Figlio e compagno

Novy

Buonasera,
Da due anni a questa parte i rapporti fra mio figlio e il mio compagno che x 9 anni erano stati meravigliosi, sono declinati velocemente fino ad arrivare ad una precaria sopportazione pronta ad esplodere ogni volta che si incontrano, motivo per cui mio figlio non sta mai a casa.

Ma cominciamo dall'inizio. Sono divorziata ed ho avuto due figli dal mio ex che è americano e non ha mai mandato mantenimento x i figli né mantenuto rapporti con loro. Sono tornata in Italia 13 anni fa (i bambini avevano 7 e 9 anni) e sono stata aiutata dalla mia famiglia e poi dal mio compagno, con il quale 9 anni fa ho fatto una figlia. Fin dall'inizio i bambini lo hanno adorato (volevano il suo cognome) e lui se ne è preso cura come fossero figli suoi senza fargli mancare niente, né affetto e cure, né soldi. Poiché io guadagnavo poco e saltuariamente e non percepivo mantenimento alcuno, li ha praticamente mantenuti lui senza mai battere ciglio, nonostante le resistenze dei miei.

Ma il maggiore (che è sempre stato in terapia per problemi di sindrome compulsiva-ossessiva/ maniaco-depressiva/autistico-asociale mai davvero diagnosticata) al liceo ha cominciato ad assumere un atteggiamento critico, polemico su tutto rifiutandosi di studiare e finendo x essere bocciato al quarto anno, dopodiché (poiché aveva 18anni) se ne è andato a vivere dalla nonna. Ha rintracciato il padre biologico e lo è andato a trovare negli Usa tornando con un sacco di soldi x sé e x il fratello (parliamo dai 2000€ ai 4000€).

Anche il fratello minore a 18 è voluto andare là tornando con tantissimi soldi in tasca. A quel punto sono iniziati gli screzi. Noi ci aspettavamo che il padre mandasse qualcosa x il mantenimento dei figli, o almeno che i ragazzi cedessero una parte x contribuire. E invece non è stato così. Hanno cominciato a fumare, farsi tatuaggi, comprare motorino, non tornare più a mangiare e fare regali esagerati alle ragazze.

Quest'anno la stessa cosa. Il mio compagno insiste perché il ragazzo ragioni col padre e lo convinca a mantenerli o che almeno contribuisca lui in minima parte all'economia familiare con i soldi avuti. Il ragazzo si rifiuta e così iniziano i litigi, le minacce, le offese, ecc... che sprofondano tutti in uno stato di nervosa depressione, compresa mia figlia che ha smesso di mangiare e si è strappata le ciglia.
Io sono stata accusata di aver scelto il mio compagno piuttosto che loro e di non essere una buona madre, e invece cerco di far ragionare tutti e mantenere la pace senza successo. Capisco le ragioni di entrambi e anche i torti, ma vorrei che mio figlio studiasse all'università senza preoccuparsi di andare via di casa x i litigi. Allo stesso tempo vorrei che capisse che un contributo è dovuto x aiutare chi x tanti anni si è preso cura di lui. In ogni caso non si può continuare così.
Che devo fare?

3 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile signora,

2000 - 4000 euro non mi sembrano molti, sono sufficienti per comprare un motorino, quindi o la cifra è errata oppure non si può pretendere che i figli si mantengano da soli, sembrerebbero soldi che possono spendere per appunto spese più personali.

Lei dovrebbe pretendere che vengano mantenuti dal padre biologico, a meno che non siano stati adottati dal suo compagno. In ogni caso mi sembra evidente che dobbiate migliorare la comunicazione all'interno della famiglia e pertanto sarebbe indicata una terapia familiare. Come lei probabilmente sa, inoltre è fisiologico un periodo di contestazione dei genitori e della società in generale durante l'adolescenza.

Se non tutti i membri della famiglia sono disposti a recarsi da uno psicologo psicoterapeuta può recarsi lei stessa anche da sola dal professionista o con i membri disponibili perchè molto spesso si può riuscire ad ottenere risultati anche con terapie individuali.

Al riguardo le segnalo un articolo su come risolvere i problemi di relazione con la terapia della Gestalt che può trovare sul mio sito.

Può anche chiedere consulenze on line o maggiori informazioni per telefono.

Cordiali saluti

 

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online

Salve, probabilmente i suoi figli, che per molto tempo non hanno avuto modo di avere contatti con la figura paterna, sentano ora il bisogno di avere un momento di fusione con lo stesso e di vivere un'unicità del rapporto, portando dunque lei ed il compagno ad essere esclusi da queste dinamiche. La cosa più funzionale che lei può fare è non insistere in questioni di tipo economiche e non far leva sui ragazzi affinché possano comunicare al padre di volere un mantenimento, in quanto al momento, la sola cosa di cui si sentono bisognosi è quello di avere il suo affetto ed il suo riconoscimento. La richiesta di denaro infatti potrebbe, secondo i ragazzi, allontanare nuovamente il padre per cui è una richiesta che non possono assecondare.

Saluti

Salve Novy

mi rendo conto di quanto sia complessa la sua situazione familiare e mi dispiace. Mi chiedo che possibilità ci sarebbe di fare una consulenza familiare, a cui partecipereste tutti voi?

Credo sia molto difficile che lei ottenga l'assenso dei suoi figli adesso che hanno riscoperto il papà. Credo siano molto arrabbiati per non aver potuto usufruire di questo rapporto nel corso della crescita ed adesso ne godono dei "benefici".

L'adolescenza è un periodo difficile della fase evolutiva in quanto è normale cercare lo scontro ed il contrasto con la propria famiglia al fine di differenziarsi. In questo caso c'è anche la ricerca di un'appartenenza ed identità.

Mi faccia sapere