Mi comporto come un bambino

Davide

Salve psicologi,sono un ragazzo di anni 18 e vorrei chiedere un vostro consiglio su questo mio problema: È da un po' di tempo che mi comporto come un bambino e di certo non è idoneo all'età che ho. Quando mi comporto come un bambino,perdo di essere un ragazzo adulto e divento un bambino,mi comporto da bambino,inizio a parlare come i bambini,mi viene da succhiarmi il pollice,da succhiare anche il ciuccio,bere dal biberon,mangiare gli omogeneizzati carne e pollo,sedermi sul seggiolone per mangiare a tavola,mi viene voglia di sedermi sul passeggino per andare una passeggiata,il mio corpo mi costringe a camminare per casa a gattoni,mi viene voglia di andare dentro al girello,mi viene voglia di mettermi addosso il pannolino, mi viene voglia di andare all'asilo, mi viene voglia di mettermi addosso il grembiule azzurro,perfino i miei amici mi considerano come bambino da prendersi cura,i miei amici come regalo di diciottesimo anno di età mi hanno regalato una t-shirt con scritto sarai il nostro piccolo tesoro. Dopo quando passa questo momento di infantilismo,che ritorno ad avere diciotto anni di età non ricordo più niente di quello che ho fatto prima.

9 risposte degli esperti per questa domanda

Caro Davide,

è difficile dare un consiglio riguardo ad un problema come il tuo. E' chiaro che hai dei benefici a comportarti come se fossi un bambino piccolo, infatti questo ti permette di essere al centro dell'attenzione, oltre che curato e coccolato però, come dici tu, non è un comportmento idoneo alla tua età e visto che ti causa addirittura delle amnesie, questo disturbo potrebbe metterti in situazioni pericolose. Il consiglio che mi sento di darti è di intraprendere un percorso psicologico che ti dia la possibilità di capire perchè hai bisogno di comportarti in questo modo in alcune situazioni e che ti aiuti in questa età così delicata a capire che persona vuoi e puoi diventare. Spero di esserti stata d'aiuto. In bocca al lupo.

Salve in merito al suo racconto le consiglio di parlarne privatamente con un collega e cercare di approfondire questo comportamento, di capirne il senso che ha per lei. Se elabora il senso del suo comportamento potrà imparare a gestirlo e a non ripeterlo in futuro. A volte in periodi di forte stress le persone possono "regredire", con questo termine si indica comportarsi come bambini, io non conosco la sua storia e non possono indovinare cosa le è capitato e quale stress stà vivendo. Per questo le consiglio di parlarne privatamente con un collega. Spero di esserle stata utile. Cordiali Saluti.

Ciao Davide, mi permetto di darti del tu visto la tua giovanissima età.

Il comportamento che tu riporti fa parte di una categoria ben precisa dei “bambini adulti”, l’attrazione per una vera e propria regressione allo stato infantile, come descrivi tu, seggiolone, biberon, gattonare ecc.Potrebbe essere un “semplice gioco di ruolo” o nascondere qualcosa di più. Andrebbe approfondito, il bisogno sottostante, le modalità. Potrebbe avere un significato connesso al “liberarsi” al sentirsi completamente liberi e istintivi come i bambini appunto. Oppure potrebbe indicare la necessità di rivivere esperienze infantili, seppure idealizzate ed idilliache. Oppure provare l’amore materno incondizionato infantile.

Come vedi i significati possono essere diversificati e strettamente soggettivi, bisognerebbe comprendere quale significato ha per te per poter trovare una modalità risolutiva. Sperando di esserti stata utile. Rimango a disposizione.

Dott.ssa Martina Gambacorta

Dott.ssa Martina Gambacorta

Verona

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Gentile utente,

chi le ha riferito questi comportamenti, familiari e /o amici? Ogni quanto accade? E per quanto tempo? Accade in occasione di assunzione di alcool o sostanze? Penso che debba riferire queste circostanze al medico e allo psicologo, da cui recarsi assieme preferibilmente almeno ad un genitore. Potrebbe rivolgersi anche al SSN. Lo psicologo psicoterapeuta valuterà se ci sono fattori inconsci che favoriscono  o scatenano tali episodi  e adotterà delle strategie terapeutiche. Considerata la sua giovane età, è molto probabile che lo psicoterapeuta richieda e ritenga necessaria una collaborazione dei familiari nella terapia psicologica.

