenza a nascondere le forme del corpo

- eccessiva tendenza di perfezionismo

- continua ad avere una notevole perdita di peso e lei non si accorge e nega tale dimagrimento

- umore irritabile, spesso triste e insoddisfatto

Se lei riscontra uno o più dei seguenti aspetti le consiglio di richiedere una consulenza ad uno specialista (psicologo) in modo da poter indagare in modo più specifico diversi aspetti di sua figlia e poterle dare una diagnosi corretta.

Resto a disposizione per ogni sua domanda, dubbio e/o informazione.

Un caro saluto

Dott.ssa Ilardi Chiara

Dott.ssa Chiara Ilardi

Dott.ssa Chiara Ilardi

Roma

La Dott.ssa Chiara Ilardi offre supporto psicologico anche online

Capisco le vostre preoccupazioni, e non è facile quando si vede un cambiamento nel comportamento alimentare di un figlio, soprattutto in un periodo delicato come l’adolescenza. Da quello che descrivete, sembra che vostra figlia stia vivendo una forma di preoccupazione ossessiva rispetto al cibo e alla sua immagine corporea. Questi comportamenti potrebbero essere segnali di una possibile difficoltà legata all’alimentazione, come una forma precoce di disturbo alimentare, che merita attenzione.

Anche se sua intenzione sembra essere quella di mantenere un equilibrio, la paura di ingrassare e il rifiuto di cibi che prima erano parte della sua routine possono essere indicatori di un blocco emotivo che non va sottovalutato. Il fatto che non voglia parlare di incontrare qualcuno potrebbe essere una reazione comune a questo tipo di difficoltà, ma è importante continuare ad offrirle il supporto emotivo necessario.

La cosa migliore sarebbe rivolgersi a un professionista che si occupa di disturbi alimentari o un psicologo che possa aiutarvi a capire meglio cosa sta vivendo, senza farla sentire giudicata o obbligata. Anche se inizialmente potrebbe non essere favorevole all'idea, il supporto psicologico può aiutarla a rielaborare i suoi pensieri e sentirsi meno sola in questo momento difficile. Il fatto che abbiate notato questo cambiamento in tempo vi permette di intervenire prima che la situazione possa diventare più complicata.

Sostenetela con comprensione, senza farla sentire inadeguata, ma facendo anche capire che la sua salute mentale e fisica è importante. Potrebbe essere utile parlare insieme di questi temi in modo aperto, magari esplorando come la bellezza e la salute non siano solo legate all’aspetto esteriore, ma anche al benessere complessivo.