Preadolescenza e telefonino come comportarsi

ROBERTO

Buongiorno, mi chiamo Roberto e ho una situazione particolare di famiglia da affrontare. Ho 51 anni e vivo solo con mia figlia di 11. Nel 2021 purtroppo a causa di una brutta malattia mia moglie è deceduta. Il trauma per me è stato forte ma all'apparenza mia figlia sembra riuscire a superarlo senza troppe difficoltà. Abbiamo seguito un paio di percorsi terapeutici (in alcune occasioni anche appuntamenti insieme) ma mia figlia dice di non voler più proseguire qualsiasi tipo di seduta perché ritiene di non averne bisogno, rifiuta categoricamente ogni tipo di aiuto in quel senso. Io sono molto preoccupato perché vedo che gli unici interessi di mia figlia sono principalmente il telefonino e le sue amiche. Finché io assecondo questi suoi interessi va tutto bene ma al primo NO che le viene mostrato e motivato da ragioni Importanti non lo accetta e mi attacca sostenendo che mi comporto così apposta per farle dei dispetti. Io personalmente mi frequento con una ragazza che qualche mese fa ho tentato molto delicatamente di renderla partecipe della nostra vita ma ho notato un netto rifiuto da parte di mia figlia e questo fatto condiziona molto il nostro rapporto. Sono in un momento di grossa difficoltà. Forse sono solo paranoie mie ma non sento per niente affetto da parte di mia figlia (rapporto tra l'altro splendido fino a 7/8 mesi fa). Ripeto che l'unica cosa che pare interessarle in questo momento è il telefonino e le sue amicizie. Se possibile chiedo aiuto....grazie

3 risposte degli esperti per questa domanda

Salve Roberto, mi spiace molto per la situazione che ti scrivere per il lutto che vi ha colpiti. Immagino quanto possa essere difficile crescere una figlia da solo in particolare in una fase della vita così delicata. Ritengo importante evitare di insistere ulteriormente con la ragazza perché evidentemente in questo momento non si sente nelle condizioni migliori per poter affrontare il turbinio mentale ed emotivo e la traversa; ritengo tuttavia utile che però lei possa richiedere un consulto psicologico per se stesso al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici con sua figlia onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad riedificare quei pensieri disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Buongiorno,

l'adolescenza è un periodo complesso, fatto di numerosi transizioni (biologiche, sociali, psicologiche) ed è normale che i figli cerchino di affermare la propria identità e autonomia staccandosi e opponendosi in primis con le figure di attaccamento. 

Le suggerirei di non forzare la relazione di sua figlia con la sua compagna se le ha segnalato un rifiuto netto, ma di provare a rispettare i tempi di sua figlia e di non forzarla ad intraprendere un percorso psicologico, anche se trovo corretto che lei lo suggerisca.

Se ritiene di avere necessità di aiuto nella gestione della relazione con sua figlia e/o altro valuti di intraprendere un percorso per lei stesso, potrebbe trovare risposta alle sue domande. 

Spero di esserle stata utile,

un saluto. 

dott.ssa Veronica Cascone

studio di psicologia online 

Dott.ssa Veronica Cascone

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Bologna

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Buongiorno Roberto,

ho letto accuratamente le sue parole e mi rendo conto quanto non sia facile tutto questo. Sua figlia ha perso la mamma ed in questo momento ha una forte rabbia dentro, contro il mondo, contro se stessa e probabilmente contro di lei che è il suo papà. Ci sta, rispettiamo il suo dolore! Sua figlia non vuole andare dallo psicologo perchè non ha problemi, lei ha perso la madre, gliel'ha portata via una brutta malattia e non è una psicoterapia che gliela potrà restituire. Questo potrebbe essere il vissuto di sua figlia ed innanzitutto accogliamolo in quanto tale.

Immagino che per lei non è affatto semplice perchè nella sua famiglia sono cambiati i ruoli e con esso anche gli equilibri. Quello che posso consigliarle è di provare ad entrare dentro il suo mondo, capire sua figlia attraverso le sue amicizie, attraverso quello che è in questo momento il suo unico interesse: il cellulare. So che le sembrerà strano ma così si avvicina a lei. I ragazzi non usano il cellulare solo per parlare ma cercano dei contenuti, vedono dei video, fanno delle loro piccole ricerche che spesso diventano un modo per darsi da soli delle risposte. E allora perchè non condividerle con lei? In questo modo faciliterebbe il dialogo e sua figlia si sentirebbe accolta e non giudicata.

Per quanto riguarda la sua nuova compagna, non forzi troppo questa conoscenza, non può accettare nessuno in questo momento di rabbia, le dia i suoi tempi.

Mi farebbe piacere se mi tenesse aggiornata e se ha bisogno di un supporto anche futuro, rimango a sua disposizione.

Dott.ssa Giulia Marzolo

Dott.ssa Giulia Marzolo

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