Mia figlia di 13 anni è spesso triste e sempre più introversa

Elisa

Buongiorno a tutti! Ho una figlia di 13 anni, che fino a qualche mese fa è sempre stata allegra e solare. Ha sempre amato poco le novità, ma noi l'abbiamo sempre spronata ad affrontarle, con buoni risultati. Nell'ultimo periodo, però è più introversa e a disagio con gli altri; appare più silenziosa e più triste. A tratti è ancora allegra, ma la vedo più riflessiva e a disagio con gli altri; fatica a parlare con i ragazzi della sua età. Si guarda spesso allo specchio, e non si piace, soprattutto il naso. Continua a fare attività, perché è sempre stata molto attiva, ma patisco a vederla meno naturale e allegra, e più in difficoltà. In alcune occasioni dice che gli altri la escludono, ma fatica nei contesti in cui ci sono ragazzini più estroversi di lei. È normale o mi devo preoccupare? Grazie mille!!!

7 risposte degli esperti per questa domanda

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Buongiorno, è naturale che, a 13 anni, i cambiamenti emotivi e sociali possano essere più evidenti, specialmente in un periodo di transizione come l’adolescenza. La sua maggiore introversione, il disagio con gli altri e il modo in cui si guarda allo specchio sono aspetti che meritano attenzione, perché potrebbero essere segnali di un momento di difficoltà o di insicurezza. È importante ricordare che ogni adolescente attraversa fasi di introspezione e di ricerca di sé, ma se rileva che questa situazione si protrae nel tempo o peggiora, potrebbe essere utile parlarne con un professionista. Un supporto psicologico può aiutare ad esplorare i suoi sentimenti, a rafforzare la sua autostima e a trovare strategie per affrontare le relazioni sociali in modo più sereno.

Se vuole, mi rendo disponibile ad un approfondimento.

La ringrazio

Dott.ssa Chiara Lorenzetti

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Vercelli

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Buongiorno Elisa, sua figlia è in una fase di passaggio molto complessa. Da bambina si sta ritrovando piccola donna, con delle abitudini, relazioni, modi di fare e di sentire che sono cambiati praticamente improvvisamente. E' importante che la osservi con serenità e fiducia. Non sminuisca i suoi vissuti, ma dica che la capisce, che diventare grandi a tratti sembra difficile e lo è, che sa che ha la forza per affrontare tutto anche se lei (sua figlia) a volte non lo sta vedendo. Che se ha bisogno di confrontarsi lei c'è e che non sarà mai giudicante.  

Buona adolescenza

Michela Romano

psicologa psicoterapeuta

Dott.ssa Michela Romano

Dott.ssa Michela Romano

Vicenza

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L’età di tua figlia – i 13 anni – è un momento delicato, complesso e trasformativo. Anche i ragazzi più solari e sereni possono, da un momento all'altro, diventare più introversi, critici verso se stessi e “in bilico” nel rapporto con i coetanei. Ciò che sta affrontando tua figlia potrebbe rientrare nei cambiamenti fisiologici ed emotivi dell’adolescenza:

Il corpo cambia, e il confronto con i modelli estetici diventa più frequente e spesso crudele.

Il bisogno di appartenenza cresce, ma anche l’insicurezza: sentirsi esclusi, poco brillanti o meno simpatici degli altri è un’esperienza comune.

Il senso critico verso di sé si affina, ma spesso prende una piega autocritica, soprattutto nelle ragazze.

Il carattere si rimescola, diventando più introspettivo, riflessivo, e a volte inquieto.

Tuttavia, la tua attenzione è preziosa proprio perché può intercettare un disagio prima che diventi profondo

Ci sono alcuni campanelli d’allarme da monitorare:

  • L’auto-percezione negativa del corpo (come il fastidio per il proprio naso).

  • Il ritiro sociale persistente o crescente.

  • Il sentimento frequente di esclusione o di “non essere abbastanza”.

  • Cambiamenti nel sonno, nell’appetito o nel rendimento scolastico.

Questi elementi, se isolati e temporanei, sono spesso normali. Ma se diventano stabili o si accentuano, è giusto non ignorarli.

Ecco alcuni suggerimenti concreti:

Favorisci momenti di dialogo non invasivo.
Crea spazi tranquilli per parlare (magari durante una passeggiata o cucinando insieme). Non forzarla a raccontarsi, ma falle capire che sei lì e l’ascolti davvero, senza giudicare.

Valorizza la sua unicità.
Senza negare le sue insicurezze, puoi aiutarla a vedere i suoi punti di forza. Dille che è normale non piacersi a volte, ma che c’è molto di bello in lei, dentro e fuori. Aiutala a costruire autostima oltre l’apparenza.

Aiutala a riconoscere le emozioni.
A 13 anni, le emozioni possono sembrare un caos. Un diario, l’arte, la musica o anche semplici chiacchierate possono aiutarla a dare un nome a ciò che sente.

Osserva, ma non allarmarti subito.
Tieni monitorato il suo comportamento: se la tristezza o l’isolamento aumentano o diventano frequenti, valuta con discrezione un confronto con uno psicologo dell’età evolutiva. Anche pochi colloqui possono fare una grande differenza.

Cara Elisa, tua figlia si sta cercando, e non sempre questo percorso è lineare. Ma avere accanto una madre come te — attenta, amorevole, capace di non sminuire ma neanche di allarmarsi troppo — può fare tutta la differenza.