Cordiali saluti 

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

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Caro Davide,

come per ciascun uomo  il bambino che vive nell'inconscio ha bisogno di essere ascoltato . Nel caso specifico penso che la tua mente  domandi a viva voce di avere  spazio e tempo nella vita concreta per esprimere ricordi che appartengono all'infanzia. Ti consiglio di consultare uno psicologo affinché tu possa con la rielaborazione del vissuto collocare nell'immaginario  l'espressione profonda di una componente essenziale dell'Anima. Con il colloquio psicologico è possibile comprendere "questo momento di infantilismo"per renderlo alla Psiche che ne cela il significato. Buona giornata!

La regressione in psicoanalisi è un meccanismo di difesa che comporta il ritorno ad una fase dello sviluppo antecedente a quella attuale.  Regressione significa infatti regredire, tornare indietro.  Tutti abbiamo dei momenti in cui vorremmo tornare indietro e, perchè no, essere bambini.  Il problema assume rilevanza quando la regressione diventa patologica. L'infantilismo viene ad assumere livelli tali che la situazione diventa drammatica e coinvolge a tal punto la vita della persona fino a spingerla a gesti estremi.  Una delle ragioni per cui accade che la regressione e l'infantilismo sconfinano in gesti estremi è l'incapacità di sopportare le frustrazioni. Chiediamo agli altri di essere perfetti e non riusciamo a sopportare il fatto che le loro capacità hanno dei limiti.  La persona adulta e serena è in grado di sopportare i limiti propri e altrui.  Nel tuo caso mi sembra che la situazione sia diventata patologica ed abbia assunto livelli dissociativi abbastanza gravi, in quanto non ti ricordi ciò che è avvenuto. Probabilmente non hai superato bene tutte le fasi dello sviluppo e ti sei arrestato  e fissato ad una fase precedente a quella genitale ed adolescenziale. La situazione va analizzata a fondo con una anamnesi che coinvolga l'intera tua famiglia. Questo per arrivare ad una diagnosi precisa e a prevedere un percorso di cura, che a mio avviso dovrà essere di indirizzo psicodinamico.   Ti consiglio di consultare uno specialista in tale settore.

Gentile ragazzo,

le consiglio di parlarne con i suoi e di consultare uno psicoterapeuta della sua città.

Un caro saluto

Dott.ssa Valentina Nappo

Dott.ssa Valentina Nappo

Napoli

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Salve Davide,

sarebbe necessario approfondire da quanto questi episodi di “infantilismo”, per usare le tue parole, sono iniziati, con che frequenza, quanto interferiscono o meno con la tua vita quotidiana (scuola, lavoro, famiglia, amici, relazioni amorose ecc...), in che contesti tendono maggiormente a manifestarsi (a casa? In famiglia? Con gli amici?..), e se si traducono in comportamenti ed azioni o rimangono solo a livello di fantasie e desideri.

Sicuramente tu cogli l’aspetto di incongruità rispetto alla tua età anagrafica, ma mi viene da dirti che in certe fasi della vita, soprattutto in concomitanza con momenti di passaggio (così come sono i 18 anni, se ci pensi) o con altri cambiamenti, possono anche comparire alcuni aspetti regressivi. Per questo è importante contestualizzare e questo aiuta a fare chiarezza.

Ti invito a rivolgerti a un professionista nel pubblico o nel privato, con il quale inquadrare la natura del problema e concordare insieme un percorso terapeutico adeguato.

Ti saluto,

Salve Davide

sarebbe il caso di chiedere un aiuto psicologico dal vivo. Ha fatto bene a scrivere ma le consiglio una consulenza. Cosa pensano i suoi genitori di quello che le sta accadendo? Ha chiesto aiuto a loro? Certo fare il bambino può essere molto gratificante soprattutto se ci sono altre persone /amici da cui riceviamo apprezzamenti e coccole. Questa gratificazione però non ci aiuta a crescere. cosa fa nella vita? Cosa vorrebbe fare da grande? Che progetti ha? Ha una fidanzata?