Rimani accanto a lei con dolcezza e fiducia: anche il tuo esempio di equilibrio sarà per lei un riferimento, anche quando non te lo dirà.

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

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Gentile mamma Elisa,

la ringrazio per aver condiviso con tanta delicatezza e attenzione ciò che sta osservando in sua figlia. Le sue parole trasmettono tutto l’affetto e la cura con cui la sta accompagnando nella sua crescita. Quello che descrive è un cambiamento che, seppur comprensibilmente preoccupante per un genitore, è molto comune in una fase di vita tanto delicata come l’adolescenza.Sua figlia sta entrando in un periodo di profondi cambiamenti, sia fisici che psicologici. L’adolescenza è una fase complessa e trasformativa, in cui i ragazzi iniziano a definire la propria identità, si confrontano con il corpo che cambia, si guardano allo specchio con occhi nuovi, spesso critici, e si pongono domande su chi sono e come vengono percepiti dagli altri. È anche un periodo in cui la relazione con i coetanei diventa centrale, ma non sempre facile. La difficoltà a sentirsi a proprio agio in mezzo agli altri, l’insicurezza, il confronto con ragazzi più estroversi, il sentirsi esclusi o diversi sono esperienze molto comuni in questa fase. Anche il rapporto con gli adulti può diventare più complesso, perché il bisogno di autonomia cresce, ma spesso è accompagnato da confusione, fragilità e bisogno di conferme. Il fatto che lei sia attenta e abbia notato questi cambiamenti, senza sottovalutarli né drammatizzarli, è un segnale molto positivo. Le suggerisco di continuare a parlare con sua figlia in modo empatico, accogliente, senza pressioni, ma cercando di offrirle uno spazio sicuro in cui possa esprimersi. Potrebbe anche proporle, con delicatezza, la possibilità di fare un colloquio con uno psicologo: non come un giudizio su di lei, ma come un’opportunità per avere un aiuto in questo momento particolare della sua crescita, o per affrontare eventuali difficoltà che magari non riesce ancora a condividere con voi. Se lo desidera, io ricevo sia a Roma presso il mio studio sia online. Lavoro con adulti, bambini e adolescenti, e la prima consulenza è sempre gratuita. Se pensa che possa essere utile, possiamo fissare un primo incontro anche con lei, per aiutarla a comprendere meglio come poter sostenere sua figlia in questo momento, e per trovare insieme le strategie più adatte per relazionarsi con lei nel modo più sereno ed efficace possibile. Resto a sua completa disposizione e può scrivermi in qualsiasi momento, senza esitazione. Sarò felice di rispondere ad ogni sua domanda.

Un carissimo saluto 

Un caro saluto.

Dott.ssa Chiara Ilardi

Dott.ssa Chiara Ilardi

Roma

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Buongiorno Elisa,
è comprensibile la tua preoccupazione nel vedere tua figlia cambiare in modo così evidente nel suo umore e nel modo di relazionarsi con gli altri. L’adolescenza è una fase di grandi trasformazioni fisiche, emotive e sociali, e non è raro che i ragazzi attraversino momenti di introversione, insicurezza rispetto all’aspetto fisico e difficoltà nelle relazioni con i coetanei.

Tuttavia, la tristezza persistente, l’isolamento e la scarsa autostima, specialmente se accompagnati da un forte disagio sociale, meritano attenzione perché potrebbero essere segnali di un disagio più profondo, come una difficoltà nel gestire ansie o emozioni complesse tipiche di questa età.

Per affrontare la situazione ti suggerisco di osservare con attenzione eventuali cambiamenti più marcati nel suo comportamento, come ad esempio calo del rendimento scolastico, perdita di interesse per le attività che amava, o segni di isolamento più accentuato. In parallelo, è importante continuare a sostenerla con ascolto empatico, senza forzarla ma mostrandoti disponibile ad accogliere i suoi sentimenti.

Se la difficoltà dovesse persistere o aggravarsi, ti consiglierei di considerare un confronto con uno psicologo specializzato in età adolescenziale. Un percorso di consulenza può aiutare tua figlia a riconoscere e gestire le sue emozioni e a sviluppare una maggiore sicurezza nelle relazioni.

Se vuoi, possiamo fissare un colloquio online per valutare insieme la situazione e definire come intervenire nel modo più utile e rispettoso per tua figlia.

Resto a disposizione per un eventuale approfondimento.

Dott. Giovanni Noè – psicologo
Riceve a Corigliano-Rossano (CS) e anche online

Dott. Giovanni Noè

Dott. Giovanni Noè

Cosenza

Il Dott. Giovanni Noè offre supporto psicologico anche online

Buongiorno,
è comprensibile la tua preoccupazione, soprattutto vedendo un cambiamento così netto nella tua ragazza. A 13 anni è normale affrontare momenti di insicurezza e disagio legati all’adolescenza, al corpo che cambia e alle relazioni sociali, ma è importante non sottovalutare questi segnali di tristezza e isolamento. Ti consiglio di osservare con attenzione, parlare con lei con delicatezza e, se necessario, valutare un percorso di supporto psicologico per aiutarla a esprimere le sue emozioni e migliorare la sua autostima. Se vuoi, posso accompagnarvi in questo percorso.